mercoledì 27 settembre 2023

Economia cinese, ecco gli ultimi eventi importanti

Giungono novità dall'economia cinese, dove sono stati resi noti altri dati macroeconomici e c'è stato un importante intervento della BPoC. Intanto cresce un po' di ottimismo dopo le misure di stimolo da parte di Pechino, che potrebbero sostenere la ripresa economica.

Ultime news sull'economia cinese

Sul fronte macro, i profitti industriali in Cina sono diminuiti dell’11,7% su base annua, attestandosi a 4.655,82 miliardi di CNY nei primi otto mesi del 2023. Questa discesa è dovuta alla debole domanda interna ed esterna, che hanno esercitato persistenti pressioni sui margini.

Il calo fa seguito al crollo del 15,5% nel periodo precedente e al calo del 4% nel 2022, con profitti in calo sia nelle imprese statali (-16,5% contro -20,3% in gennaio-luglio) che nel settore privato (-4,6% contro -10,7%).

Annotazione: se cercate un broker paypal trading per negoziare lo Yuan cinese state molto attenti ai siti senza regolamentazione.

La Banca centrale cinese

Nel frattempo la Banca Popolare Cinese ha dichiarato che “preverrà risolutamente i rischi di overshooting valutario e manterrà lo yuan sostanzialmente stabile a livelli ragionevoli ed equilibrati”.
Questo ha consentito allo yuan offshore di stabilizzarsi intorno a 7,31 per dollaro, con una candela spinning top trading che evidenzia l'incertezza del mercato. Soltanto poco tempo fa, il cambio tra le due valute aveva raggiunto i massimi dal 2007 a quota 7,34.

In occasione dell'ultimo meeting, la PBOC ha lasciato invariati i tassi di riferimento sui prestiti a un anno e a cinque anni, rispettivamente al 3,45% e al 4,2%, perché l'economia cinese continua a evidenziare segnali di stabilizzazione. All’inizio di questo mese, tuttavia, la banca centrale ha tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria di 25 punti base affinché tutte le banche mantengano ampia liquidità e sostengano una nascente ripresa economica, dopo aver tagliato diversi tassi di prestito a breve e medio termine in giugno e agosto.

Il mercato azionario

Intanto sul mercato azionario l’indice composito di Shanghai è salito dello 0,2% superando quota 3.107, mentre il componente di Shenzhen ha guadagnato lo 0,4% a 10.104, interrompendo un calo di due giorni.

martedì 26 settembre 2023

Costi dell'energia troppo alti, oltre 2 milioni di famiglie deve stringere i consumi

Anche se negli ultimi mesi le bollette di luce e gas sono andate in discesa, il livello dei costi dell'energia rimane ancora decisamente superiore rispetto al periodo pre-Covid. Se il prezzo medio del gas naturale nel 2019 era pari a 16 euro/MWh, ad agosto ha toccato i 34 euro/MWh (+112%). L'energia elettrica, invece, nel 2019 costava mediamente circa 52 euro/MWh, ad agosto ha raggiunto i 112 euro/MWh (+115%).

La conseguenza della lunga esposizione a tariffe elevate è che oltre due milioni di famiglie italiane si ritrovano in "povertà energetica".

Le conseguenze dei costi dell'energia

Elaborando i dati del rapporto Oipe 2023, l'ufficio studi della Cgia ha evidenziato che circa 5 milioni di persone, che corrispondono a 2,2 milioni di famiglie, vivono in abitazioni che sono poco riscaldate d'inverno e poco raffrescate d'estate, che hanno una illuminazione non adeguata e che si caratterizzano per un utilizzo molto parsimonioso dei principali elettrodomestici. Questo quadro definisce la cosiddetta "povertà energetica".

I numeri

La media nazionale delle famiglie in povertà energetica è pari al 8,5%, un dato superiore di mezzo punto percentuale rispetto all'epoca pre-Covid.
La situazione peggiore è quella della Calabria, dove il dato praticamente raddoppia, così come in Puglia e Molise: queste tre regioni si trovano almeno al 16%. Male anche la Basilicata (15%) e la Sicilia (14,6%). Sul versante opposto invece troviamo la Lombardia (5,3% delle famiglie totali), la Liguria (4,8%) e, in particolar modo, le Marche (4,6%).

