mercoledì 28 giugno 2023

Tassi di interesse, la BCE non programma frenate e va avanti

Nessuna marcia indietro, nessuna frenata (a differenza della FED, che a giugno ha confermato la sua politica monetaria). La BCE annuncia che andrà ancora avanti con le strette sui tassi di interesse, nonostante questo possa alimentare le difficoltà dell'economia della Eurozona.

Le parole di Lagarde sui tassi di interesse

Nel corso del suo intervento a Sintra (Portogallo) dove è in corso il Forum BCE dei banchieri centrali, il numero uno della Eurotower Christine Lagarde ha mantenuto saldamente la barra a dritta lungo il percorso delle strette monetarie.

"Il nostro lavoro non è ancora finito - ha precisato il capo della BCE - Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione (tradotto: se non scenderà rapidamente, ndr), continueremo a innalzare i tassi di interesse a luglio".

NB. Se vi interesse negoziare l'euro, tenete sempre sotto mano una tabella correlazione valute Forex perché potrebbe esservi molto utile.

Picco del costo del denaro ancora lontano

Dallo scorso mese di luglio, la banca centrale di Francoforte ha proceduto con aumenti dei tassi di interesse per 400 punti base. Ma "l'impatto complessivo degli incrementi non si è ancora esplicato appieno", ha aggiunto Lagarde. Per questo la BCE non può ancora dire se sia stato raggiunto il picco del costo del denaro, ne' tantomeno programmare l'avvio della marcia indietro.

Le prossime mosse sui tassi di interesse saranno come sempre guidate dai dati macro che arriveranno, perché l'inflazione nell'area dell'euro è troppo elevata (l'obiettivo è al 2%) e rimarrà così prevedibilmente per molto tempo ancora, anche se sta scendendo. Infatti alcuni shock che avevano spinto al rialzo i prezzi si stanno attenuando, ma in modo lento.

Il mercato

La BCE così aggressiva sta avendo un effetto rialzista sull'euro, e sulla strategia forex 15 minuti breve termine seguita da molti investitori al dettaglio. La moneta unica infatti ha ripreso quota rispetto al dollaro USD. Il cambio ha infatti superato di nuovo la soglia di 1,09, e si riavvicina al massimo di sei settimane di $ 1,1 raggiunto il 22 giugno.

lunedì 26 giugno 2023

Lavoro, ecco come sta cambiando la mappa dell'artigianato

Negli ultimi anni la professione dell'artigiano ha vissuto un profondo cambiamento nel nostro paese, soprattutto per quel che riguarda la mappa dei singoli settori del lavoro.
Non si tratta di un cambiamento di poco conto, visto che le imprese artigiane sono circa 1,3 milioni, ossia un quinto dell'intero tessuto produttivo.

La nuova fotografia sul lavoro artigiano

Ad illustrare il quadro dell'artigianato nel nostro paese è una elaborazione di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati del registro delle imprese. Da essa emerge che la mappa del lavoro artigiano nel nostro paese è molto cambiata nell'ultimo lustro.

Le professioni in ascesa

Negli ultimi 5 anni l'espansione più grande è stata di gran lunga quella degli estetisti (professione nella quale viene incluso anche il lavoro dei tatuatori e i nail shop), con un incremento di 8800 imprese. In termini relativi si tratta di un aumento del 24,8% nel quinquennio.

A seguire la crescita più robusta è stata quella dei muratori (+3.451, grazie alla spinta dei Superbonus edilizi), poi vengono i tassisti (+2.339, in termini relativi la crescita è stata del 19,2%), i serramentisti (+2.234) e i giardinieri (+1.934). La crescita ha riguardato anche gli operatori del settore digitale, come gli specialisti in servizi ICT (1.317 imprese in più).

Le professioni in declino

Tuttavia negli ultimi cinque anni ci sono anche numerose spine, visto che diversi mestieri di artigiani hanno vissuto un forte calo, anche a causa delle turbolenze vissute dai rispettivi mercati a causa della pandemia e della crisi energetica.

