venerdì 29 settembre 2017

Banche, dal 1 ottobre scatta l'aumento sui conti correnti

Brutta sorpresa per molti correntisti italiani di diverse banche (il 12,5% del totale). A partire da ottobre infatti i loro conti costeranno di più, per via di un aumento deciso unilateralmente dagli istituti. I rincari riguarderanno il prelievo contante allo sportello, movimenti allo sportello, bonifici disposti in filiale, costo per ogni utenza domiciliata in banca. Per alcuni istituti si arriverà a pagare fino a 4 euro per un'operazione allo sportello, a 2 euro per l'invio dell'estratto conto mentre l'apertura di un conto online potrà richiedere fino a 35 euro in più.

La stangate delle banche

L'aumento generalizzato dei costi non riguarderà soltanto le banche tradizionali, dal momento che pure le banche online potrebbero applicarli. Alcuni dei conti correnti online che finora sono stati venduti a canone zero, potrebbero finire col costare qualcosina. Per le banche che operano esclusivamente o prevalentemente online, le variazioni di costo riguarderanno la domiciliazione delle utenze, i prelievi presso gli Atm e i prelievi fatti al di fuori dei confini nazionali.

Il consumatore cosa può fare? Se la banca aumenta i costi dei conti correnti, la normativa prevede la possibilità di recedere dal contratto cambiando istituto di credito senza sostenere costi accessori, entro 12 giorni. Questo è possibile nel caso in cui è la banca, unilateralmente, a decidere la variazione del contratto (in sostanza quasi nella totalità dei casi). Passando ad altro istituto, talvolta come nuovo cliente potreste avere un trattamento privilegiato, almeno per il primo anno.

mercoledì 27 settembre 2017

Costo del denaro: il rialzo negli USA ci sarà. Lo dice la Yellen

Marcia indietro da parte della Federal Reserve. L'istituto centrale americano, per bocca della numero uno Janet Yellen ha ammesso di aver fatto male i calcoli riguardo inflazione e lavoro. La cosa più importante per i mercati però è che, se è vero che questo rallenterà il processo di normalizzazione, dall'altra non mette a rischio il prossimo ritocco dei tassi a dicembre.

Janet Yellen in un discorso alla National Association for Business Economics a Cleveland (Ohio), ha ammesso che la Banca Centrale Americana potrebbe aver valutato in modo errato la forza del mercato del lavoro, nonché quanto le previsioni della FED circa l'inflazione siano effettivamente in linea con i dati reali. Sostanzialmente c'è stato un po' troppo ottimismo, e questo comporta che l'aggiustamento della politica monetaria dovrà a maggior ragione essere graduale. Ricordiamo che la FED si prepara da ottobre a iniziare una storica riduzione del bilancio.

La FED si prepara ad alzare il costo del denaro


Riguardo al ritocco dei tassi, la Yellen comunque ha ribadito che dovrà esserci (motivo per cui i migliori segnali trading opzioni binarie gratis oggi dicono "up"), anche senza dover aspettare che l'inflazione al target della Fed (2%). Il motivo è che comportarsi diversamente sarebbe imprudente. Se da un alto infatti aumenti troppo rapidi dei tassi potrebbero rallentare la crescita economica, dall'altra una attesa troppo lunga potrebbe creare problemi sul fronte dei prezzi, che secondo la Yellen sarebbero "difficili da superare senza innescare una recessione".

Il fatto che della Yellen abbia parlato di un imminente rialzo del costo del denaro ha fatto schizzare in alto il dollaro. Come abbiamo visto sulle migliori piattaforme opzioni binarie, il cross tra euro e dollaro è sceso a 1,1742, mentre il dollar index è giunto ai massimi di un mese a 93.111 punti. In realtà sembra che il mercato abbia interpretato le parole del capo della FED in senso un po' troppo hawkish di quanto non siano in realtà.

lunedì 25 settembre 2017

L'evasione fiscale toglie allo Stato 87 miliardi di euro l'anno

Il fenomeno dell'evasione fiscale continua a farsi sentire sulle casse dello Stato Italiano. Secondo gli ultimi dati infatti, ogni anno ci sono circa 87 miliardi di entrate che mancano all'appello a causa dell'evasione fiscale. La stima è stata pubblicata nell'ultima relazione allegata alla nota di aggiornamento al Def. Secondo l'analisi circa 12,7 miliardi derivano da omessi versamenti o errori nella compilazione dei modelli di dichiarazione. Gli altri 74,3 miliardi di euro invece sono frutto di occultamento della base imponibile dell'imposta da pagare.

