giovedì 28 gennaio 2021

Banche, con Orcel alla guida di Unicredit cresce la febbre da fusione

Il mondo delle banche negli ultimi giorni ha guardato con attenzione soprattutto a Unicredit. Ieri l'istituto ha reso ufficiale il nome di Andrea Orcel come Ceo designato. Sul banchiere romano si è riversata la scelta unanime del board. Entrerà in carica a metà aprile, succedendo all’attuale ceo Jean Pierre Mustier. Quest'ultimo dovrebbe invece rassegnare le dimissioni l'11 febbraio, ossia dopo il via libera ai conti.

Orcel e la precedente fusione tra banche

Ma perché tutto questo movimento interessa all'intero settore delle banche italiane? Per le fusioni. Da tempo si parla del matrimonio con MPS, e su questo dossier il futuro ceo Orcel si metterà subito al lavoro, benché formalmente lo farà dall'esterno. Del resto Orcel conosce bene Piazza Cordusio per aver tirato le fila delle nozze fra le banche Unicredito e Credito italiano, un'operazione da 21 miliardi di euro da cui nacque Unicredit.

Forse può interessare: Hedge Funds più ricchi al mondo, quali sono?

Il triangolo MPS-Tesoro-Unicredit

Banca MSP appartiene per il 64% allo Stato (Ministero del Tesoro), che tuttavia entro aprile 2022 dovrà cedere l’istituto senese. Un salvataggio che sarà comunque in profondo rosso.
L'appello a tutte le banche interessate è caduto sostanzialmente nel vuoto, solo Unicredit ha dimostrato interesse

Ma ha posto delle condizioni per andare avanti. Il ceo uscente Mustier ha posto come condizione che l'affare sia nell’interesse degli azionisti e che non consumi capitale.
Per tale ragione il Tesoro ha impacchettato una "dote" di svariati miliardi di euro, composta da crediti fiscali (Dta), fondi a copertura di possibili cause, acquisto degli Npl Unicredit da parte di Amco e quota di aumento del Monte.

C'è anche altro che bolle in pentola?

Adesso che Unicredit ha un nuovo ceo, il mercato si aspetta che non si limiterà solo a chiudere l'affare Mps. Potrebbe riprendere piede l’ipotesi di una fusione con Banco Bpm. Ma ci sono rumors che parlano di operazioni che coinvolgerebbero altre due grandi banche come Mediobanca o Generali.

lunedì 25 gennaio 2021

Valute digitali, la rivoluzione: da asset speculativo a strumento apprezzato dall'alta finanza

Di recente il Bitcoin - e più in generale le valute digitali - hanno ricominciato a far discutere. La più famosa delle crypto è infatti balzata in pochi giorni da 20mila dollari (prezzo già di per sé esorbitante) a 40mila. Alla base di questo boom non c'è solo speculazione, ma anche un fatto preciso: l'alta finanza si sta interessando al settore.

Dibattito sulle valute digitali

Negli ultimi due anni e mezzo, il Bitcoin è passato dall'essere un oggetto speculativo, oscuro e inaccessibile ai più, in investimento accessibile a tutti. C'è una miriade di portafogli digitali per acquistare, vendere o custodire Bitcoin e tutte le altre valute digitali. Possono farlo tutti quelli che hanno una media dimestichezza con la tecnologia e la finanza. Esattamente come accade per le coppie di valute più scambiate forex.
 

Ma la cosa più importante è che nella seconda metà del 2020, l'anno che per via della pandemia ha fatto crollare ancora di più i tassi di interesse e messo in ginocchio le economie, i grossi calibri della finanza globale si sono interessati ai criptoasset.

L'alta finanza e Bitcoin

Secondo una ricerca di Fidelity Investments, condotta su quasi 800 grossi investitori (banche, hedge fund, fondazioni), oltre un quarto già un anno fa deteneva Bitcoin. Ed è chiaro che se i piccoli investitori non possono spostare grandi somme, e quindi non riescono a incidere sul prezzo, questa possibilità è molto concreta quando si parla di "mani forti" della finanza. I loro acquisti/vendite spostano eccome l'asticella nel mercato delle valute digitali.

Annotazione: per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche, si può studiare nuvole Ichimoku cloud cosa sono.

