lunedì 17 ottobre 2016

Fusione tra Borse Londra e Francoforte, aumentano sempre più i dubbi

Il matrimonio tra la Borsa di Francoforte e il London Stock Exchange (del quale fa parte anche la Borsa di Milano dal 2007) è ancora avvolto nel dubbio. Potrebbe farsi oppure no. A proprio per questo motivo, la Consob per la seconda volta ha deciso di muoversi e chiedere spiegazioni. Il presidente della Commissione per il controllo della Borsa, Giuseppe Vegas, ha infatti recapitato una nuova lettera a Brydon (ovvero il presidente della LSE) per sapere a che punto sono i lavori.

Già aveva fatto un passo simile a luglio, e anche lì non aveva avuto riscontri importanti. L'interesse di Consob nasce dal fatto che l’Antitrust europeo dovrebbe decidere le condizioni per procedere alla fusione, ovvero se dovranno essere cedute delle attività per farla, onde evitare sovrapposizioni anti-concorrenziali.
 Tra le possibili cessioni, c'è la clearing house in Francia ma anche Borsa Italiana (ipotesi che però sembra improbabile). Da qui il grosso interesse di Consob di capire le evoluzioni dell'operazione.

Le incognite che pesano sulla fusione


Sull'operazione ci sono grandi incognite. La Brexit è quella più rilevante, visto che ora la sterlina è scivolata addirittura sotto la parità con l’euro (si può approfondire vedendo i dati di Plus500 forex broker). Questo aumenta la possibilità che l'affare venga congelato, tanto che gli analisti di Credit Suisse stimano una possibilità del 50% che vada in porto.

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La Borsa Italiana è considerato un asset redditizio per la London Stock Exchange, ma anche strategica. Peraltro il suo peso sarebbe debole, visto che avrebbe con un solo rappresentante su 14 nel consiglio del nuovo gruppo (Andrea Sironi). ecco perché molti pensano che il fallimento del merger sarebbe un vantaggio per l’Italia.
Altri però ritengono che se il merger dovesse chiudersi, sarebbe un bene anche per Piazza Affari perché ci saranno più investimenti in tecnologia e nel capitale.

Il polo Lse-Db, se dovesse formarsi, sarebbe il quarto al mondo tra le Borse, con 27 mila miliardi di dollari (ovvero 24mila miliardi di euro al cambio dollaro euro di oggi) di capitalizzazione (al 12 ottobre). I dati dello scorso marzo invece lo ponevano al secondo posto con oltre 30 mila miliardi, dopo Chicago.

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