Quali sono le tasse più soggette a evasione

Tra le tasse più soggetti al fenomeno dell'evasione fiscale regna incontrastata l'IVA. Infatti in media negli ultimi anni mancano 35,4 miliardi di euro nelle casse del bilancio pubblico. Un importo stratosferico che equivale al valore di una intera legge di bilancio. 

Secondo la relazione il mancato pagamento dell'IVA deriva essenzialmente da due fattori. Anzitutto si tratta dell'imposta con la più alta base imponibile; in secondo luogo, vista la possibilità di accedere al regime dei corsi o delle compensazioni, è un tributo che meglio si "presta" a comportamenti evasivi.

Nella classifica delle tasse a maggior incidenza di evasione fiscale c'è l'Irpef con 30,7 miliardi. Terzo posto per l'Ires: 10,1 miliardi.

Il dato positivo è che nel corso degli ultimi anni c'è un leggero miglioramento del fenomeno. Dagli 89,1 miliardi di ammanco del 2014 si è infatti passati agli 85,2 miliardi del 2015, per lo più legato alla flessione del gap IRAP (-2,2 miliardi) e di quello dell’IVA (-1,5 miliardi).

sabato 23 settembre 2017

Moody's colpisce il Regno Unito: abbassato il rating

Il weekend per il Regno Unito si apre con una doccia fredda dal punto di vista finanziario. L’agenzia di rating Moody’s - pur migliorando l'outlook della Gran bretagna a "stabile" - ha infatti deciso di tagliare il suo rating sull'affidabilità creditizia, portandolo al livello Aa2, ovvero il terzo livello più alto nella scala di valutazione.

La sterlina ha reagito male sui mercati. I migliori segnali opzioni binarie affidabili gratis hanno subito puntato sul ribasso del pound. La divisa di Sua Maestà è poi scesa a 1,3495 dollari, salvo poi risalire verso quota 1,35 USD.

Consiglio: se volete negoziare valute, imparate bene cos'è la leva finanziaria forex trading, visto che è il meccanismo alla base di tutto.

Le motivazioni del taglio di Moody's


E' la prima volta che il rating viene ritoccato, dopo le elezioni che si sono tenute a inizio estate. Da quella consultazione elettorale, la May era uscita male con un Governo indebolito e la necessità di rivedere la sua linea su politiche economiche e Brexit. Le motivazioni ufficiali del taglio da parte di Moody’s sono riconducibili a due fattori. Anzitutto l’indebolimento delle finanze britanniche, in secondo luogo l'erosione della forza economica come conseguenza dell’addio alla UE.

Nel frattempo, proprio la premier britannica ieri ha tenuto un discorso a Firenze. La May ha parlato della necessità di trovare un accordo su Brexit, pronosticando un periodo di transizione di circa due anni. Ha poi parlato agli italiani: “Voglio reiterare a tutti gli italiani e ai cittadini Ue che vivono nel regno Unito che vogliamo che restiate, siete preziosi per noi e vi ringraziamo per il vostro contributo”.

mercoledì 20 settembre 2017

Prezzi polizze auto, aumenti del 13%. Campania la Regione più cara

Schizzano i prezzi delle polizze assicurative. Nel giro di un anno il costo di una Rc Auto è salito del 13%, per un premio medio che si colloca poco sotto i 600 euro (per la precisione 577,50). Cosa ancora più preoccupante, è che non si tratta di una impennata una tantum bensì di un aumento costante nel tempo, tendendo conto che nell'ultimo semestre sono salite del 9,14%.

A rilevare questi dati sui prezzi polizze auto è stato l'Osservatorio assicurazioni auto di Facile.it, che ha analizzato le tariffe offerte dalle compagnie a livello nazionale, regionale e provinciale su un campione di oltre 6 milioni di preventivi effettuati.

