giovedì 20 ottobre 2016

Tasse sulla casa costano oltre 50 miliardi agli italiani. Confediliza: «Troppe, vanno tagliate»

C'è un dato choc che riguarda le case in Italia: la pressione fiscale per i proprietari supera i 50 miliardi di euro. A tanto ammonta, secondo le stime di Confedilizia, il gettito che lo Stato Italiano otterrà nel 2016 dei tributi sul comparto immobiliare (per la precisione 50,8 miliardi di euro). Confedilizia sottolinea come malgrado l'eliminazione della tassa sulla prima casa, tra Imu e Tasi c'è stato un aumento del carico di quasi il 150% superiore al livello dell'Ici in vigore fino al 2011.

I dati choc sulle tasse sulla casa

In particolare, i tributi come Irpef, Ires e cedolare secca pesano per 9,2 miliardi. Più grosso il peso di Imu e Tasi, che valgono 22 miliardi, mentre i tributi indiretti sui trasferimenti fruttano allo Stato 9 miliardi. Infine quelli indiretti sulle locazioni pesano 1 miliardo mentre altri tributi come la Tari per 9,6 miliardi.

Per questo motivo, Confedilizia esorta il Governo a tagliare 700 milioni un carico fiscale. Anche se precisa che servirebbe una riduzione di "diversi miliardi". Tuttavia, dati i vincoli finanziari che limitano le possibili scelte dell'esecutivo, Confedilizia propone almeno un gesto a impatto più limitato, da inserire nella manovra.
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Quello che propone Confedilizia è l'avvio sperimentale della "cedolare secca" anche sulle locazioni commerciali nuove o per i negozi di vicinato, equiparare il trattamento fiscale dei canoni di affitto abitativi e non, porre un tetto all'Imu per le abitazioni affittate a canone calmierato, prorogare l'attuale aliquota del 10% sempre per il canone calmierato, reintrodurre la deduzione Irpef al 15% per i redditi da locazione, sopprimere l'Irpef sugli immobili non locati.

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