Sotto questo punto di vista, il lavoro più colpito è stato quello dei piccoli trasportatori, diminuiti di 10.784 unità. Tuttavia in termini relativi la variazione percentuale più significativa è quella delle imprese di lavanderia (diminuite del 21%).
Un netto calo dell'attività ha riguardato anche il lavoro degli elettricisti (-4.281), i parrucchieri e barbieri (-4.056) ed anche dei falegnami (-3.503).

lunedì 19 giugno 2023

Mercato azionario, avvio di settimana blando senza Wall Street

Avvio di settimana blando per il mercato azionario europeo, privo della bussola di Wall Street che è rimasta chiusa per la festività del Juneteenth day, che commemora la liberazione degli schiavi afroamericani.
L'assenza di spunti macro ha reso il clima fiacco. Intanto dopo i meeting di FED e BCE della settimana scorsa, gli investitori aspettano le decisioni della People's Bank of China (domani) e Bank of England (giovedì).

Il bilancio del mercato azionario

Alla fine di questo lunedì, il mercato azionario italiano ha visto il FTSE Mib chiudere in calo dello 0,39% a 27.754 punti. Sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 29.871 punti. In discesa il FTSE Italia Mid Cap (-1,3%); sulla stessa linea, negativo il FTSE Italia Star (-1,32%).

Ribasso per le altre piazze europee. L'indice DAX 40 di Francoforte perde lo 0,96%, Londra cede lo 0,71%, Parigi l'1,01%. Chiusura negativa anche a Madrid -0,69% e Amsterdam -0,48%. Suggeriamo di studiare questi indici con le candele heikin ashi grafico.

I singoli titoli

La giornata è stata positiva per il comparto bancario. Bper è stato il titolo migliore del mercato azionario principale con +3%. Buoni spunti anche sui Unicredit (+2,2%) e Mps (+1,53%). Più cauti Intesa +0,91%, Banco Bpm +0,7%. Alcuni di questi titoli possono essere negoziati su Pocket Option link.

Bene anche Telecom Italia (+1,39%), nel giorno in cui il cda ha cominciato a esaminare le nuove offerte di Kkr e della cordata Cpd-Macquarie sulla rete.
Vendite invece su Snam (-2,03%) e Hera (-2,01%) entrambe allo stacco delle cedole.
Male Interpump, -1,99% e Recordati, -1,90%. Negativa DiaSorin, che mostra una discesa dell'1,78%. Deludente Amplifon, che mostra un -1,57%.
Debole Pirelli, -1,06%, dopo l’esercizio del golden power da parte del governo.

Gli altri mercati

Sul mercato dei cambi si muove bene il dollaro, mentre è cauta la sterlina in vista di un nuovo rialzo dei tassi da parte della BoE. L’euro-dollaro cambia invece intorno a 1,092.
L'Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,31%.
Tra le materie prime si muove in calo il petrolio, allarmato probabilmente dalle previsioni di Goldman Sachs sulla Cina. Il Brent perde lo 0,8% e tratta attorno a 76 dollari al barile.

giovedì 15 giugno 2023

Reddito: un italiano su quattro vive con il 60% in meno rispetto agli altri

Se in Italia il reddito medio è pari a 11.155 euro annui, c'è una larga fetta della popolazione (circa un quarto) che è costretta a vivere con circa il 60% in meno. Aumenta così la fascia di popolazione che è a rischio povertà o esclusione sociale.

Lo scenario del reddito

I numeri di questo fenomeno ci vengono raccontati da ISTAT, che certifica comunque qualche piccolo passo in avanti rispetto al 2021, dove gli strascichi della crisi sanitaria ed economica si facevano sentire in misura ancora più forte.

Una ripresa c'è stata, perché la percentuale di persone a rischio povertà è scesa dal 25,2% al 24,4%. Ma comunque 14,3 milioni di cittadini nel 2022 vivevano ancora in una famiglia a grave rischio, dove il reddito familiare superava di poco i 930 euro. Per circa 2,6 milioni di italiani (5,6%) la situazione era ancora più grave, tanto che si profilava la difficoltà di assicurare un pasto regolare ogni due giorni.