Crescita dei prezzi polizze auto


Da cosa dipende la crescita? L'inflazione in sé non c'entra nulla, anche perché è piatta e quindi non avrebbe dovuto portare rialzi. Questi invece sono provocati dal numero di sinistri con lesioni a persone in crescita (+0,7%) ma soprattutto dalla preoccupante percentuale di quelli che causano un decesso. Incide anche la percentuale molto elevata (22%) di auto che circolano senza essere assicurate.

A livello regionale, è la Campania quella messa peggio: 989,91 euro di premio medio, ovvero il 71% in più rispetto alla media nazionale. E beffa ancora più grande, anche la seconda regione con i rincari maggiori, +20,78% in un solo anno. Peggio fa solo la Val d’Aosta con +31% in un anno, ma va detto che questa è anche la regione dove si paga l'assicurazione media più bassa: 405,31 euro (come in Friuli Venezia Giulia, 408,59 euro). A Oristano e Pordenone le polizze più economiche (374,12 e 386,29 euro).

lunedì 18 settembre 2017

Mercati impassibili di fronte al nuovo test coreano

Malgrado l'ennesima provocazione nucelare della Corea, i mercati sono rimasti sostanzialmente impassibili sul finire della settimana scorsa. La notizia di un nuovo lancio di un missile di Pyongyang sul Giappone ha scosso soltanto i mercati asiatici nella notte di venerdì, tanto da spingerli verso un calo. Ma poco dopo gli investitori si sono tranquillizzati e le quotazioni hanno ripreso la marcia. Addirittura il Nikkei di Tokyo ha sovraperformato, mentre i mercati sudcoreani sono rimasti impassibili. L'unica eccezione è rappresentata dai mercati australiani, sui quali però la pressione è giunta da altri fronti.

La reazione dei mercati

Come mai i mercati non hanno reagito al lancio del missile nordcoreano nello spazio aereo giapponese? Sono altri i fronti caldi. Ad esempio la forza della sterlina sull’USD, dopo l'intervento della Bank of England che è parsa molto più hawkosh che in passato. La prospettiva che la banca sarà costretta ad alzare i tassi ha acceso gli speculatori. Il rialzo della sterlina (si può vedere su un qualsiasi miglior conto trading online forex) ha raggiunto i livelli che non si vedevano dal voto di Brexit del giugno 2016, e questo ha spinto il FTSE ai minimi di aprile.

Inoltre i mercati europei hanno risentito anche della forza dell’euro, che sta minacciando il programma di normalizzazione che la BCE avrebbe voluto portare avanti nei prossimi mesi. Anche in questo caso ci si può aiutare con un qualsiasi miglior sito per opzioni binarie per vedere l'andamento della quotazione della moneta unica contro dollaro e yen.

Anche negli Usa è stato sostanzialmente ignorato il test missilistico nordcoreano. I tre principali indici Usa sono volati a nuovi massimi record, trainati dai settori tecnologici e delle telecomunicazioni, anche se guadagni sono stati evidenziati nella maggior parte dei settori dello S&P. Tutto questo peraltro, malgrado i dati economici siano stati deludenti (vendite al dettaglio in calate inaspettatamente per la seconda volta negli ultimi tre mesi, produzione industriale in discesa, fiducia dei consumatori calata leggermente ad agosto).

sabato 16 settembre 2017

Banche, il Governo vara il tetto alle commissioni su bancomat e Carte credito

Altro cambio per il mondo delle banche, dopo una riunione lampo (meno di mezz'ora) del Consiglio dei ministri. Per recepire la direttiva dell’Ue del 2015 sui servizi di pagamento nel mercato interno, il Governo ha infatti deciso che la commissione interbancaria per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata non potrà andare oltre il limite massimo dello 0,2% per i bancomat, elevabile a 0,3% per le carte di credito.

Cosa cambia per le banche


Per promuovere l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, viene poi confermato e generalizzato il divieto di applicare un sovrapprezzo per l'utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cd. divieto di surcharge). Questo dovrebbe semplificare il pagamento con carte di credito anche di piccoli importi (tipo caffè al bar, giornale in edicola, biglietto dell’autobus) che attualmente vengono fatti solo in contati. La norma inclusa in un decreto legislativo dovrà però passare al vaglio del Parlamento - in via consultiva - prima di entrare in vigore.

