venerdì 2 marzo 2018

Mercato del petrolio in calo. Il target del 2018 diventa un miraggio

Sul mercato del petrolio è in atto una tendenza ribassista da diversi giorni, che viene confermata anche dai primi dati di oggi. WTI e Brent sono infatti entrambi in calo, con il prodotto americano che registra un calo dello 0,16% mentre quello europeo accusa una flessione minore. Questo andamento testimonia il periodo difficile che sta attraversando il mercato. Ci muoviamo attorno ai 63-64 dollari per il Brent, mentre il WTI è poco sopra la soglia dei 60 dollari.

Siamo quindi molto distanti dal target fissato per il 2018. Ricordiamo che quasi ogni migliore piattaforma trading online gratis aveva detto tramite gli analisti che si sarebbe potuta raggiungere la quota di 80 dollari. Certo, siamo appena a marzo e tutto potrebbe succedere, ma i tempi attuali non sembrano convergere con l'ottimismo di qualche tempo fa. Per questo motivo molti trader stanno rivedendo le loro strategie di lungo periodo sul mercato del petrolio, sia che essi puntino su prezzo del greggio futures, sia quelli che investono tramite contratti per differenza (CFD). Inutile negare che le prospettive sono cambiate. Non sono più rosee come qualche tempo fa.

Le cause che frenano il mercato del petrolio

Ma quali sono le cause della discesa? Diverse, la responsabilità non è di un solo fattore. In primo luogo c'è la questione dei cambi. Dopo aver volato per diverse settimane, l'euro è andato in retromarcia contro il dollaro. Abbiamo preso in esame i dati di un broker forex trading con postepay paypal e abbiamo visto che il cambio eur-usd da 1,25 è sceso verso 1,22. La correlazione tra l'andamento del prezzo del petrolio e quello del dollaro spinge chiaramente al ribasso le quotazioni del petrolio. Tenuto conto che molti si aspettano un dollaro ancora più forte nei prossimi mesi, si può ritenere che la quotazione del petrolio possa ancora scendere.

C'è poi un altro fattore che gioca contro il petrolio. La produzione americana è in costante aumento. Questo non fa altro che vanificare (almeno in parte) gli sforzi compiuti dal Opec per arrivare al taglio dei livelli produttivi. Le ultime rilevazioni dell'EIA hanno mostrato un incremento delle scorte di greggio, molto oltre le previsioni degli economisti. Secondo l'EIA inoltre la produzione di petrolio ha raggiunto un nuovo record storico. Chiaramente questo pesa moltissimo sulle quotazioni del petrolio. e il futuro non sembra essere molto diverso da quel che accade ora...

Nessun commento:

Posta un commento