domenica 29 aprile 2018

Mercato del petrolio, il focus si sposta sulla questione Iraniana

E' stata un'altra settimana intensa per il mercato del petrolio, che alla fine chiude con un sostanziale pareggio il proprio bilancio. Dopo il rally impetuoso dei giorni precedenti, il prezzo dell'oro nero Brent è rimasto in area 75 dollari al barile, livello che era stato superato per la prima volta dopo 4 anni. A New York invece il WTI americano è stato scambiato a 67,99 dollari al barile, rimanendo in prossimità dei massimi quadriennali sopra i 69 dollari toccati la scorsa settimana.

I driver del mercato del petrolio

L'influenza sull'andamento recente del mercato è stata esercitata soprattutto dai dati relativi agli stock da parte del Dipartimento di energia degli Stati Uniti. La scorsa settimana le scorte di greggio degli Stati Uniti sono cresciute a sorpresa per via dell'aumento delle importazioni. Gli analisti si aspettavano un calo di 2,20 mb secondo le stime di consenso riportate da Bloomberg. Complessivamente la produzione negli Stati Uniti è salita del 14,3% su anno. Proprio questa impennata sta mettendo sotto pressione l'OPEC, che è riuscito a risollevare i prezzi grazie aun intenso programma di tagli produttivi.

La questione dell'Iran


L'attenzione del mercato rimane al momento sul rischio geopolitico, in special modo quello riguardante il destino dell'accordo internazionale sul nucleare iraniano (raggiunto nel 2015). Trump presto dovrebbe annunciare un ritiro degli Stati Uniti dall'accordo al termine dei difficili negoziati tra Iran e Gruppo 5+1 (Germania, Cina, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Russia). Questa rottura potrebbe far scattare nuove sanzioni economiche contro la Repubblica Islamica. Cosa c'entra col petrolio? Tantissimo, visto che parliamo di uno dei principali membri del cartello dell'OPEC. L'effetto sulla mercato del petrolio potrebbe essere notevole (chi conosce cos'è lo slippage trading e come evitarlo è avvertito). La data da cerchiare in calendario è il 12 maggio, giorno che potrebbe essere molto teso per i mercati.

Un eventuale contraccolpo sul mercato dell'oro nero significherebbe poi avere ricadute a pioggia anche in altri ambiti. Nel mercato valutario ad esempio, per via delle forti correlazioni di alcune economie con l'andamento del mercato del petrolio (Russia, Messico, Brasile, Canada, Norvegia). A prescindere che si negozino lotti, minilotti, microlotti trading bisognerà fare quindi molta attenzione a ciò che succederà tra un paio di settimane.

giovedì 26 aprile 2018

Utili, Facebook vola malgrado gli scandali (il netto sfiora 5 miliardi)

Chi pensava che gli scandali avrebbero affossato Facebook dovrà seriamente ricredersi, almeno guardando il dato sugli utili. L'appuntamento con le trimestrali infatti regala subito una grossa sorpresa, le cifre dell’ultimo bilancio del re dei social network dicono che è volato oltre ogni attesa: fatturato e utili in crescita, alla faccia delle polemiche sulle violazioni della privacy e fake news. Il primo vero test sui conti dopo le accuse di ingerenze alle elezioni (soprattutto le presidenziali 2016 negli Stati Uniti) e lo scandalo Cambdrige Analytica è ampiamente superato.

I dati di bilancio e utili

I dati sono chiari. Nel primo trimestre del 2018 le azioni Facebook hanno prodotto utili da 1,69 dollari, contro gli 1,35 prestiti e gli 1,04 di un anno fa. L’utile netto è salito a 4,99 miliardi (da 3,06 miliardi, +63%). Il giro d’affari del colosso social è cresciuto di circa il 50%. A livello di utenza i numeri sono cresciuti senza sosta, arrivando all'astronomica cifra di 2,2 miliardi (+13% sul 2017).

L'unico dato che potrebbe far storcere il naso al management di Facebook riguarda la riduzione del tempo trascorso sulla piattaforma da parte degli utenti, diminuito di circa 50 milioni al giorno. Facebook ha convinto gli investitori che questo spiacevole effetto sia conseguenza del cambiamento nell’algoritmo che vuole arginare i video virali.

