venerdì 16 settembre 2016

Banche in crisi, ma lo stipendio dei banchieri è salito ancora

Fa strano vedere che mentre le banche sono al centro delle pressioni per via della loro crisi e di molte magagne commesse, gli stipendi di chi ne è a capo continua a crescere. L'ultimo dati, relativo agli stipendi del 2015, rivela infatti proprio questo. C'è un incremento nelle retribuzioni dei banchieri italiani. A evidenziarlo è un'inchiesta del Sole 24.

I banchieri ingrassano, invece le banche...

Secondo quanto riporta il focus del noto quotidiano, gli aumenti sono frutto più che altro di lauti bonus ricevuti da molti manager. C'è chi ha potuto aggiungere allo stipendio un tot numero di azioni gratuite come premio (per cosa poi?), mentre in diversi casi il beneficio è stato in stock option.
In altri casi il peso grosso lo hanno le buonuscite. Roberto Nicastro, diggì di UniCredit, ha ricevuto 6,964 milioni lordi, di cui 5,39 di buonuscita.
Ecco dunque il grafico del Sole 24Ore.


Proprio Nicastro guida questa special classifica. Attualmente percepisce 400mila euro l’anno come presidente delle “good bank”.
Al secondo posto c'è Federico Ghizzoni, ex ad di UniCredit. Questo ruolo gli ha fruttato complessivamente 4,67 milioni lordi. Metà come stipendio (2,883 milioni, di cui 770mila di bonus), mentre il resto in azioni gratuite ricevute in premio (1,78 milioni). Sfortunatamente per lui, il crollo del titolo ne ha ridotto il valore a solo un terzo.

Al terzo posto c'è Samuele Sorato, ex diggì e ad della Popolare di Vicenza. Ovvero una delle banche che si è trovata immersa fino al collo nello scandalo per i finanziamenti dati a clienti indotti a diventare soci o comprare azioni della Popolare, titoli che però non erano quotati e neppure vendibili solo con il consenso della banca. Comunque, malgrado tutto questo, Sorato è andato via con un accordo per una buonuscita di 4 milioni lordi, di cui la metà verrà rateizzata negli anni. A questa buonuscita va sommato poi anche lo stipendio: 600mila euro.

Al quarto posto c'è Edoardo Lombardi, vicepresidente vicario di Banca Mediolanum. Ha ottenuto 4,42 milioni. La quota maggiore, ovvero 3,08 milioni, sono plusvalenze per stock option.
Al quinto posto Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo. Ha guadagnato 2,27 milioni di compensi monetari (bonus di 502mila euro) e azioni gratuite (867mila euro).

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