Non c'è però nessun accenno alle eventuali sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici, cosa che dovrebbe esserci in un provvedimento che vedrà la luce entro i prossimi mesi. Molti esercenti (tramite le loro associazioni) hanno però fatto sapere che ci sarà battaglia contro l'ipotesi delle multe comprese tra i 10 e i 30 euro.

In realtà il tema resta ancora complesso. C'è un esempio di pochi anni fa che lo dimostra. Per agevolare il pagamento elettronico, ai distributori di carburante fa reso esente da commissioni l'utilizzo dei Pos. Questa misura incontrò la pronta risposta delle banche, che ritirarono immediatamente tutti i dispositivi perché non potevano più lucrare sul loro utilizzo. Va precisato inoltre che la norma va a intervenire sul rapporto tra le banche emittenti di carte e i gestori dei dispositivi. I primi vengono pagati dai loro clienti, i secondi scaricano le commissioni sui negozianti utilizzatori del Pos. Il punto è che American Express e Diners sono le uniche ad emettere carte di credito/debito e ad essere anche gestori di Pos, e per questo motivo spesso vengono rifiutate dagli esercenti.

giovedì 14 settembre 2017

Dollaro in ripresa, ma i trader aspettano il dato sull'inflazione

E' uno dei giorni più attesi della settimana da parte degli investitori. Oggi dagli USA giungeranno infatti i dati relativi alla inflazione al consumo, che daranno qualche indicazioni maggiore circa la possibilità che la FED alzi i tassi in futuro. Nel frattempo il dollaro marcia stabile nel Forex contro le altre principali valute. Il che è comprensibile, visto che nessuno vuole fare una mossa azzardata prima dei dati sul CPI.

La ripresina del dollaro

C'è quindi ancora un po' di tempo per decidere quale broker forex scegliere. L’indice del dollaro USA al momento viaggia verso quota 91,39. Ricordiamo che il Dollar Index misura l'andamento del greenback contro un paniere composto dalle altre valute principali del Forex. Nel corso di questa settimana il suo valore è rimbalzato dell’1,14%, segnando una ripresa rispetto al minimo di oltre due anni toccato la scorsa settimana.

La crescita è essenzialmente dovuta all'allentarsi delle tensioni sul fronte Corea del Nord, nonché al minore impatto dell’uragano Irma sull'economia. Una piccola spinta è giunta ieri anche dalla schiarita sul fronte politico interno. C'è un po' meno scetticismo riguardo la capcaità del governo Trump di far passare la riforma fiscale.

Il dato sull'inflazione

E' chiaro però che l'impatto maggiore l'avrà il dato sull'inflazione in uscita oggi. Fino a quel momento, meglio evitare esperimenti per capire se il Forex trading online automatico funziona. Del resto ieri i dati hanno evidenziato che malgrado la ripresa dei prezzi alla produzione, non ci sono grandi pressioni inflazionarie. Questo resta un possibile ostacolo per i piani della Fed circa l’aumento dei tassi di interesse.

La riunione della Fed è in calendario il prossimo 20 settembre. Un dato relativo all'inflazione minore delle attese porterebbe a un rally dell'euro/dollaro e vendite sul dollaro/yen. Tenuto conto che circa il cross Eur-Usd siamo in prossimità del livello psicologico importante posto a quota 1,20, l'azione del prezzo in un verso o nell'altro potrebbe davvero diventare molto importante.

martedì 12 settembre 2017

Soldi, arriva il bonifico istantaneo: 10 secondi (ma costa di più)

Nelle vite dei cittadini europei sta per arrivare il bonifico istantaneo, che consentirà di trasferire soldi in appena 10 secondi, rispetto al giorno (anche 2) che impieghiamo attualmente. La rivoluzione dell'«instant payment» (così si chiama) comincerà il 21 novembre. Per adesso sappiamo alcune cose riguardo al funzionamento di questo mezzo di pagamento. Sarà possibile effettuarlo 7 giorni su 7, anche nelle ore notturne e indicherà un ordine non revocabile, per ora fino a 15 mila euro. E chiaramente essendo una soluzione di urgenza, comporterà un sovrapprezzo.