Adesso l'attenzione si sposta su un altro fattore. Le polemiche per lo scandalo di Cambridge Analytica sono culminate in due giorni di audizioni a metà aprile che hanno visto Zuckerberg interrogato per circa dieci ore dai senatori e dai rappresentanti della Commissione Commercio ed Energia. In quell'occasione il numero uno della società di Menlo Park parlò di "cambiamento del business". Il primo maggio si terrà l’annuale F8, la conferenza degli sviluppatori di Facebook, Instagram e WhatsApp. Gli investitori vogliono capire la strategia che Facebook adotterà in futuro. Nel frattempo però i vertici del colosso socila possono dormire sonni tranquilli, il gigante è ancora vivo e vegeto e produce utili a palate.

martedì 24 aprile 2018

Quotazione di Ripple verso 1 dollaro. Pesa l'interesse di Santander

E' tornato a vedere quota 1 dollaro, la quotazione di Ripple, una delle criptovalute più famose del mercato. Se dovesse raggiungere questo traguardo, si tratterebbe di un aspetto molto importante dal punto di vista psicologico, in quanto getterebbe in modo forse definitivo il periodo di crisi alle spalle. Come tutte le altre altcoin infatti, anche Ripple ha vissuto un periodo di grossa debolezza nel corso delle ultime settimane.

quotazione di RippleI dati resi noti dal CoinMarketCap dicono che ormai siamo vicini a quota 1 dollaro, con la quotazione di Ripple che sale di diversi punti percentuali. Tra le criptovalute a maggiore capitalizzazione, Ripple non è quella che fa registrare l'incremento maggiore (che spetta ad Ethereum e Bitcoin Cash), ma senza dubbio è quella che si avvicina ad una soglia psicologica rilevante più di altre.

Anche dal punto di vista tecnico la quota 1 dollaro è una importante resistenza. La presenza di un three black crows pattern conferma che qualcosa potrebbe muoversi a breve.

Santander e la quotazione di Ripple

C'è una cosa in particolare che pone Ripple al centro dell'attenzione. Di tutte le criptovalute più note, essa è senza dubbio l'unica che può vantare rapporti consolidati con alcune grandi banche tradizionali. Santander ad esempio, già a febbraio ha deciso di espandere l'utilizzo della tecnologia alla base di Ripple, xCurrent. Inoltre ha comunicato che OnePay FX userà proprio latecnologia blockchain per i trasferimenti internazionali di denaro. Anche se il nuovo servizio sarà disponibile solo per i clienti Santander, in futuro potrebbe essere allargato anche ad altri. Cosa non meno importante, i manager di Santander hanno precisato che il 50% dei pagamenti FX è già coperto e vanta un'affidabilità molto elevata con standard di sicurezza unici.

Ma Santander non è l'unica banca che sta promuovendo Ripple. Infatti anche SBI Holdings, Moneygram, Mercure FX e IDT Corporation stanno studiando con attenzione la tecnologia di XRP per implementarlo nei loro servizi. Per questi motivi sono in molti ad essere convinti che la quotazione di Ripple si riporterà presto su quota $1, e c'è chi ritiene che presto salirà vertiginosamente fino a sfondato la soglia dei 3 dollari. Per il momento noi ci limitiamo a monitorarlo con Dukascopy (qui si possono trovare le recensioni Dukascopy broker ECN, come funziona) ma ben presto se si presenterà l'occasione si può valutare l'ingresso a mercato.

venerdì 20 aprile 2018

Call center di Lizzano, sms choc ai dipendneti: "Non verrete pagati"

Ha inorridito sul piano umano, economico e giuridico quando è accaduto in un'azienda di Lizzano, in provincia di Taranto. Un call center. Uno di quelli ai quali le grandi aziende che fatturano miliardi affidano il compito di fare telemarketing. I dipendenti sono infatti stati informati che non avrebbero ricevuto lo stipendio mensile attraverso un messaggino sul cellulare. Un episodio gravissimo che pone di nuovo in rilievo come spesso questi luoghi diventano sempre più emblema di sfruttamento e inaffidabilità.

call centerIl call center in questione nei mesi scorsi era già finito al centro della bufera. Infatti era stato accusato di avere fatto lavorare i dipendenti senza pagarli.
Dopo l'intervento del sindacato, l'azienda aveva sottoscritto un accordo nel quale garantiva ai lavoratori il riconoscimento di quanto spettante. Ma la serenità è durata soltanto poco tempo, visto che a distanza di qualche mese ecco arrivare l'sms della vergogna. Ancora una volta l'azienda si è giustificata con la mancanza di liquidità per preannunciare che non avrebbe pagato i dipendenti per il lavoro svolto.