Gli elevati costi dell'energia hanno messo in crisi soprattutto le famiglie con un elevato numero di componenti e quelle che già vivevano una condizione di disagio economico o in abitazioni poco manutenute.

La realtà è peggio dei numeri

Se questi dati sono allarmanti, lo è ancora di più il fatto che i numeri si riferiscono al 2022, ossia prima che nel nostro paese scoppiasse lo shock energetico (i picchi sono stati raggiunti nell'agosto del 2022, ). Ne consegue che i numeri reali sicuramente sono anche peggiori di questi.

mercoledì 20 settembre 2023

Acquisti sulle borse del vecchio continente (aspettando la FED)

A poche ore dal meeting della Federal Reserve, le borse europee hanno chiuso all'insegna degli acquisti. A dare il buonumore agli investitori sono i dati sull'inflazione britannica, scesa più del previsto alla vigilia della riunione della Bank of England, e il calo dei prezzi alla produzione in Germania.

Una giornata di acquisti

L'indice FTSE Mib di Milano ha chiuso la seduta con +1,64%, portandosi a 29.229 punti. Acquisti anche sul FTSE Italia All-Share, che con il suo +1,53% avanza a quota 31.141 punti. Leggermente positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,53%); con analoga direzione, buona la prestazione del FTSE Italia Star (+1,04%).

Nel resto del vecchio continente avanza Francoforte dello 0,75%, salgono anche Parigi +0,67%, Amsterdam +0,46%, Londra +0,95%. La più brillante però è Madrid +1,31%.

Chi sale e chi scende

Molti titoli del listino milanese sono stati preda degli acquisti. La migliore performance è quella di Amplifon +5,64%, grazie soprattutto alla promozione di Hsbc. Viaggia forte anche un altro titolo santiario, Diasorin +4,51%, che rimbalza dopo i recenti cali.
Grande protagonista della giornata è stata Unicredit +4,74%, che ha anticipato quasi un terzo del buyback del 2023. Positive anche altre banche come Intesa Sanpaolo +2,95%.Sul settore sono scattati molti sell buy limit.
Giornata di guadagni anche per Stellantis +3,12% e Telecom Italia +1,56%.

Male invece i titoli del settore oil: Saipem -2,9% è la peggiore del giorno, seguono Tenaris -0,46%, Eni -0,42%.
Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Banca Popolare di Sondrio (+4,12%), Cembre (+2,89%), Alerion Clean Power (+2,59%) e Tinexta (+2,21%).

Gli altri mercati

Il dollaro si è sgonfiato parzialmente in vista della decisione della FED. L’euro si apprezza e torna oltre la soglia di 1,07. La moneta unica sale anche contro la sterlina, e sembra intravedersi un diamante Diamond pattern.
Intanto il greggio sembra prendersi una pausa, dopo il dato delle scorte settimanali di petrolio negli Usa in calo in misura superiore al previsto. L'Oro prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,67%. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 175 punti base (-1,88%).

lunedì 18 settembre 2023

Credito, la stretta BCE potrebbe dare una mazzata all'Italia

Settimana scorsa la BCE ha deciso di alzare nuovamente il costo del denaro. Il livello dei tassi di interesse è stato portato al 4,5%, e questo accentuerà il fenomeno della stretta al credito che già sta colpendo imprese e famiglie italiane.

Il danni del difficile accesso al credito

Il decimo ritocco ai tassi in 14 mesi è una mazzata per le ambizioni di crescita del Paese, perché finisce per vibrare un colpo tanto ai consumi privati quanto agli investimenti delle imprese. «L’ennesima decisione improvvida della Banca centrale europea provoca un rischio enorme di credit crunch per l'Italia», sostiene Unimpresa.

I numeri del centro studi evidenziano quanto sia forte il contraccolpo. Soltanto nell’ultimo trimestre i prestiti al settore privato sono calati di 12 miliardi di euro, dai 1.713 miliardi di febbraio ai 1.701 miliardi di maggio. I finanziamenti alle aziende sono calati di 7 miliardi in appena tre mesi.

