lunedì 31 ottobre 2016

Eurozona: inflazione in crescita secondo le attese. Ma l'euro non prende vigore

I prezzi registrano un'accelerazione a ottobre, facendo così felice la BCE che finora ha difeso strenuamente la propria politica monetaria, fatta soprattutto di atteggiamenti accomodati, tassi di interesse bassi e Quantitative Easing. I primi dati macro della settimana sono tutto sommato positivi per l'Eurozona, anche se non entusiasmanti.

I dati su inflazione e PIL nell'Eurozona


L'inflazione ha dato un segnale di ripresa, coerentemente a quelle che erano le aspettative degli analisti. Secondo le rilevazioni dell'Ufficio statistico europeo (Eurostat), la stima flash per ottobre riporta un tasso di inflazione in aumento dello 0,5% su base tendenziale, quando il mese scorso lo stesso dato registrava un +0,4%.
L'inflazione "core" (depurata cioè di energia, cibo e tabacchi, rimane stabile allo 0,8% come a settembre ed in linea con il consensus.

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Altri due dati macro sono stati resi noti questi mattina, e riguardano entrambi il PIL dell'Eurozona. Anche in questo caso le rilevazioni sono state perfettamente in linea con le aspettative, e anche uguali ai valori registrati nel periodo precedente. Nel terzo trimestre il PIL è salito del 1,6% su base annuale, mentre se l'orizzonte si sposta su base trimestrale l'incremento è stato dello 0,3%.

Nel Forex l'euro non riesce però a prendere vigore nei confronti delle altre major. In base ai dati della piattaforma di trading AvaTrade (recensione, bonus e opinioni sono qui) vediamo che questa mattina la valuta unica ha viaggiato sotto i massimi registrati dal 20/10 contro il dollaro, toccati venerdì sera a 1,0991. La coppia valutaria Eur/Usd viaggia al momento a quota 1,0950 circa, mentre hanno segno negativo anche i cross Eur-Gbp (-0,17%) e Eur-Jpy (-0,19%).

Consiglio: quando si opera nel Forex, bisogna fare attenzione a rivolgersi ai broker autorizzati Consob, o comunque verificare che tipo di regolamentazione o autorizzazioni hanno gli operatori. 
Nelle settimane scorse, il governatore Mario Draghi ha continuato a sostenere la politica monetaria che la BCE sta portando avanti da tempo, annunciando che il programma di quantitative easing andrà avanti, se necessario, anche dopo la scadenza di marzo 2017.

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