Divario Nord-Sud

Dal punto di vista geografico, la situazione si è mossa in due direzioni. Nel Nord il reddito è generalmente cresciuto, pur rimanendo quello medio ad un livello più basso rispetto al 2007, anno precedente la grande crisi. Nel Settentrione si registrano aumenti più sostanziosi: +3,3% del Nord Est e +2,5% del Nord Ovest.

Al Mezzogiorno invece la situazione è rimasta stabile se non addirittura- in alcuni casi - peggiorata ulteriormente. Il reddito familiare medio al Sud è sceso dell'1,7%, e in questa MacroArea il 40,6% delle persone è a rischio povertà. Le Regioni dove c'è stato un peggioramento sono Puglia, Sardegna e Calabria. Lievi miglioramenti invece hanno riguardato Campania e Sicilia.

Divario ricchi-poveri

Questo andamento complessivo ha creato un divario ancora più forte tra i più poveri e i più ricchi, che possono contare su redditi più alti 5 volte e mezzo. Tale divario avrebbe potuto essere anche molto più ampio, se non ci fossero state delle misure di sostegno come reddito di cittadinanza, d’inclusione, e bonus vari.

lunedì 12 giugno 2023

Investitori, tutti gli occhi sono puntati su FED e BCE

Dopo una settimana relativamente tranquilla, gli investitori entrano in un'altra che sarà assai intensa. A dominare la scena saranno infatti i meeting di politica monetaria dei FED e BCE, in calendario mercoledì e giovedì.

I driver per gli investitori

L'umore del mercato si è risollevato dopo la recente sospensione del tetto del debito statunitense. Ma adesso i riflettori degli investitori si sono nuovamente spostati sull'inflazione e le mosse delle banche centrali.

Le strette a sorpresa da parte della Reserve Bank of Australia e della Bank of Canada hanno evidenziato che l'inflazione, sebbene moderata a livello generale, rimane ben al di sopra dell'obiettivo.

FED in focus

Per questo i riflettori saranno altissimi soprattutto sulla Federal Reserve statunitense. Il mercato sta scontando circa il 70% di possibilità di una pausa alla riunione del FOMC del 13-14 giugno, rispetto al 35% di una settimana fa. 

Le proiezioni da parte degli investitori si sono abbassate soprattutto dopo una serie di commenti da parte di diversi funzionari della Fed, incluso il vicepresidente designato.
Tuttavia, i dati sull'IPC che saranno pubblicati martedì potrebbero mettere un po' di pepe sulla questione, nel caso in cui superassero le attese. Chiaramente tutto ciò influenzerà il dollaro USD, negoziabile anche sui broker opzioni binarie Italia.

BCE e BoJ

Il giorno dopo la FED toccherà alla BCE. È ampiamente previsto che l'istituto centrale europeo aumenterà il tasso di interesse di 25 punti base, e probabilmente lo farà anche a luglio secondo gli analisti di Quotex.

Prima del weekend si riunirà anche la Bank of Japan, che ormai da tempo sta rimanendo in attesa. Nella precedente riunione di aprile, la BoJ ha mantenuto la sua politica estremamente accomodante date le prospettive incerte dell'economia e dell'inflazione.

Altri dati macro

Oltre ai meeting delle banche centrali, gli investitori osserveranno i dati sull'inflazione tedesca di maggio e l'indice del sentimento economico ZEW, i dati sui posti di lavoro nel Regno Unito e sull'IPC negli Stati Uniti, i dati sul PIL e sulla produzione del Regno Unito, quelli sulla produzione industriale nell'area dell'euro e i dati sull'IPP, produzione industriale e vendite al dettaglio negli Stati Uniti.

mercoledì 7 giugno 2023

Tassi di interesse, l'Australia sorprende i mercati che ora aspettano Fed e BCE

Come era successo nel meeting del mese di maggio, la Reserve Bank of Australia ha sorpreso nuovamente gli esperti di mercato alzando nuovamente i tassi di interesse.

La mossa della RBA sui tassi di interesse

L'istituto centrale australiano ha alzato il costo del denaro di 25 punti base, spingendolo così al 4,1%, livello che non si vedeva dall'aprile 2012. 

