sabato 10 novembre 2018

Tassi di interesse, la RBNZ cambierà qualcosa?

Nella notte tra giovedì e venerdì la Reserve Bank of New Zealand ha lasciato invariati i tassi di interesse ai minimi dell'1,75%, livello che si mantiene invariato da circa due anni (a novembre 2016 ci fu un taglio di 25 punti base). La decisione è stata prevista dagli economisti. Tuttavia, il tono sembra essere più ottimista.

Cosa cambia per i tassi di interesse

Anche se nelle dichiarazioni di accompagnamento l'istituto centrale di Wellington ha ribadito di voler lasciare il costo del denaro su questi livelli per tutto il prossimo anno, qualcosa sembra muoversi. Dalle dichiarazioni della RBA è infatti scomparsa l'indicazione riguardo la prossima mossa sui tassi di interesse ("potrebbe essere verso l'alto o verso il basso"), il che potrebbe far pensare ad un orientamento più aggressivo. A sostenere questa possibilità sono peraltro i dati macro e le prospettive economiche future.

La crescita più rapida di quest'anno e di quella successiva, così come il continuo miglioramento del mercato del lavoro, hanno permesso alla RBNZ di alzare le previsioni di inflazione. Il governatore Orr ha segnalato che le forti perdite per il Dollaro neozelandese quest'anno, daranno sostegno all'economia rendendo le esportazioni più competitive. Inoltre il mercato del lavoro ha raggiunto il suo "massimo livello sostenibile". Cosa positiva per le prospettive dei tassi d'interesse, che si sono scurite nel 2018 grazie alla debolezza dei prezzi al consumo e all'incertezza sull'economia.
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Tassi di interesse e mercati

Ricordiamo che dopo aver a lungo tenuto in conto l'ipotesi di un ulteriore taglio dei tassi di interesse, dopo i dati macro molto positivi qualche settimana fa sui mercati era avanzata l'ipotesi opposta, ovvero di una mossa restrittiva già a metà 2019. I dati economici migliori hanno quindi spinto gli speculatori ad abbandonare alcune delle loro scommesse contro la valuta Kiwi.

Dall'inizio di novembre infatti il dollaro neozelandese ha marciato spedito contro il dollaro USA (ma anche contro l'euro), con un Adx indicatore trading forex che ora invia segnali rialzisti. La coppia Nzd-Usd ha guadagnato più del 5% nell'ultimo mese ed è arrivata a 0.673, dopo aver toccato i massimi da inizio agosto. Solo nel finale di settimana c'è stato un lieve calo, probabilmente innescato dal rallentamento dell'inflazione dei produttori in Cina, il principale partner commerciale della Nuova Zelanda. Va però ricordato che dall'inizio dell'anno il cross Nzd-Usd è però in calo del 4,25%.

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