Cambia il modo di trasferire soldi


C'è la possibilità che sullo stesso bonifico venga operata una doppia commissione. Potrebbe infatti esserne posta una anche a carico del beneficiario. Non esiste del resto un vincolo interbancario che imponga di non prevedere "commissioni all'ingresso". Il prezzo verrà eventualmente definito in futuro, anche sulla base del valore percepito dal cliente per ottenere il servizio. Al momento in Italia sono già in corso alcune sperimentazioni concrete. Intesa Sanpaolo e Unicredit sono infatti già partite con la fase pilota. Nel frattempo l'azienda italiana SIA sta costruendo l’infrastruttura tecnologica per Eba Clearing che gestirà questi bonifici. Si chiama Rt1, è la rete alla quale si collegheranno 34 banche in Europa.

Per comprendere l'impatto che potrebbe avere questo nuovo strumento, basta considerare che in base ai dati di Banca d'Italia, i bonifici sono (al pari delle carte di credito) lo strumento di pagamento alternativo al contante che sta crescendo di più. Se nel 2016 infatti coprivano solo il 16% del numero totale dei pagamenti, dieci anni più tardi questa quota è salita al 24% (a scapito degli assegni, scivolati dal 13% al 3%). E parliamo di un paese come l'Italia affezionatissimo ancora al contante, quindi con un potenziale di crescita ancora ampio.

domenica 10 settembre 2017

Investitori delusi dalla BCE. L'euro continua a marciare forte

La settimana che si è conclusa ha visto tutte le attenzioni puntate su Mario Draghi e il meeting della BCE. Tuttavia il numero uno della Eurotower ha fornito poche informazioni sul futuro del QE, tradendo così le aspettative degli investitori. La strategie è stata quella di prendere ancora tempo e non sbilanciarsi troppo. Come era previsto, la BCE ha deciso di non toccare il livello dei tassi d’interesse chiave, mantenendoli al livello minimo. Da parte dei trader c'era la speranza che Draghi presentasse un piano riguardo l'allentamento quantitativo, ma così non è stato. La discussione è stata rimandata alla fine dell’anno, ed anzi Draghi ha aggiunto che se sarà necessario il QE continuerà anche nel 2018.

Draghi non convince gli investitori

Nulla di nuovo quindi, e soprattutto non c'è stata alcuna reazione concreta a quello che è il problema principale della BCE, ovvero il forte apprezzamento dell’euro degli ultimi mesi. La valuta unica da inizio anno ha guadagnato quasi il 15% contro il dollaro e i migliori segnali gratis opzioni binarie continuano a puntare sul rialzo del cross Eur-Usd. Draghi ha solo affermato che la “volatilità dell’euro rappresenta una fonte d’incertezza", ma non ha detto nulla circa le mosse che intende fare. Gli investitori quindi non avranno certezze fino almeno alla prossima riunione di ottobre. Ma è plausibile che ogni risposta arriverà non prima di dicembre.

La reazione dell'euro durante la conferenza stampa è stata immediata. Dopo esserci chiesti quali sono i migliori broker opzioni binarie, apriamo le loro piattaforma e vedremo che l'EUR/USD si è impennato a 1,2059 e in seguito la sua salita è continuata fino a entrare nell'orbita 1,21. Il fatto che Draghi non sia sembrato troppo preoccupato per la forza dell’euro è stato interpretato come un segnale rialzista quindi.

Adesso gli investitori si stanno già concentrando sul prossimo evento chiave in calendario, ossia la riunione del FOMC - l'organo di politica monetaria della FED - in programma il 20 settembre. Al momento comunque non sembrano esserci le condizioni affinché la Fed possa continuare il suo programma di rialzo dei tassi, ma è comunque interessante sapere le novità riguardo la data d’inizio del programma di riduzione degli attivi di bilancio USA.

giovedì 7 settembre 2017

FED, si dimette il vice-presidente Fischer. Ora tocca alla Yellen?


