giovedì 23 aprile 2020

Negozi di barbieri e parrucchieri chiusi, per molti c'è il rischio di non riaprire più

Da quando è scattato il lockdown, si sono chiusi i negozi di barbieri e parrucchieri. Per molti però, quelle saracinesche rischiano di rimanere abbassate per sempre. E non è cosa marginale, dal momento che parliamo della seconda categoria di lavoratori più numerosa del nostro Paese. E' seconda infatti soltanto a quella dei muratori.

Il Covid e la chiusura dei negozi

Se in generale l'impatto del Covid sui lavoratori italiani è pesante, per parrucchieri ed estetisti è ancora più seria. Sul territorio italiano si contano circa 130mila imprese artigiane di questo tipo. Il loro giro d’affari si aggira sui 6 miliardi di euro l’anno, e in questo settore sono occupati circa 263.000 addetti. Parliamo di 300 mila famiglie che sono in difficoltà. La chiusura forzata dei negozi quindi è un dramma, perché ha causato 1,5 miliardi di perdite.

Il punto è che il 90% di queste imprese è costituito infatti da negozia molto piccoli, dove in media sono occupate da 2 persone. Attività che non generano margini sufficienti a fronteggiare la crisi. Semmai sono appena sufficienti a garantire la gestione giornaliera dell’esercizio. Secondo "Costemica", circa il 25% dei saloni potrebbe non riaprire più. Si tratta di quei saloni più piccoli e meno robusti sotto il profilo finanziario. Per loro un altro mese di chiusura sarebbe catastrofico.

Occorre riaprire subito

E' chiaro che bisogna coniugare l'aspetto economico, ovvero la ripresa dell'attività e il ripristino dell'occupazione, con la sicurezza. Però va tutto fatto con urgenza. Occorre accelerare la ripartenza. Anche perché molte delle misure di sicurezza non sono del tutto nuove per i saloni, in primis l'igienizzazione dei locali e degli strumenti utilizzati. Attuare il distanziamento sociale non dovrebbe essere neppure così complicato. E per evitare gli assembramenti, si può ipotizzare un lavoro solo su appuntamenti in base alla grandezza dei locali, magari con una espansione degli orari per coprire il picco che ci sarà nel primo momento dell’apertura.

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