L'allerta delle banche centrali

Va detto però che c'è una minaccia all'orizzonte. Quella regolamentare. A differenza delle divise tradizionali, la creazione di nuova moneta non è disciplinata da una banca centrale, ma da un algoritmo. Le banche centrali non le vedono quindi di buon occhio, perché le percepiscono le valute digitali come un rischio per il sistema. Se volessero porre dei paletti su alcune criptovalute, come le stablecoin, agganciate alle valute tradizionali, ciò finirebbe per impattare negativamente sulle valuta digitali.

Del resto, proprio di recente molti banchieri centrali hanno picconato la credibilità delle crypto. "Chi investe in cripto-asset deve essere preparato a perdere tutto", ha ammonito la FCA britannica. Anche Christine Lagarde (BCE) e Janet Yellen (ministro del Tesoro Usa) hanno messo in guardia dai rischi del caso.

giovedì 21 gennaio 2021

Mutui, il calo dei tassi li ha resi più convenienti. Boom di richieste nel 2020

Si vedono in modo evidente anche nel settore dei mutui, le conseguenze della pandemia da Covid. L'effetto più immediatamente visibile è il crollo del loro costo, visto che adesso possono essere sottoscritti a tassi decisamente più bassi e quindi convenienti.

La dinamica del mercato dei mutui

Questo spiega l'aumento di richieste. Secondo la Banca d'Italia nel primo trimestre 2020 le domande di finanziamento sono salite del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel secondo semestre questa tendenza è proseguita, visto che l'incremento è stato del 9,7%. E questo proprio grazie ai tassi in calo, che è conseguenza delle politiche di sostegno economico dell'Unione Europea per contrastare la crisi da pandemia.

Il calo dei tassi di interesse

Anche se il decremento dei tassi era già in corso prima dello scoppio della pandemia, è innegabile che questa tendenza si sia acuita durante la crisi economica che è stata innescata da quella pandemica.
Coloro che sottoscrivono adesso i mutui, lo fanno senza dubbio a condizioni più vantaggiose. Secondo le analisi condotte dall'ABI, lo scorso luglio il tasso di interesse medio si aggirava intorno all'1,26%. Per avere un parametro di confronto basta pensare che nel 2007 raggiunse addirittura il 5,72%.

Va evidenziato che il tasso fisso, solitamente più elevato perché ritenuto più sicuro in caso di eventuali "sbalzi", è ormai vicino a quello variabile. Questo spiega perché nel primo semestre 2020, i mutui a tasso fisso sono saliti all'83,4% del totale (erano al 61%).

Le surroghe

Ma oltre a crescere il numero di richieste di mutuo, sono cresciute anche le surroghe. Con esse i mutuatari hanno trasferito il il mutuo ad un differente istituto di credito, così da beneficiare di condizioni più vantaggiose per quanto concerne i tassi di interesse. Il tutto peraltro in tempo brevi, visto che la pratica, a costo zero, deve essere evasa entro 30 giorni.
Complessivamente si è registrato un incremento del 243% delle operazioni su mutui. Peraltro questo incremento presumibilmente proseguirà nel 2021.

lunedì 18 gennaio 2021

Banca centrale, il meeting cruciale è quello della BCE. Cosa aspettarsi?

Questa settimana, tra i diversi appuntamenti con gli istituti centrali, spicca quello con la Banca Centrale Europea. La Eurotower si riunirà in meeting il prossimo 21 gennaio. Nessuno si aspetta un cambiamento di politica monetaria, dopo che appena un mese e mezzo fa ha messo mano al programma di QE, ampliandolo.
Tuttavia, l'appuntamento con la banca centrale europea resta molto importante.

Il meeting della banca centrale europea

Quello che interessa maggiormente gli investitori è la conferenza stampa della presidente Lagarde. Ci si aspetta infatti che si concentri sull’impatto economico dei nuovi lockdown in Europa provocati dalla recrudescenza della pandemia. Ma si aspettano anche che parli della distribuzione dei vaccini, del recente accordo Brexit e degli ulteriori stimoli fiscali negli Stati Uniti. Tutti fattori che influenzeranno le prospettive europee.