La FED cambia il numero due, e a febbraio potrebbe cambiare anche il numero uno. Stanley Fischer, vice presidente dell'istituto centrale americano, ha annunciato le proprie dimissioni tramite una lettera a Donald Trump. Il suo mandato da vice sarebbe scaduto a giugno. Questo fa correre il pensiero a ciò che potrebbe succedere a febbraio, quando scadrà il mandato di Janet Yellen e Trump potrebbe sostituirla.

Cosa cambierà nella FED

Le dimissioni di Fischer saranno efficaci dal 13 ottobre. Quello che colpisce è che la decisione sia giunta da uno degli uomini voluti da Obama e al tempo stesso poco teneri con il nuovo presidente USA. Fischer, 73 anni, anche di recente ha criticato il tycoon per la sua voglia di allentare le rigide regole varata per la finanza dopo la crisi del 2008. "Grazie alle lezioni della recente crisi finanziaria, abbiamo costruito un sistema finanziario più forte e più resiliente - ha scritto - e meglio in grado di offrire credito così vitale alla prosperità delle famiglie e delle imprese del nostro Paese". Stessi concetti espressi da Janet Yellen al simposio di Jackson Hole di fine agosto.

E proprio tornando alla Yellen, il pensiero va alla scadenza del suo mandato il prossimo 3 febbraio. Trump nel giro di pochi mesi potrebbe spazzare via i vertici della FED e rimpiazzarli con persone più gradite. Ad esempio Gary Cohn, il consigliere economico della Casa Bianca ed ex presidente di Goldman Sachs.

Fischer è considerato uno dei migliori banchieri centrali del mondo. E' nato in Rhodesia Settentrionale ed ha doppia cittadinanza: israeliana e statunitense. Nella sua lunghissima carriera è stato anche tra le più alte cariche di organismi internazionali come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Dal 2005 al 2013 è stato governatore della Bank of Israel, prima di essere chiamato da Obama alla FED.

martedì 5 settembre 2017

Criptocurrency sotto pressione dopo il bando della Cina alle ICO

Tempi durissimi si prospettano per le criptocurrency. Secondo autorevoli indiscrezioni che giungono dalla Cina, l'istituto centrale cinese infatti si appresta a colpire duramente le raccolte fondi effettuare per finanziare i progetti sulle criptovalute. Le così dette ICO (Initial coin offering) avrebbero infatti violato le norme sulla raccolta fondi. In molti casi addirittura si è accertato che si tratterebbe di frodi belle e buone. Complessivamente, dall'indagine fatta dall'istituto cinese emerge che il 90% dei casi di ICO presenta delle violazioni, che verranno punite rigorosamente.

Le ripercussioni sul mercato delle criptocurrency

Inevitabilmente c'è stata una ripercussione sui mercati. Aprendo una qualsiasi piattaforma forex migliore per trading si vede chiaramente il grafico della coppia BTCUSD scivolare verso il basso. Dalla soglia dei 5000 si è passati in breve tempo sui 4300 dollari.

Ricordiamo che la Cina è uno dei mercati più proficui per coloro che fanno ICO sulle criptocurrency. Secondo la relazione del Comitato Tecnico Nazionale per la Sicurezza Finanziaria Nazionale della Cina, le raccolte effettuate nel territorio cinese hanno fruttato circa 2,6 miliardi di yuan, ovvero più di 300 milioni di euro. La scossa subita quindi è pienamente giustificabile. Nonostante il fatto che le autorità cinesi non abbiano emesso alcuna legge ufficiale, la ripercussione c'è già stata sul mercato. Va anche detto che molti dei progetti stanno cercando di dimostrare che operano legalmente, che effettivamente raccolgono fondi e lo fanno nel pieno rispetto delle leggi vigenti.