L'indagine sul call center

La Slc Cgil di Taranto ha annunciato che intraprenderà nuove azioni sul settore call center, per verificare se esistono altre realtà riconducibili, in via diretta oppure indiretta, alla stessa proprietà della struttura di Lizzano. Il sospetto è che il caso potrebbe non essere isolato. Secondo i sindacati sarà essenziale coinvolgere anche le aziende stesse - per lo più operatori telefonici - che fanno da committenti ai call center. Ma un ruolo dovranno averlo anche le istituzioni locali come il Comune di Lizzano, per portare a galla e sanzionare duramente quelli che si rendono colpevoli e complici dello sfruttamento dei lavoratori.

Va sottolineato come il settore dei call center continui a vivere un periodo difficilissimo. In molte realtà - specie meridionali - la crisi del settore rischia di far esplodere una bomba sociale, dal momento che coinvolge migliaia e migliaia di persone. Il mercato è fermo anche perché le aziende si sono logorate in una guerra di prezzi che è andata a scapito della qualità del servizio e degli investimenti in innovazione, ma sorpattutto a scapito dei lavoratori.

mercoledì 18 aprile 2018

Valute virtuali spinte da Lagarde (FMI): "Potrebbero cambiare la finanza, ma..."

Le criptovalute sono in ripresa, al punto che ci si comincia a chiedere se la lunga fase di correzione delle valute virtuali cominciata nel 2018 sia alle spalle. Il dubbio forse ce lo porteremo avanti ancora per un po', mentre è una certezza l'importante apertura che arriva addirittura dal FMI, per bocca del suo numero uno Christine Lagarde.

In un post sul blog ufficiale del Fondo Monetario Internazionale, la timoniera dell'organismo economico ha elencato i benefici globali delle valute virtuali. Secondo la Lagarde, lo sviluppo delle valute virtuali potrebbe consentire in futuro delle transazioni più rapide e meno costose. La tecnologia che è il fulcro di questi strumenti - blockchain - potrebbe inoltre contribuire a rendere più sicuri i mercati finanziari. Subito dopo i commenti di Lagarde, i siti trading forex gratis hanno registrato un forte aumento di compratori per Bitcoin e gli altri altcoin.

Le reazioni sul mercato delle valute virtuali

La criptovaluta più capitalizzata al mondo è tornata nuovamente oltre la quota di $ 8.000, mentre grossi benefici hanno avuto anche altre valute virtuali come Ethereum, Ripple, Bitcoin Cash, Cardano, ecc. Non è un caso che molti trader abbiano cominciato a sviluppare strategie trend following (breakout swing trading) in previsione di un nuovo rally.  Tuttavia non è chiaro fino a che punto la spinta sia stata direzionata proprio dal post della Lagarde. Quel che però è certo è che si tratta di una apertura importante al mondo delle monete digitali. “Proprio come alcune tecnologie emerse nell'era delle dot.com hanno trasformato le nostre vite - ha precisato il capo del FMI - le risorse crittografiche potrebbero avere un impatto significativo sul modo in cui risparmiamo, investiamo e paghiamo i nostri conti”.

Lagarde non ha però dimenticato anche i tanti punti oscuri che circondano questo mondo. Come la mancanza di regolamentazione, il rischio che alimentino il finanziamento del terrorismo e nuovi metodi di riciclaggio di denaro, nonché la facilitazione dell'acquisto di droga e armi su Internet. Tuttavia, precisa pure che "prima che i cripto-asset possano trasformare l'attività finanziaria in modo significativo e duraturo, dovranno guadagnare la fiducia e il sostegno di consumatori e autorità”.

lunedì 16 aprile 2018

Redditi, il modello 730 precompilato è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate

Da oggi 16 aprile sono sbarcati online le dichiarazioni precompilate dei redditi 2018 (relative all'anno 2017). L’agenzia delle Entrate ha predisposto circa 30 milioni di modelli precompilati in base ai dati di ciascun contribuente. Questi ultimi potranno accedere all'esame dei precompilati se sono abilitati al servizio Fisconline (le credenziali sono rilasciate su richiesta dalla stessa Agenzia delle Entrate) e decidere se presentare il modello 730 oppure il modello Redditi Pf (Persone Fisiche).