Banche e privati

Se le banche non forniscono liquidità all’economia reale, ci sono ripercussioni sulla produzione, sugli investimenti, sui consumi e in definitiva su crescita economica e occupazione.
Da un lato gli istituti adottano criteri di accesso al credito sempre più rigidi, perché in una economia sofferente c'è il rischio maggiore di insolvenze. Dall'altro lato però il costo del denaro più alto fa crescere il margine d’interesse, e quindi ricavi e utili.

Urgono soluzioni

E' in pratica una situazione in cui le banche si salvano e tutto sommato ci guadagnano, mentre cittadini e imprese subiscono il costo delle scelte della BCE. Infatti l'aumento dei tassi non solo comporta un maggior costo per i “vecchi” debiti, ma riduce sensibilmente le prospettive per l’accesso al credito futuro.
Anche se è vero che l’aumento del costo del denaro è stata una necessità per contrastare l’inflazione galoppante, con l’obiettivo di portarla al 2%, è altrettanto vero che la BCE dovrebbe fare i conti anche con una realtà che racconta effetti collaterali decisamente pericolosi.

martedì 12 settembre 2023

Investitori cauti, le Borse europee viaggiano a fasi alterne

Chiusura a tinte miste per le Borse del vecchio continente. Si tratta comunque di variazioni moderate, perché gli investitori sono concentrati sui prossimi dati in arrivo riguardo alla inflazione negli USA e aspettano l'esito del meeting BCE in calendario giovedì.
Intanto sul fronte macro arrivano notizie positive dall’indice Zew tedesco, mentre i dati sul lavoro britannici sono stati a tinte miste.

Il bilancio della giornata per gli investitori

Dopo una giornata senza grandi scossoni, a Milano l'indice FTSE Mib chiude in lieve rialzo (+0,21%) a 28.584 punti. Sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 30.540 punti.

Nel resto d'Europa gli investitori si sono comportanti in ordine sparso. Scende il DAX di Francoforte (+0,54%), così come Parigi perde lo 0,35% e Amsterdam -0,3%. Avanzano Londra +0,41% e Madrid +0,19%.

Chi sale e chi scende

Gli investitori sul listino milanese hanno premiato Stellantis, +2,59% grazie alle notizie dagli USA (avvio della produzione della 600 elettrica e spiragli sul fronte sindacale).
Giornata alterna per le banche. Gli investitori premiano Banco Bpm +1,63% e Bper +1,64%, ma anche Unicredit +0,33%. Invece le vendite prevalgono su Mps -0,89% e Intesa -0,18%.
Il titolo più venduto risulta Campari, -4,22%, dopo le dimissioni a sorpresa del ceo Bob Kunze-Concewitz.

Annotazione: diversamente dal mercato azionario, gli investitori che negoziano valute devono conoscere il significato di microlotto minilotto forex (lottaggio forex).

Gli altri mercati

Sul mercato dei cambi l’euro perde leggermente quota sul dollaro, scivolando verso 1,076. Arretra anche la sterlina. Lieve calo dell'oro, che scende a 1.912,2 dollari l'oncia e si infila dentro un pattern bandiera flag trading.

Deciso rialzo del petrolio (+2,24%), che raggiunge 89,25 dollari per barile. Questo rally va avanti da quando Arabia Saudita e Russia hanno deciso di estendere a fine anno gli ulteriori tagli alla produzione, mentre oggi l’Opec ha lasciato invariate le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio.

lunedì 11 settembre 2023

Economia, il divario tra USA e Europa si allarga sempre di più

Negli ultimi anni anni il divario tra la crescita dell'economia Europea e quella degli Stati Uniti si è notevolmente ampliata. Forse anche per questo motivo il rischio di una recessione spaventa sempre di più, perché ci sentiamo sempre più deboli rispetto agli USA.

