martedì 29 gennaio 2019

Oro, la sfida è consolidarsi oltre 1300 dollari l'oncia

Dopo aver superato quota 1300 dollari l'oncia, l'oro affronta la sua fase di consolidamento oltre questa soglia. La quotazione del metallo giallo continua ad essere caratterizzata da un trend decisamente rialzista, che potrebbe anche proseguire nei prossimi giorni.

Il rally dell'oro

Il bene rifugio per eccellenza ha raggiunto adesso un livello molto significativo, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista psicologico. Il motivo alla base di questo sprint è legato alla FED. Ovvero la crescente aspettativa del mercato di un 2019 senza rialzi dei tassi di interessi da parte della Federal Reserve. Questo ha depresso un po' il dollaro - basta vedere i migliori segnali forex in tempo reale sicuri - e dato la spinta all'oro. Il metallo giallo è così riuscito a centrare i livelli massimi degli ultimi sette mesi, ovvero da giugno 2018.

La cosa più interessante è che gli investitori continuano a puntare sull metallo prezioso. Tuttavia l'ascesa dei lingotti è stata contenuta da una presa di profitto dopo gli avanzamenti sostenuti delle ultime sessioni.

L'attesa della FED

C'è anche una certa cautela in vista della riunione della Federal Reserve di questa settimana, e dei negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti. Gli investitori anticipano che il capo dell'istituto centrale USA, Jerome Powell, riconoscerà i crescenti rischi per l'economia del paese di fronte alla perdita di slancio a livello globale. Ricordiamo che l'oro tende ad apprezzarsi contro le aspettative di tassi d'interesse più bassi, il che riduce il costo opportunità di detenere il lingotto, che non diventa interesse. Sarà interessante tenere d'occhio il canale di Keltner channel per volatilità in prossimità del meeting FED.

Nel complesso, rimane comunque forte il sentiment rialzista sul mercato aurifero. Questo si traduce in una affermazione delle posizioni long (di acquisto) da parte dei traders.

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