Questi modelli includono i redditi da lavoro (dipendente e pensione), ma anche quelli derivanti da fabbricati e terreni, dagli affitti brevi e i redditi occasionali; sono altresì già calcolati spese detraibili o deducibili (da quest'anno sono incluse anche le rette per asili nido e donazioni alle Onlus).

Come funziona la dichiarazione precompilata dei redditi

L'aspetto più rilevante per i contribuenti è che se il contribuente accetta il precompilato così com’è proposto, non verrà sottoposto al controllo formale del Fisco sugli oneri già inseriti nel modello e forniti alle Entrate dai soggetti terzi. Chi vuole correggere la dichiarazione può farlo dal sito delle Entrate, inserendo o rettificando gli importi degli oneri sostenuti nei campi del quadro E del modello. Oppure può decidere di inserire i nuovi documenti di spesa, modificare, integrare o cancellare i dati, che saranno poi inseriti in via automatica nel quadro E della dichiarazione.

I termini per la presentazione del modello iniziano a decorrere dal prossimo 2 maggio per il 730, mentre a partire dal 10 maggio si potrà inviare il modello Redditi Pf. Dal 28 maggio invece sarà possibile annullare il 730 già inviato e presentare una nuova dichiarazione, procedura che sarà possibile fare soltanto una volta e comunque entro il 20 giugno. L'ultimo giorno utile per presentare i modelli 730 online con il fai-da-te è il 23 luglio.

Va rammentata la necessità di conservare tutte le fatture, le ricevute e gli scontrini relativi a detrazioni e deduzioni almeno fino al 31 dicembre 2023. Se si tratta di documenti riguardanti spese detraibili per lavori di ristrutturazione edilizia, risparmio energetico e mobili, è meglio se tale custodia viene prolungare fino al 31 dicembre 2033, in virtà del recupero decennale del bonus.

venerdì 13 aprile 2018

Investimenti in beni rifugio, sale la domanda per via dei rischi geopolitici

I timori di una possibile guerra commerciale danno impulso agli investimenti in beni rifugio. Si spiega così l'improvvisa crescita dei flussi verso gli ETP long su oro (saliti di 23,9 milioni di dollari) e argento (cresciuti di 28,1 milioni). A questo va aggiunto anche il livello record realizzato dagli ETP long sul greggio, che hanno raggiunto il livello più alto delle ultime sette settimane (20,6 milioni di dollari).

Tensioni geopolitiche e investimenti

Impossibile non vedere una stretta connessione tra le mosse degli investitori e la guerra dei dazi. La situazione geopolitica è inoltre aggravata dalle tensioni circa il medioriente. Dopo il primo colpo vibrato dagli USA, la Cina aveva provato a smorzare i toni. Ma in seguito ha contro-reagito. Ciò ha scatenato una nuova reazione di Trump, che ha minacciato di imporre dazi su 100 miliardi di USD di prodotti cinesi.

I mercati sanno bene che le guerre commerciali non hanno mai un vincitore, mentre creano tanti sconfitti. E per questo hanno reagito di conseguenza. La domanda di investimenti in beni rifugio - che sono i primi da negoziare in tempi di incertezza - si è impennata generando flussi imponenti su oro e argento. Viceversa è cominciata una fase di freddo nel trading valutario, con il dollaro che ha oscillato per diversi giorni attorno quota 1,23, quasi insensibile ai dati macro in uscita.

Consiglio: prima di avventurarvi nei mercati, scegliete bene qual è il miglior broker forex gratis per le vostre esigenze. 

Le prospettive


Finora gli afflussi di capitali verso gli ETP in oro non hanno prodotto un marcato rialzo del metallo giallo. Tuttavia l’aumento dei rischi geopolitici - e qui torniamo anche al discorso sulle tensioni mediorientali - potrebbe comportare una impennata del prezzo del metallo prezioso. Certo non si arriverà mai a quelle oscillazioni tipiche del trading con i bitcoin (come funziona in Italia) , ma c'è chi è pronto a scommettere che l'oro potrebbe dare l'assalto a quota 1400 dollari entro le prossime settimane. Ma è chiaro che tutto dipenderà da come si evolveranno le tensioni sul fronte internazionale.

mercoledì 11 aprile 2018

Alitalia, tre offerte di acquisto. Ma serve anche un nuovo Governo

La partita per dare un futuro ad Alitalia continua ad essere complicata. Il destino della compagnia aerea infatti è legato anche alla formazione di un nuovo Governo in tempi celeri. Finché non ce ne sarà uno, sarà dura arrivare a vedere una schiarita sotto il cielo di Fiumicino. La procedura di vendita avrebbe come scadenza il prossimo 30 aprile, ma il Governo uscente non se ne può occupare e così con ogni probabilità dovrà spostare i termini a dopo l'estate, se non addirittura a fine anno.

