giovedì 24 ottobre 2019

Svalutazioni addio, la Lira egiziana è tornata a reggersi sulle sue gambe

Il drammatico biennio 2015-2016, fatto di progressive svalutazioni e di gravi problemi economici, sembra essere un ricordo per l'Egitto, che adesso può brindare a un cambio col dollaro in deciso apprezzamento, e al ritorno di un clima di maggiore ottimismo.

La ripresa dopo le svalutazioni

Qualche anno fa, per arginare la fuga di investitori e capitali, la banca centrale egiziana operò una serie di svalutazioni portando la valuta da 7 lire per dollaro fino a superare i 18. Quella politica da sola non avrebbe avuto successo, se non ci fosse stato l'intervento del Fondo Monetario Internazionale, che ha  permesso di arginare l’emorragia di capitali, consentendo un progressivo recupero delle riserve valutarie internazionali. E negli ultimi mesi la Lira si è incamminata verso un sentiero di rafforzamento nei confronti del dollaro USD, col cambio è scivolato a 16.4. Il bilancio complessivo di quest'anno parla di un apprezzamento della valuta africana pari superiore al 15%. Peraltro i migliori segnali forex gratuiti affidabili continuano a puntare su questo asset.

La rinascita economica

Dopo aver vissuto lo shock delle svalutazioni, la stabilizzazione del cambio ha ricreato le condizioni per una prosecuzione della fase di significativo sviluppo economico, cominciato dopo la primavera araba. Il tasso di sviluppo del paese è salito fino al 5% nel 2018, mentre la disoccupazione è diminuita dal 13.4% del 2014 a sotto al 10% stimato per quest’anno. L’inflazione evidenzia il miglioramento più importante, visto che è scesa dal 24% del 2017 all’attuale 7.5%, andando ben oltre le previsioni dello stesso Fondo Monetario Internazionale (che prevedeva la discesa sotto al 10% solo nel 2021).

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Taglio dei tassi costante e graduale

Proprio il calo dell'inflazione, unitamente alla tassi di interesse americani e alla maggior libertà nei movimenti di capitale, hanno creato un terreno fertile per l'apprezzamento della lira nel 2019. Nel frattempo la Banca Centrale continua il suo graduale percorso di riduzione dei tassi, senza fretta e senza scossoni, per evitare che movimenti troppo bruschi possano invertire il flusso di capitali, riportando il paese alla situazione del 2015-2016.

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