Il sostegno all'economia

Quello che invece gli investitori sperano di non sentire, è che la banca centrale possa ridurre il proprio sostegno all'economia. Quella economica che - giova ricordarlo - potrebbe ancora peggiorare ulteriormente, vista la situazione pandemica. L’Eurozona si avvia verso una doppia recessione e, a lungo termine, l’inflazione rimarrà molto contenuta.
Per questi motivi ci si aspetta dalla BCE una apertura verso una ulteriore politica monetaria di allentamento. Ad esempio, aumentando ancora il ritmo degli acquisti legati al QE. Tuttavia, molti non lo considerano probabile già nel corso di questa settimana.

NOTA: se siete interessati, potete trovare una panoramica dei Paypal forex broker postepay.

L'andamento dell'euro

Sotto il profilo valutario, l'euro è intanto scambiato verso 1,207 lunedì, dopo aver toccato il suo livello più debole dal 9 dicembre all'inizio della sessione. In questo momento è importante conoscere i concetti di Buy sell stop significato. L'euro si agita tra le continue preoccupazioni per l'aumento dei casi di COVID-19 e dei blocchi, ma anche per via del ritmo lento della vaccinazione

 Gli investitori hanno reagito agli ultimi sviluppi politici dopo che il centrista Armin Laschet è stato eletto nuovo leader della CDU di centro-destra tedesca, battendo l'arciconservatore Friedrich Merz. È probabile che Laschet continui il corso di Angela Merkel, e il partito potrebbe mettere lui come candidato cancelliere alle elezioni generali di settembre. Focus anche sull'Italia, dove tengono banco le turbolenze politiche attorno al premier Giuseppe Conte.

giovedì 14 gennaio 2021

Produzione industriale in calo a novembre. Flessione persante per i beni di consumo

La produzione industriale dell'Italia ha subito un calo nel mese di novembre, sia in termini congiunturali che in termini tendenziali. Sono questi i dati emessi in evidenza dal nostro istituto Nazionale di Statistica (ISTAT).

Congiuntura della produzione industriale

A livello congiunturale, l’indice della produzione industriale è sceso dell’1,4% rispetto al mese di ottobre. Questo calo peraltro si è sviluppato trasversalmente in quasi tutti i settori di attività. Fa eccezione solo il segmento dei beni intermedi, che ha mostrato un lieve incremento, pari a 0,6%.
L’indice destagionalizzato invece va in ribasso per gli altri principali comparti, in special modo i beni di consumo (-4,0%). Ma scendono anche l’energia (-3,6%) e i beni strumentali (-0,6%).

Trimestre positivo

La buona notizia è che si registra una variazione positiva su base trimestrale. Infatti la media del trimestre settembre-novembre rispetto ai precedenti segna +2,1%. Invece nel confronto con febbraio 2020, mese antecedente all’esplosione della crisi pandemica, l’indice destagionalizzato è inferiore del 3,5%.

Dato tendenziale

A livello tendenziale invece, a novembre 2020 l’indice complessivo diminuisce del 4,2%. L'indice è corretto per gli effetti di calendario, visto che i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di novembre 2019.
Anche in questo caso, le riduzioni hanno coinvolto tutti i comparti. Il segmento meno colpito dalla diminuzione è quello dei beni intermedi (-0,2%), mentre è andata peggio ai beni strumentali (-2,8%). Ma le flessioni più pesanti riguardano beni di consumo (-9,8%) ed energia (-5,6%).

Forse può interessare: l'export italiano e crisi da Covid.

Variazione per settori

Per quanto riguarda i singoli settori della produzione industriale, il maggiore aumento tendenziale riguarda la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,9%), la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+2,9%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+2,3%). Invece i cali tendenziali più marcati sono avvenuti nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-26,7%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-18,3%) e nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati (-8,2%).

lunedì 11 gennaio 2021

Economia degli States, ripresa in vista ma per Biden il compito sarà comunque difficile

Inizia un anno complesso per l'economia degli States, e spetterà a Joe Biden risollevarla. Il 2021 comincia infatti con il cambio di inquilino alla Casa Bianca. Biden si sta per insediare e prendere il timone del Paese, dopo il lungo periodo sotto la guida di Trump. L'insediamento ufficiale ci sarà il 20 gennaio, poi il candidato democratico assumerà a tutti gli effetti la guida del Paese.

