sabato 24 febbraio 2018

Debito pubblico, l'Ocse lancia l'allarme sulla sostenibilità

Il debito pubblico dei paesi industrializzati sta viaggiando a ritmi troppo elevati. E' questo l'allarme lanciato dall'Ocse, che sottolinea il pericolo che l'aumento dei tassi di interesse (che sta progressivamente avvenendo) rappresenta per i bilanci degli Stati. Secondo le stime dellʼorganizzazione, nei prossimi 36 mesi i paesi sviluppati dovranno rifinanziare il 40% del loro stock di debito pubblico, dal momento che le banche centrali hanno iniziato a ritirare gradualmente le misure di stimolo messe in campo durante la crisi.

Le cifre choc sul debito pubblico

debito pubblico ocseA questa conclusione si arriva esaminando i dati. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Osce) ha evidenizato che il debito pubblico salirà quest'anno a 45mila miliardi di dollari, quasi il doppio di quello che c'era nel 2008 (25mila miliardi). Sia a livelli record, che chiaramente non potranno essere sostenuti a lungo.

Sebbene la maggior parte dei Paesi abbia un portafogli di debito relativamente ben strutturato, i Governi dovranno rifinanziare quasi la metà del loro debito sul mercato nell'arco dei prossimi tre anni. Questo processo comincerà già nei prossimi 12 mesi.
Il problema vero è che la lunga stagione delle politiche accomodanti delle Banche centrali sta per finire. Non ci saranno ancora per molto tempo i tassi d'interesse rasoterra, ne' le condizioni favorevoli di accesso al mercato dei finanziamenti per gli emittenti sovrani. Finora proprio le favorevoli condizioni di finanziamento hanno consentito ai governi di gestire i rischi di rifinanziamento nella gestione del debito.

Quando i tassi cominceranno a crescere in misure più sostenuta, l'aumento dei rendimenti si tradurrà in maggiori costi per i governi per rifinanziare il debito esistente e l'emissione di nuovi bond. L'unico rimedio che avranno gli Stati per arginare il problema del debito pubblico sarà quello di avere una crescita economica rapida e costante. Questo sarà determinante per la sostenibilità di lungo termine del debito. Per arrivarci occorrono riforme strutturali.

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