La doppia velocità dell'economia

Un resoconto del quotidiano Le Monde evidenzia che dal 2008 si è creato un divario enorme tra il prodotto interno lordo statunitense è quello europeo. Prima dello scoppio della grande crisi finanziaria, i due PIL erano pressoché analoghi: 13 mila miliardi di euro contro 13 mila miliardi di dollari (che al cambio erano 14 mila miliardi di euro).

Da allora in poi l'economia USA ha marciato forte, quella europea no.

A distanza di 15 anni, mentre il PIL statunitense è quasi raddoppiato arrivando a 27 mila miliardi di dollari, quello europeo è salito appena a 15 mila miliardi di euro. Se mettiamo a confronto i due tassi di crescita, si evidenzia un divario nell'ordine del 80%.

Confronto choc tra buste paga

La divergenza appare ancora più eclatante se viene considerata la busta paga media, che negli USA sfiora i 78 mila dollari l'anno. Qualcosa che in Italia si sognano. Da noi peraltro i lavoratori hanno il poco invidiabile primato di essere ultimi nella classifica europea della busta paga media.

Ricchezza e qualità della vita

La cosa importante da sottolineare è che il lungo periodo di benessere che l'Europa aveva conquistato dal dopoguerra in poi, negli ultimi 15 anni ha cominciato a scricchiolare. La qualità della vita sta andando in discesa, parallelamente alla caduta della ricchezza media.

Il problema principale sembra essere la scarsa integrazione Europea, cosa che invece non accade negli Stati Uniti dove esiste una strategia federale. Qui da noi invece l'integrazione non è mai stata realizzata nel vero senso del termine. Ma ormai è chiaro che rappresenta una strada obbligata se vogliamo conservare un posto di importanza nell'economia mondiale.

lunedì 4 settembre 2023

Investitori, RBA e BoC inaugurano il settembre dei meeting

Dopo i fuochi d'artificio della settimana scorsa, tra dati su inflazione e mercato del lavoro, questa settimana andrà via più tranquilla sui fronte statunitense. Ma ciò non vuol dire che gli investitori non avranno temi importanti da metabolizzare sul mercato. Ci saranno altri dati macro in arrivo e anche alcune riunioni di banche centrali.

Investitori, occhi sui PMI

Come detto, sarà una settimana relativamente leggera negli Stati Uniti, con i riflettori puntati sul PMI dei servizi ISM, sugli ordini alle fabbriche e sui dati sul commercio estero. Gli investitori continueranno a metabolizzare gli ultimi report su inflazione e mercato del lavoro, per farsi un'idea delle prossime mosse della FED.

Questo influenzerà la marcia del dollaro, che venerdì è rimbalzato sopra 104 dopo essere sceso fino a 103,27 all'inizio della sessione, con il Supertrend doppio che suggerisce ulteriore forza del biglietto verde.

Anche se è probabile che la FED si prenderà una pausa a settembre, rimangono dubbi su ciò che accadrà in autunno.

Le banche centrali

A proposito di banche centrali, questa settimana ci sono due meeting importanti per gli investitori.
Il primo è quello della RBA australiana. Dopo la pausa nella sua ultima riunione (tassi al4,10%) gli economisti pensano che possa farlo di nuovo questa volta, nell'ultimo meeting sotto la guida del governatore Philip Lowe.

L'altra riunione è quella della Banca centrale del Canada. L'istituto ha messo in pausa i tassi a marzo e aprile, ma ha fatto un'escursione di un quarto di punto in ciascuna delle sue riunioni di giugno e luglio per portare il tasso di interesse durante al 5%. L'attuale consenso è che questa volta aumenterà i tassi di nuovo al 5,25%, ma è probabile che sia il picco, pensano gli analisti.
La decisione sarà importante per chi adotta forex intraday strategie sul dollaro canadese, che di recente si è deprezzato verso 1,36 per USD, attestandosi vicino al livello più basso dalla fine di maggio.

Dati macro

Importanti aggiornamenti arriveranno in settimana sul fronte inflazione in Turchia, Corea del Sud, Filippine, Messico e Russia. I dati sulla crescita del PIL saranno pubblicati per Australia, Sud Africa e Svizzera. Inoltre, verranno valutati i dati PMI dei servizi per Cina, Spagna, Italia e Brasile.