giovedì 26 luglio 2018

Commercio e dazi, raggiunta la tregua tra UE e USA

La tanto sperata tregua tra UE e Trump sulla questione dazi è finalmente arrivata. Tra le due sponde dell'Atlantico è stato ricucito in parte lo strappo sul commercio, raggiungendo un accordo per regolare i reciproci rapporti. Il presidente UE ha ottenuto una apertura (specie sui temutissimi dazi sulle auto), Trump dal canto “incassa” dall’Unione europea una serie di garanzie. Bruxelles infatti si impegna a ridurre i dazi industriali (in particolare sull’auto) e ad aumentare l’import su alcuni prodotti agricoli e lavorare sull’export di gas naturale.

La soddisfazione dopo l'accordo sul commercio

Che sia il preludio a una vera pace circa il commercio però è tutto da vedere. Di sicuro è stato fatto un primo passo per disinnescare un po' di tensioni commerciali con gli Usa. «Oggi è un grande giorno, abbiamo lanciato una nuova fase nei rapporti tra Usa ed Europa, una fase di stretta amicizia, di forti relazioni commerciali nella quale vinceremo entrambi, una fase di più intensa collaborazione per la sicurezza globale, la prosperità e la lotta congiunta al terrorismo», ha detto Trump dopo l'incontro. Dal canto suo anche Juncker è uscito dal summit molto soddisfatto, visti anche i fallimenti precedenti di Angela Merkel ed Emmanuel Macron.

Il futuro fa sicuramente meno paura, ma restano aperti molti fronti caldi. Anzitutto bisogna vedere se Trump sarà disposto a sospendere misure già imposte sui metalli e se sia interessato davvero a una tregua, tenuto conto che a novembre ci saranno le elezioni congressuali di metà mandato, e potrebbe giovargli il suo volto da uomo duro che non si piega ai compromessi. Ricordiamoci che tra gli elettori repubblicani il 73% approva tuttora la politica commerciale aggressiva della Casa Bianca. Dall'altra parte però si sono mondo aziendale e il Congresso USA, che sono più propensi ad ammorbidire i toni dello scontro con la UE.

Dove ci porterà questa nuova fase delle relazioni tra USA e UE non si sa, ma è sicuramente positivo che per il momento Washington e Bruxelles abbiano ripreso a dialogare.

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