Tre offerte per Alitalia

Nel frattempo i tre Commissari continuano nell'opera di risanamento, che passa adesso per il vaglio delle offerte. Alle ore 16 di martedì 10 aprile 2018 i soggetti interessati hanno presentato la loro documentazione per accedere alla gara. Plichi che sono stati presentati allo studio notarile associato Atlante Cerasi di Roma. Nei prossimi giorni i Commissari Straordinari di Alitalia cominceranno ad esaminare tutto il materiale.

Dovrebbero essere tre le proposte sul tavolo: Lufthansa, easyJet e forse gli ungheresi di Wizz Air (che però sono interessati solo al settore corto medio raggio). Tra queste easyJet non procede da sola, ma come parte di un consorzio che forse comprende anche gli americani di Delta Air Lines, Air France-KLM e il fondo americano Cerberus.
Chiunque dei tre dovesse farcela, ha in mente un passaggio necessario: liberare la compagnia di costi e debiti. Il che si traduce essenzialmente in un corposo taglio dei dipendenti, visto che quelli già numerosi effettuati dopo i precedenti fallimenti non bastano.

Questo scenario è la nota indigesta alle forze politiche uscite vincitrici dalle urne, Lega e Cinquestelle, che vorrebbero salvare Alitalia ricorrendo ad una sorta di nazionalizzazione e al doppio Hub, Fiumicino e Malpensa. Tuttavia, questa ipotesi è considerata difficile da praticare anche perché comporterebbe una dispersione di risorse, che non farebbe che aggravare il problema degli alti costi del personale. Inoltre la gestione del doppio Hub sarebbe possibile solo con una consistente flotta di aerei, mentre Alitalia negli ultimi anni è scesa da 250 a 143 aerei.

lunedì 9 aprile 2018

Investitori online, ecco gli eventi settimanali in calendario

Sono focalizzati soprattutto sugli eventi in programma negli USA, gli investitori online. Questa settimana infatti il calendario economico è avaro di appuntamenti rilevanti nel Vecchio Continente, mentre al di là dell'oceano di cose rilevanti ci sono eccome. I trader sono quindi pronti, hanno sottomano gli orari apertura mercati forex e sono pronti a implementare le loro strategie basate sulle notizie.

Appuntamenti in Europa per gli investitori online

Come detto, in Europa non ci sono grandi spunti di rilievo che possono interessare gli investitori online. Settimana scarna di market mover e di indicatori congiunturali. Quelli più importanti saranno di livello nazionale. Infatti è previsto l’aggiornamento sull’andamento della produzione industriale sia in Francia che e in Italia, nonché il report aggregato per l’intera area Euro. Quest'ultimo dovrebbe recuperare a febbraio dopo aver avuto un forte calo a gennaio (anche se il dato era fortemente condizionato da effetti di calendario).

Sempre in Europa sono in uscita i verbali della riunione di marzo della BCE. Non ci si attendono grandissime novità riguardo alle posizioni interne al Consiglio, circa la questione del Quantitative Easing. Il rialzo dei tassi dovrebbe essere rinviato al 2019, quando peraltro Draghi concluderà il proprio mandato alla guida della Eurotower.

