giovedì 15 giugno 2017

Lavoro, Nike annuncia un restyling che taglierà 1400 dipendenti


Il colosso Nike si prepara a dare un colpo di scure deciso sui posti di lavoro. La cosa paradossale è che il motivo con cui il colosso dell'abbigliamento sportivo si prepara a questo cospicuo taglio è... per seguire meglio i clienti. Il che suona paradossale, per non dire che a prima vista una scusa del genere sembra una presa in giro, tenuto conto anche del fatto che i conti dell'azienda sono ottimi.

Il leader globale delle calzature sportive comunque andrà avanti per la sua strada, incurante delle polemiche. Ci sarà quindi un forte ridimensionamento mondiale della forza lavoro, che è stato stimato nel 2% complessivo dei dipendenti. Tradotto in unità lavorative, saranno circa 1400 quelli che saranno buttati fuori, su 70mila totale.

La scelta di Nike sul lavoro

La motivazione - come detto - è voler essere più vicina ai clienti di alcune città chiave per l'azienda, che è impegnata in una dura competizione con Adidas. Questo come conseguenza del lancio di una iniziativa pensata per focalizzarsi sui consumatori e snellire l'organizzazione. Il colosso americano spiega: "vogliamo spingere la crescita per servire più da vicino i consumatori in 12 città in 10 paesi chiave". Queste sono Milano, New York, Londra, Shanghai, Pechino, Los Angeles, Tokyo, Parigi, Berlino, Città del Messico, Barcellona e Seul.

I conti dell'azienda sembrano rendere ingiustificabile una scelta simile a danno della forza lavoro. L'azienda guidata da Mark Parker infatti ha chiuso il terzo trimestre (il 28 febbraio 2017) con ricavi in crescita del 5% a 8,4 miliardi di dollari. Anche l'utile per azione è salito del 24% a 0,68 dollari. Tuttavia, sembra che gli investitori non siano rimasti troppo contenti di questo percorso. Ecco quindi il vero motivo della scure: compiacere i mercati finanziari.

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