domenica 23 giugno 2019

Criptovalute, il lancio di Libra ha riportato euforia nel settore

Facebook ha ridato linfa al settore delle criptovalute, spingendo la quotazione di Bitcoin là dove non arrivava da circa 15 mesi. I Tori sembrano ormai essere di nuovo in pieno controllo del mercato.

La marcia delle criptovalute

La valuta digitale più famosa al mondo è tornata a sfondare il muro dei 10mila dollari (spingendosi a dire il vero anche oltre gli 11 mila), con grossi balzi compiuti nel giro di pochissimi giorni. L'indicatore Zig Zag trading è impazzito negli ultimi giorni. La marcia è così spedita che alcuni già sognano un ritorno verso quota 20mila dollari, come accaduto all'apice di boom delle criptovalute dicembre 2017. Magari evitando quello accaduto in seguito, quando crollò nel giro fino a 3.100 esattamente un anno dopo (dicembre 2018).

La spinta di Facebook e Libra

Ad incidere su questo improvviso scatto, secondo gli analisti è stato l'annuncio da parte di Facebook del prossimo lancio della propria criptovaluta, Libra. Questo ha finito per diffondere un enorme entusiasmo nell'intero comparto. Infatti non è stato solo Bitcoin a spingere sull'acceleratore. La capitalizzazione dell’intero settore delle criptovalute sta schizzando in alto, con Ethereum, Ripple, Litecoin e tutte le principali crypto che segnano importanti rialzi.

E' aumentata nel frattempo la richiesta di informazioni su quale broker forex scegliere, perché aumenta il numero di coloro che vogliono fare investimenti sulle valute digitali.

Cosa significa l'arrivo di Libra per il settore

L'introduzione di Libra è un passo importantissimo per il settore delle criptovalute, dal momento che la diffusione planetaria di Facebook potrebbe portare a una sempre più massiccia familiarizzazione con gli asset virtuali, aprendo così la strada a miliardi di nuovi utenti. Potrebbe quindi essere davvero stata spianata la strada a quella rivoluzione criptomonetaria che molti auspicano da tempo.
Anche per questo motivo, Libra è già diventata oggetto di attenzioni da parte delle Authority USA. Il problema di fondo rimane infatti sempre lo stesso: il pericolo di un utilizzo poco trasparente e le numerose questioni legate alla privacy.

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