Sono invece importanti gli appuntamenti con gli USA. Gli analisti dei miglior broker di trading online autorizzati sono già all'opera per valutare le mosse da farsi. Il focus della settimana sarà la lettura dei verbali della riunione del FOMC. Essi dovrebbero confermare l'intenzione di procedere a un numero minimo di tre rialzi dei tassi sia nel 2018 sia nel 2019. Dovrebbe inoltre emergere maggiore ottimismo circa il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione. Ed a proposito di inflazione, gli investitori online sono concentrati sui principali indici di prezzo di marzo. Le indicazioni sembrano essere orientate a un incremento moderato, forse di 0,2% - 0,3% su mese per prezzi al consumo, alla produzione e all’importazione.

domenica 8 aprile 2018

Conti pubblici, la UE avverte l'Italia: "Rispetti i target di bilancio"

L'Unione Europea ha lanciato un nuovo monito all'Italia riguardo i conti pubblici. Il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, ha infatti avvertito il nostro paese che è fondamentale il rispetto del target di bilancio, nonché che faccia ogni sforzo possibile per la riduzione di deficit e debito. Un invito forte, che Dombrovskis ha fatto a margine del Workshop Ambrosetti. Ha inoltre preannunciato che le valutazioni degli sforzi che sta compiendo l'Italia per centrare il suo target dello 0,3% del Pil, verranno fatte all'inizio del prossimo semestre.

Appena poche settimane fa, lo stesso vice presidente della Commissione aveva lanciato altri avvertimenti all'Italia: "La crescita italiana rimane ancora molto sotto la media europea, mentre il debito è il secondo più elevato dell'Ue e la produttività è bassa. Inoltre rimanfono ancora dei problemi nel settore bancario. Sono quindi tante le sfide ancora da superare per il nostro paese, secondo al UE.

Botta e risposta sui conti pubblici

Dal momento che il Governo ancora in carica si sta occupando della gestione corrente, il Def che verrà presentato si baserà su uno scenario politico immutato. Del resto la stessa UE ha riconosciuto che "gli esecutivi ad interim potrebbero non avere piena autorità di bilancio e quindi in questi casi accettiamo documenti sulla base dello scenario di politiche costanti". Il prossimo esecutivo, che è ancora in fase di definizione, potrà preparare nuovo approccio nel momento in cui entrerà in carica.

Tuttavia, il Ministero delle Finanze ha subito risposto all'invito europeo. Dagli uffici di via XX Settembre hanno infatti subito evidenziato che la correzione dei conti pubblici italiani dello 0,3% per il 2018 è la stessa annunciata dal ministro Pier Carlo Padoan alla Commissione lo scorso maggio, tramite lettera, e che il governo ha programmato con la legge di bilancio 2018 (come si evince dalla Nota di aggiornamento al Def dello scorso settembre).

venerdì 6 aprile 2018

Mercato petrolifero, che cosa succederà nei prossimi mesi?

Nel corso del primo trimestre il 2018, il mercato petrolifero e quello azionario hanno vissuto un andamento convergente. Le quotazioni dell'oro nero hanno infatti ricalcato quello dei corsi azionari. Ma questo andamento proseguirà? Da quello che appare osservando i mercati, sembra che i rischi siano abbastanza bilanciati, malgrado il petrolio abbia dovuto contenere il recupero delle quotazioni rispetto al mercato azionario (dove l'indicatore Parabolic Sar trading system). Questo per via di una certa debolezza dei suoi fondamentali.

Le prospettive del mercato petrolifero

Non è infatti un mistero che siano state riviste diverse volte al rialzo le stime riguardo la crescita dell'offerta non Opec. Inoltre al momento le previsioni sono abbastanza concordi ritenere che gli Stati Uniti diventeranno i maggiori produttori al mondo di petrolio entro la fine del 2018, superando la soglia di 11 milioni di barili al giorno prodotti. È chiaro che se questa previsione dovesse concretizzarsi, sarebbe un duro colpo per l'Opec che sta portando avanti programma di tagli proprio per mantenere il mercato petrolifero in equilibrio. Se andiamo a studiare gli ultimi report EIA riguardanti il mese di marzo, viene evidenziato il ritorno al surplus nel 2018. Tale eccesso di offerta dovrebbe inoltre essere confermato anche nel 2019.

