martedì 6 novembre 2018

Banca centrale d'Australia, niente ritocco dei tassi ma la stretta si avvicina

La scorsa notte la Reserve Bank of Australia ha deciso di mantenere il suo tasso di interesse di riferimento invariato all'1,50%, ovvero al livello al quale si trova da agosto 2016. L'ultima volta che la banca centrale ha operato un intervento tagliò il costo del denaro di 25 punti base (minimo storico per il 26esimo incontro consecutivo).

La mossa della banca centrale

Nel corso della conferenza di accompagnamento (l'evento più interessante per chi adotta strategie trading giornaliero Forex), il governatore della banca centrale Philip Lowe ha spiegato che il board ha valutato che il mantenimento dei tassi ai livelli attuali è considerato coerente con la crescita sostenibile dell'economia dell'Australia e con il raggiungimento nel tempo dei target d'inflazione, sebbene tali progressi saranno probabilmente graduali. In sostanza la posizione rimane analoga a quella già assunta in occasione dei precedenti meeting.

Circa le previsioni macro invece c'è stato un ritocco. Dopo aver evidenziato che l'economia australiana ha registrato buoni risultati (crescita del PIL del 3,4% e tasso di disoccupazione in calo al 5% nell'ultimo anno), la RBA ha rivisto le sue previsioni di crescita economica per il 2018 e il 2019. La crescita economica dovrebbe essere intorno al 3,5% in questi due anni, prima di rallentare nel 2020 a causa della più lenta crescita delle esportazioni di risorse. Proprio questi ritocchi al rialzo fanno pensare che la banca centrale australiana si sta avvicinando alla politica restrittiva.

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Sotto il profilo valutario, il divario tra i commenti da falco della Federal Reserve e quelli prudenti della Reserve Bank of Australia (RBA) hanno provocato un recente calo del dollaro australiano, che di recente ha toccato un minimo di pluriannuale contro l'USD. Ricordiamo che la valuta australiana è una cartina al tornasole della propensione al rischio che c'è sui mercati, e tra gli spettri di guerre commerciali e tensioni geopolitiche varie, non ha certo trovato gran sostegno. Quello che invece gli hanno dato una serie di forti dati locali e flussi di fondi da carry trades. Ma è importante sottolineare che l'ambiente globale continua a dominare le mosse, e potrebbe richiedere un pedaggio sul dollaro australiano.

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