venerdì 12 gennaio 2018

Indebitamento orientale sempre più in dollari. E le banche d'affari corrono

C'è un fiume di dollari americani che viaggia verso l'Asia. I grandi paesi orientali infatti, nella forsennata ricerca di risorse per finanziare le opere pubbliche e la crescita, hanno intrapreso la via dell'indebitamento estero. Una "moda" che contagia tanto il settore pubblico quanto quello privato. Così si spiega l'incremento fortissimo di emissioni di debito asiatiche denominate in biglietti verdi. Con la sola eccezione del Giappone, in tutti gli altri paesi c'è stato un forte incremento dell'indebitamento. Siamo infatti passati da poco più di 100 miliardi l’anno nel 2012-13 a circa 200 nel 2014-16.

E nel 2017 le emissioni hanno raggiunto la cifra record di quasi 350 miliardi. Il fenomeno peraltro non accenna ad esaurirsi, tant'è che nel 2018 si ritiene che l'indebitamento in dollari possa arrivare oltre i 400 miliardi.

Il mercato dell'indebitamento

indebitamento dollariE' chiaro che una corsa del genere all'indebitamento spinge in tanti a salire sul carro. Con una crescita a tali ritmi è chiaro che tutti vogliono esserci. Ecco allora che è schizzato anche il numero di istituti d’affari attive sul mercato dei bond asiatici in dollari. Siamo passati da una cinquantina attive nel 2012, a circa 170 che hanno operato nell'ultimo anno.

Peralto è cresciuto anche il numero di banche che sono impegnate come bookrunner, passate da una media di 3 fino a 4/5, con la conseguente riduzione delle commissioni pagate dagli emittenti per l’arrangement e il collocamento (fee). A tal proposito va segnalato il caso di Barclays e Standard Chartered. I due colossi hanno fatto parte del pool che ha collocato 1,3 miliardi di dollari di debito da parte di tre compagnie di stato indiane, e come commissione hannno ricevuto... 1 dollaro. Questo fa capire quanto la voglia di esserci sia più importante del desiderio di guadagnarci. Le banche d’affari infatti sperano di generare ricavi da business collegati (ad esempio con i currency swap o le commissioni sul trading), e quindi sono disponibili a intermediare anche gratis.

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