domenica 9 luglio 2017

Lavoro, la Cgil quasi "raddoppia" il numero di disoccupati Istat: non 11% ma 18%.

Nell'ultima settimana si è parlato molto di dati sull'occupazione in Italia. Secondo la rilevazione Istat infatti il numero di coloro che lavora è sceso dopo 8 mesi di aumenti consecutivi. A maggio secondo i dati dell'Istituto di Statistica sono stati 51 mila coloro che mancano all'appello sul mercato del lavoro. Ben 141 mila in più rispetto a maggio 2016. Inoltre l'aumento s'è registrato solo nella fascia di età degli ultracinquantenni e dei dipendenti con contratti a termine. Il dato negativo riguarda invece i lavoratori stabili (-23mila) e indipendenti (-38mila).

I dati dell'Istat sul lavoro

Nel complesso il livello di disoccupazione è salito all'11,3%, ovvero +0,2 punti percentuali. Peggiora anche il quadro per i giovani. La quota dei ragazzi che non hanno lavoro è infatti salita al 37% (+1,8 punti da aprile).

Riguardo le persone in cerca di occupazione, l'unica quota in aumento è quella degli uomini, distribuito tra tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Chiaramente è soprattutto il dato sull'occupazione giovanile che preoccupa, perché evidenzia che l'economia italiana genera pochi posti di lavoro per le nuove leve, e il Jobs Act non sembra aver dato i frutti attesi.

Il dato della Cgil sul lavoro

C'è però anche un altro aspetto da evidenziare. Secondo la Cgil infatti il dato sulla disoccupazione in Italia non è quello ufficiale, bensì un valore molto più alto. In un rapporto intitolato «La disoccupazione dopo la grande crisi», la Cgil sostiene che il tasso di disoccupazione potenziale è pari al 18.5%. Quindi parliamo di un valore che arriva quasi al doppio rispetto all'11,3% del dato ufficiale Istat di maggio. Parliamo di 5,2 milioni di persone.

Lo studio prende in considerazione le forze di lavoro potenziali (vale a dire le persone che riferiscono di sentirsi in cerca di lavoro) e sfrutta le rilevazioni Bce e la percezione degli intervistati contenuta nella Rilevazione continua delle Forze lavoro Istat. Nella ricerca vengono considerati non solo i disoccupati formalmente riconosciuti (circa tre milioni), ma anche le persone che all'interno delle forze di lavoro potenziali aggiuntive (FLPA), riferiscono di sentirsi in cerca di occupazione (condizione percepita) anche se non hanno fatto atti formali di ricerca.

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