Quello che accadrà adesso è molto incerto, e suggerisce di limitarsi a fare operazioni virtuali sulla migliore piattaforma forex demo trading, piuttosto che avventurarsi nel mercato reale. Gli investitori probabilmente proveranno a vendere o convertire i Bitcoin in altre valute, e questo finirà per esercitare una certa pressione sul prezzo. Discorso non diverso vale anche per Ethereum, già scivolato dalla soglia dei 400 dollari fino a 300.

domenica 3 settembre 2017

Tasse, ogni italiano paga in media 8mila euro l'anno allo Stato

Ogni italiano pagherà quest'anno in media 8mila euro di tasse. Ovvero 750 euro al mese. E se questo non vi spaventa abbastanza, sappiate che l'importo sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. Il calcolo è stato fatto dalla Cgia di Mestre considerando quasi tutto quello che ci tocca pagare allo Stato (apertamente oppure sotto forma di accise, ritenute, sovraimposte e via dicendo). Nell'ultimo ventennio la cifra delle entrate tributarie è salita dell'80%, quasi il doppio dell'inflazione che nello stesso periodo è salita del 43%. Ricordiamo che in Italia la pressione tributaria è del 29,6%, la quarta più elevata dell'Eurozona. E tenuto conto del livello dei servizi che riceviamo in cambio...

L'analisi delle nostre tasse

Nel complesso si tratta di circa un centinaio di tasse pagate direttamente e indirettamente. Di queste soltanto la prima decina sono abbastanza note (Sapere che paghiamo anche le imposte doganali sui sacchetti non biodegradabili?) nonché quelle più pesanti. E fruttano circa 421,1 miliardi allo Stato, ovvero l'85,3 per cento del gettito tributario complessivo.

Le più pesanti sono Irpef e IVA, che rappresentano più della metà (il 54,2 per cento) del gettito totale. Per le aziende invece il peso maggiore ce l'hanno l'Ires e l'Irap.

Lo studio effettuato dalla Cgia mette in evidenza poi delle curiosità. Molti non ci pensano, ma l'IVA è l'imposta che ci accompagna tutti i giorni della nostra vita. Esiste inoltre un'imposta applicata dalle Regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili (!). Altre imposte stravaganti sono quella sugli "spiriti" (che in realtà fa riferimento ai distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). C'è poi un'imposta dal nome così lungo da essere impronunciabile: "imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato".

venerdì 1 settembre 2017

BCE, prove di frenata all'euro. Ma i mercati non abboccano

A pochi giorni dal meeting della BCE, sono giunti dei rumors riguardo un possibile incontro tra banchieri dell'istituto centrale. Roba da far drizzare le antenne agli operatori di mercato. Roba che fa venire il dubbio che magari la cosa sia stata montata ad arte, in modo da vedere le reazioni delle piazze alla notizia. Del resto c'è un precedente importante: quando Draghi parlò a Sintra un mesetto fa, malgrado non disse nulla di esplicito i mercati interpretarono le sue parole nel modo che vollero. Risultato: l'euro schizzò verso l'alto.

Le mosse della BCE


Quel precedente ha fatto capire come si stia vivendo il momento sui mercati, e quanto sia importante calibrare bene le parole. Forse proprio per questo sono emerse le voci di ieri. Per capire fino a che punto i mercati sono sensibili a ciò che accade sul fronte europeo. Non c'è dubbio che molti banchieri abbiano drizzato le antenne ieri per vedere le reazioni anche ai dati sull'inflazione. Il punto è che l'istituto europeo deve fare i conti con una valuta che è troppo forte. Peggio ancora sembra inarrestabile. Ha varcato i confini di 1,20 contro il dollaro, e chi fa analisi tecnica sul Forex avrà notato il comportamento dello stocastico (miglior settaggio stocastico lento 20 5 5) verso l'ipercomprato.


Ieri dopo quei rumors si è visto sì un immediato indebolimento, che però è rientrato riportando il cambio col dollaro in area 1,19 a fine giornata. La coppia EUR/USD durante tutta la settimana ha navigato in acque agitate, per lo più a causa del biglietto verde (si veda il cross con il trading system Ichimoku strategia).

È chiaro che la BCE è tenuta sotto pressione da un euro forte, ma Draghi nei suoi discorsi ha evitato ogni riferimento a quest’aspetto. D’altro canto, è chiaro che il calo del dollaro è visto di buon occhio dalla Federal Reserve. I timori che la BCE possa fare qualcosa per indebolire l'euro sono durati poco, insomma. Nessun terremoto, nessun overshooting. Del resto molti già si aspettano un rallentamento del ritmo al cui avverrà la riduzione del piano di acquisti. E molti si aspettano che questo annuncio non avverrà subito, ma solo al meeting di ottobre.