Da quando ha cominciato il ciclo di strette monetarie, a maggio del 2022, la Reserve Bank of Australia ha effettuato rialzi per 400 punti base.
La banca centrale ha anche aumentato il tasso di interesse sui saldi dei regolamenti in cambio di 25 pb al 4,0%.

Aussie di corsa

La decisione della RBA ha dato slancio al dollaro australiano, che si è rafforzato sul mercato dei cambi rispetto al dollaro statunitense. Allo stesso tempo il rendimento del titolo di stato australiano a 10 anni è salito oltre il 3,8%, toccando il livello più alto dal 3 marzo.

Non finisce qui

L'istituto centrale australiano non si è limitato soltanto ad aumentare i tassi di interesse, ma ha anche confermato la sua intenzione ha effettuare nuove strette monetarie nel caso in cui l'inflazione non inizierà a convergere verso l'obiettivo del 2-3%.
L'ultimo report riguardante la corsa dei prezzi ha evidenziato un tasso del 7% nel primo trimestre di quest'anno. Sebbene ci sia stato un calo evidente rispetto al precedente 7,8%, il valore risulta comunque leggermente più alto delle previsioni.

Attenzione a Fed e BCE

L'istituto centrale australiano non sarà il solo questa settimana a decidere cosa fare dei tassi di interesse. Si attende ad esempio anche la mossa della Banca del Canada.
Tuttavia i mercati sono proiettati soprattutto a quello che succederà la prossima settimana, quando sono in calendario i meeting di politica monetaria della Federal Re della Banca Centrale Europea

Gli analisti di mercato si aspettano una divergenza tra i due istituti. Le prospettive riguardo alla Fed sono tutte orientate ad un pausa nel ciclo di strette, mentre la BCE (stando soprattutto alle ultime affermazioni di Christine Lagarde) dovrebbe effettuare un aumento di 25 punti base.

giovedì 1 giugno 2023

Investitori, si riducono le scommesse su una nuova stretta della FED

Gli investitori rivalutano le prospettive future della politica monetaria della FED, e così il dollaro si prende una pausa dopo una bella corsa.

La nuova view degli investitori

La valuta statunitense ha guadagnato oltre il 3% durante il mese di maggio (è interessante osservare l'andamento dell'indicatore ROC trading  -rate of change), e soprattutto nell'ultimo periodo aveva beneficiato della convinzione degli investitori che la FED alzerà i tassi anche a giugno. 

Tuttavia nelle ultime ore i mercati hanno ridotto questa possibilità al 26%, mentre appena ieri era data ad una possibilità del 67%.

Le dichiarazioni sui tassi

E' successo infatti che il governatore della Fed e candidato vicepresidente Philip Jefferson, ha dichiarato mercoledì che 'saltare un aumento dei tassi in una prossima riunione consentirebbe al Comitato di vedere più dati prima di prendere decisioni sull'entità di un ulteriore rafforzamento della politica'. Ha aggiunto che qualsiasi decisione di mantenere i tassi stabili non dovrebbe essere vista come la fine del ciclo di inasprimento.

Anche il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker ha suggerito che la banca centrale lascerà i tassi stabili a giugno.

L'andamento del dollaro

La riduzione delle aspettative di una nuova stretta della FED, ha spinto l'indice del dollaro intorno a 104,2, dopo aver raggiunto i massimi di oltre due mesi nei giorni scorsi. Gli oscillatori trading analisi tecnica non segnalano ipercomrpato. 

Sull'andamento del dollaro pesa anche la minore richiesta di rifugio sicuro, dopo che la Camera dei rappresentanti ha approvato la legge sulla responsabilità fiscale del 2023 con un voto di 314-117 mercoledì sera. Adesso il disegno di legge avanza al Senato, dove dovrebbe essere approvato prima della scadenza predefinita del 5 giugno.

Dati macro

Gli investitori si concentreranno adesso sui dati economici cruciali previsti per venerdì, tra cui il rapporto sui libri paga e il PMI manifatturiero ISM, che dovrebbero fornire ulteriore chiarezza sulla forza economica degli USA, soprattutto dopo che il rapporto JOLTS ha mostrato un aumento inaspettato dei posti di lavoro vacanti a 10 milioni.