mercoledì 21 febbraio 2018

Embraco, il Governo prova a limitare i danni andando alla UE

La questione Embraco fa alzare il velo sul delicato tema degli aiuti di Stato nella UE. L'Italia ha avanzato - tramite il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda - il sospetto che alcuni paesi facciano concorrenza sleale sfruttando i fondi comunitari per offrire incentivi e basso costo del lavoro alle aziende, sottraendole così ad altri paesi. Potrebbe essere successo questo alla Embraco, che chiuderà i battenti nel nostro paese per trasferirsi in Slovacchia.
L'azienda di Riva di Chieri (Torino), che produce compressori per frigoriferi ed è controllata dalla multinazionale Whirlpool, manderà per strada quasi 500 lavoratori per fuggire in Slovacchia. Non sono serviti a nulla finora i tentativi del governo italiano di trovare delle soluzioni alternative, per le quali pure ci sarebbero le condizioni.

Il Governo teme aiuti di Stato su Embraco

Per questo motivo il ministro Calenda si è recato a Bruxelles per chiedere l’intervento della Commissione europea. Il grave sospetto dell'Italia è che miliardi di euro di fondi strutturali Ue, destinati alla Slovacchia al solo fine di stimolare l’economia nazionale, invece siano stati dirottati per attirare imprese anche dal resto dell’Europa, come successo per Embraco. Incontrando la commissaria responsabile dell’Antitrust, la danese Margrethe Vestager, il ministro dello Sviluppo economico italiano ha avanzato due richieste. La prima è verificare sull'eventuale uso di aiuti di Stato illegittimi. La seconda è verificare la fattibilità della proposta di un fondo di aggiustamento per la globalizzazione, in modo da incrementare l’intensità degli aiuti concessi nei casi di deindustrializzazione.

Margrethe Vestager ha assicurato che l’Ue sarà intransigente sul caso Embraco, mentre la confederazione dei sindacati europei ha promesso che percorrerà tutti i passi possibili per bloccare l’operazione. Tuttavia la realtà dei fatti è che non c'è modo di arrivare a una soluzione europea che eviti il trasferimento in Slovacchia della multinazionale. L'unica cosa che si potrà concretamente fare è limitare i danno il più possibile, e predisporre nuove norme affinché cose del genere non accadano più in futuro.

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