giovedì 6 ottobre 2016

Petrolio, l'accordo OPEC spinge il prezzo della benzina alla pompa

Come era prevedibile, l'intesa sui limiti alle produzione raggiunta dal OPEC settimana scorsa ad Algeri, comincia a fare sentire i suoi effetti alla pompa di benzina. Ci sono stati infatti dei ritocchi al rialzo per i listini di carburante delle principali compagnie. I primi rincari si erano già registrati tra venerdì e sabato scorsi, per lo più relativi ai marchi TotalErg, Eni, Esso, Ip e Tamoil. Ieri c'è stato un ulteriore ritocco da parte di Tamoil e TotalErg, ma anche Esso.

I listini carburante dopo la salita del petrolio

Il prezzo del petrolio è salito anche ieri, quando ha registrato una chiusura positiva. L'oro nero si è fermato a 49,83 dollari, in progresso del 2,29%.Ad ogni modo era prevedibile un andamento del genere, e coloro che avevano individuato dove trovare segnali di trading gratis hanno potuto notare che molti suggerivano di investire sul greggio.

Ma di quanto sono cresciuti i prezzi alla pompa? Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, Tamoil ha aumentato di un centesimo al litro. Per TotalErg invece l'incremento è di 0,5 cent su verde e diesel mentre è di un cent sul Gpl. Aumento di un cent al litro sul Gpl anche per Esso.

Le medie dei prezzi praticati vedono la benzina self service a 1,461 euro/litro (+0,7 centesimi su venerdì), diesel a 1,303 euro (+0,7 cent, pompe bianche 1,276). Benzina servito a 1,563 euro (+0,5 cent), diesel a 1,410 euro/litro (+0,6 cent). Il Gpl costa 0,537 euro/litro (+0,2 cent), metano a 0,977 euro/kg (ancora invariato).

Va però sottolineato che l'accordo raggiunto dal OPEC finora è solo "orale", nel senso che manca una direzione concreta. Non si sa come verrà ripartita la riduzione giornaliera di produzione di greggio.Ma è ancora più in dubbio se questi accordi verranno poi concretamente rispettati da chi ne prenderà parte. E ancora: come si regoleranno i produttori che non aderiscono al cartello? Tutte domande che rendono nebuloso il futuro del mercato del petrolio.

Secondo Goldman Sachs anche nel 2017 si avrà una sovrapproduzione a livello globale e un prezzo che non supererà i 55 dollari al barile (ovvero 49.08 secondo il convertivaluta euro dollaro di oggi).

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