sabato 15 ottobre 2016

Ricapitalizzazione Unicredit: l'idea di 13 miliardi senza cessioni non convince

Riguardo all'aumento di capitale previsto per Unicredit si sono sprecate le cifre. L'ultima venuta fuori è la più alta di tutte. Unicredit, che rimane osservata speciale dai mercati, dopo i sondaggi positivi con gli investitori potrebbe elevare la richiesta fino a 13 miliardi di euro di ricapitalizzazione.

Nell'ultima seduta della settimana, il titolo UniCredit ha guadagnato l’1,9% a quota 2,11 euro. Siamo ancora molto lontani dai livelli degli inizi di settembre, quando veleggiava a 2,4 (dati Plus500: spread, bonus e opinioni sono qui).

Dubbi sull'importo della ricapitalizzazione

L'ammontare dell'aumento verrà formalizzato soltanto il prossimo 13 dicembre a Londra, quando verrà formalmente presentato il piano di rilancio dell'istituto bancario. Ci sono poi dei rumors che riportano anticipazioni sui requisiti minimi di capitale che saranno imposti alle banche europee dalla Bce entro fine anno (“Srep”). Dovrebbero essere una trentina le banche europee chiamate a rafforzare il capitale. E Unicredit figura tra queste. Per l'istituto, la Bce vorrebbe un Cet1 ben superiore al 12%.

Secondo molti analisti, però, uno scenario nel quale Unicredit opera una maxi-ricapitalizzazione senza apporto dal capitolo cessioni, è difficile da concretizzare. C'è chi ha sottolineato che una cosa simile comporterebbe un overhang non compatibile con l’attuale volatilità del settore (ossia il rischio che grossi quantitativi di azioni possano finire sul mercato, incidendo negativamente sui corsi).

Intanto in settimana Unicredit ha venduto un altro 20% di Fineco incassando 550 mln e 12 punti base in più sul Cet1 ratio. Mentre si parla della possibile cessione a breve di Pekao (l'asset più facilmente liquidabile), con il gruppo assicurativo Pzu che pare interessato. Ci sarebbe una trattativa ben avviata anche se l'offerta sarebbe di 3 mld contro i 3,5 che punta a incassare Unicredit. E poi c'è anche la questione Pioneer, anch'essa in odore di cessione. Lo scenario più rpobabile rimane quello di un aumento di capitale da 6 miliardi di euro, affiancato dalle cessioni di Pioneer e Pekao.

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