martedì 23 ottobre 2018

Risparmio, il tasso lordo italiano cala. E non conosciamo neppure l'ABC della finanza

Gli italiani continuano a confermarsi un popolo di risparmiatori, ma il tasso di risparmio lordo rispetto al reddito disponibile sta progressivamente calando ed è inferiore alla media UE. A fine 2017 risultava pari al 9,7%, a fronte dell’11.8% della media dell’Eurozona. Si è sperato negli ultimi anni in un recupero, che però evidentemente non c'è stato. Lo dice la Consob, che sottolinea come l'educazione finanziaria degli italiani sia complessivamente ancora molto scarsa.

Cosa facciamo del nostro risparmio

Il Rapporto Consob sul risparmio evidenzia che un italiano su due non conosce nemmeno le nozioni fondamentali riguardo all'economia. E non parliamo di chissà quali concetti, ma anche della semplice nozione di inflazione, oppure di mutui, relazione rischio/rendimento, diversificazione.

E quando i concetti si fanno più complessi, come ad esempio la relazione prezzo/tassi di interesse delle obbligazioni e rischiosità delle azioni, la quota di coloro che rispondono correttamente scende al di sotto del 20%. Il guaio è che oltre ad essere un bel po' ignorati in tema finanziario, nel 30% dei casi ci sopravvalutiamo ritenendoci in grado di rispondere. E sbagliamo. Solo il 20% del campione inoltre desidera accrescere le proprie competenze finanziarie, e la maggioranza di questi sono donne.

Investimenti e rischi

Per quanto riguarda il grado di partecipazione all'attività finanziaria, circa una famiglia italiana su tre (per la precisione il 29%) ha in portafoglio almeno un prodotto o uno strumento finanziario. L'asset preferito sono i titoli di Stato (che sono l'asset più conosciuto dal 54% degli investitori) e i fondi comuni. E come si sceglie? In base alla fiducia o alle indicazioni della propria banca. Tre investitori su 4 non legge neppure il prospetto finanziario che segnala le criticità del prodotto nel quale si investe. Non stupisce quindi che solo 1 su 10 del campione esaminato da Consob sia stato in grado di ordinare correttamente alcune opzioni di investimento per livello di rischio. Quasi la metà poi non si preoccupa neppure di monitorare il proprio investimento, e un terzo non ha affatto un piano finanziario.

La cosa positiva riguardo alle famiglie italiane è la loro percentuale di indebitamento. In questo siamo tra i più virtuosi in Europa, visto che il rapporto debito-Pil è pari al 40% a fronte di poco meno del 60% per la media dell’area euro.

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