Per questo motivo diversi analisti ritengono che il Brent potrà viaggiare in orbita 65 dollari al barile nella seconda parte di quest'anno. Il motivo è che anche se i fondamentali esercitano una pressione al ribasso sulle quotazioni, la forte domanda finanziaria per investimenti in commodity bilancia questo aspetto. Chi fa trading online bonus senza deposito è quindi avvertito. Nel 2019 invece la domanda di petrolio dovrebbe crescere in misura maggiore rispetto all'offerta non Opec. Questo potrebbe spegne il prezzo verso l'orbita 70 dollari, mentre rimarrà invece ampio lo spread tra il Brant il petrolio WTI, su una media di 4 dollari.

mercoledì 4 aprile 2018

Disoccupazione italiana in calo, ma resta il problema giovani

Cala la disoccupazione in Italia, ma continua a preoccupare quella giovanile che invece è in crescita. Ecco l'ultima fotografia scattata dall'Istat riguardo al mercato de lavoro in Italia. Il dato relativo al mese di febbraio ha sorpreso anche gli analisti, visto che c'è stata una discesa del tasso di disoccupazione dall’11,1% precedente al 10,9% di febbraio 2018. Le attese invece erano per un calo a quota 11,0%. Il tasso di occupazione è rimasto fermo al 58,0%.

I numeri sulla disoccupazione

Le persone in cerca di occupazione sono diminuite dell'1,7%. La disoccupazione è diminuita soprattutto nella componente femminile e nella fascia di età compresa tra i 25 e i 49 anni (in special modo tra gli over 35). Rimane però forte il problema della disoccupazione giovanile. Quest'ultimo valore infatti viaggia in controtendenza ed è aumentato al 32,8% (+0,3 punti).
Se guardiamo invece alla composizione dei contratti, possiamo notare che sono cresciuti i dipendenti a tempo indeterminato: +54 mila; sale anche la quota dei dipendenti a termine: +4 mila; in netto calo invece la quota dei lavoratori indipendenti: -39 mila.

Per quanto riguarda gli inattivi, la stima tra i 15 e i 64 anni è salita dello 0,2% a febbraio. In questo caso c'è una maggiore incidenza nella componente femminile e nella fascia 25-34 anni. Il tasso di inattività è salito al 34,7%. Su base annua l'Istat ha rilevato unincremento del numero degli occupati (+0,5%). La crescita maggiore ha riguardato soprattutto la componente femminile. Va detto però che la maggiore crescita riguarda i contratti a termine, mentre quelli a tempo indeterminato sono rimasti stabili.

Un'ultima considerazione riguarda invece l'Eurozona, dove il tasso di disoccupazione ha confermato le attese del mercato nel mese di febbraio, scendendo dall’8,6% all’8,5%, confermando in pieno quanto previsto dal consensus.

lunedì 2 aprile 2018

Euro-dollaro, ci sarà il nuovo assalto a 1,25?

Il dubbio che attanaglia i trader in questo periodo è se la coppia valutaria euro-dollaro sarà in grado di oltrepassare quota 1,25. Si tratta infatti del livello di resistenza più significativo che c'è ancora in ballo, visto che la valuta della UE non è riuscita ancora a valicarlo. Ma gli esperti cosa dicono? Secondo loro questo ulteriore test potrebbe essere superato oppure no?

In merito gli analisti sembrano decisamente dividersi. Molti ritengono che la coppia valutaria possa effettivamente superare questa importante quota. Altri invece sono decisamente più scettici, e anzi sono orientati più che altro per un rafforzamento della divisa americana. Qualunque esperto di una migliore piattaforma trading gratis non potrebbe dare alcuna certezza al momento.

Prospettive dell'euro-dollaro

Secondo il primo orientamento, ci sono fattori di debolezza del dollaro e di forza dell'euro che incideranno. In particolare, la debolezza del dollaro potrebbe essere imputata al successo ottenuto dal nuovo contratto future sul petrolio denominato in yuan cinesi. Inoltre nel frattempo l'economia dell'area Euro si sta riprendendo, secondo i dati macro. Per questo motivo si ritiene che la coppia Eur-Usd potrebbe ancora crescere, e che questa tendenza potrebbe durare per tutto il 2018 (finora la coppia ha segnato nel 2018 un aumento del 3,7%). Dal punto di vista operativo, se la coppia dovesse varcare quota 1,2470, allora potrebbe dare l'assalto al target successivo del 1,25. Potremo assistere a una forte impennata dell'indicatore ATR average true range.

Peraltro arrivare a 1,25 sarebbe importantissimo anche per il seguito, visto che si tratta di un livello decisivo e psicologicamente chiave. Uno sfondamento potrebbe portare il cambio a mettere nel mirino prima il livello 1,26 e poi addirittura quota 1,3. C'è però il rovescio della medaglia. Un eventuale mancato breakout di 1,25 potrebbe infatti spingere il cross Eur/Usd al ribasso, fino ad area 1,22.