Cosa aspettarsi dall'economia degli States

Sarà investito di una responsabilità enorme, visto che la crescita dell'economia degli States deriverà proprio dalle politiche che il suo governo adotterà. C'è da rimettere in piedi un Paese che ha subito un pesante contraccolpo dal Covid.
In realtà, questo contraccolpo continuerà a sentirsi in modo forte, visto che per almeno il primo semestre il Covid sarà ancora ben presente. L'evoluzione della pandemia dovrebbe continuare a dominare lo scenario sull'economia degli States anche nella prima parte del 2021, e fino a quando non sarà commerciabile su larga scala un vaccino efficace. Questo significa che potrebbero essere ancora nuove battute d’arresto dell’attività economica, e picchi di infezione.

Tuttavia, la spinta di Cina e USA dovrebbe dare slancio all’economia mondiale. Il consensus stima un rimbalzo pari a 5.2%, dopo un calo del 3.8% subito dall'economia globale nel 2020.

Come agire sui mercati?

Ma gli investitori come dovranno comportarsi? Occorre tenere presenti alcuni tratti che potrebbero avere l'economia degli States e quella globale del prossimo anno. Una crescita disomogenea tra aree geografiche e settori, ancora alti tassi di disoccupazione, una progressiva ripresa del commercio internazionale, un aumento delle le spinte inflazionistiche dovute all'enorme liquidità in circolazione, banche centrali ancora accomodanti, ripresa del commercio globale e una minore tensione fra USA, Cina, Europa.

Nota: chi investe sui mercati finanziari dovrebbe conoscere il concetto di candela shooting star pattern.

Azionario e obbligazionario

Considerati tutti questi fattori, bisogna essere cauti sull'esposizione al mercato americano, anche se ci sono ampi margini di crescita. Questo discorso vale sia per l'azionariato che il credito e la valuta. Potrebbe essere preferibile una esposizione ad Emerging Markets ed Europa rispetto a USA (a tal proposito si veda il cambio euro real brasiliano previsioni 2021).
Il mercato obbligazionario potrebbe, invece, essere leggermente penalizzato. Infatti dovrebbe esserci una moderata tendenza al rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro americani.

giovedì 7 gennaio 2021

Banca centrale europea, ecco cosa dice l'ultimo bollettino economico

Anche se l'avvio della campagna vaccinale consente un tiepido ottimismo, tanto da poter parlare di "prospettive incoraggianti", secondo la Banca Centrale Europea non si puà stare ancora tranquilli. La BCE infatti sostiene che la pandemia pone ancora gravi rischi per la salute pubblica e per le economie dell'area dell'euro e del resto del mondo.

Cosa dice il Bollettino della Banca centrale europea

E' quanto si legge nell'ultimo Bollettino economico. Secondo la Banca Centrale Europea c'è un aspetto nuovo che va considerato. Infatti le ripercussioni della crisi sanitaria sull'economia e sull'inflazione (debole), saranno più prolungate di quanto previsto in precedenza.

Gli economisti della Eurotower prevedono infatti che ci sarà un altro calo significativo dell'attività nel quarto trimestre, anche se non sarà forte come quello avvenuto nel secondo trimestre di quest'anno. In special modo è il settore dei servizi ad essere gravemente frenato dai nuovi aumenti dei casi.

L'occupazione farà passi indietro

Anche sotto il profilo occupazionale, ci si aspettano ulteriori frenate. La BCE registrava progressi nel terzo trimestre, ma si aspetta che la situazione peggiori di nuovo. Infatti i numeri della disoccupazione hanno ripreso a salire in alcuni Paesi, come conseguenza delle ultime misure restrittive.

Forse ti può interessare: la crescita del Pil nel 2021 non compenserà il crollo del 2020.

Ruolo della BCE

La banca centrale europea ritiene che l'evoluzione della crescita rimane ancora fortemente connessa con quella della pandemia, e di conseguenza all'efficacia che avranno le campagne vaccinali. Tuttavia, ammonisce che "ci vorrà del tempo prima che si raggiunga un'immunità diffusa e l'area dell'euro e l'economia globale siano in grado di tornare alla normalità".

In questo clima di incertezza, la BCE farà la sua parte. In particolare assicura che le condizioni monetarie accomodanti saranno ancora a sostegno della domanda interna, mentre le misure fiscali e occupazionali in corso dovrebbero continuare a sostenere i consumi privati.

lunedì 4 gennaio 2021

Valuta digitale, il Bitcoin si regala un compleanno da record a quota 34mila

Si è regalato un compleanno davvero da ricordare, il Bitcoin. La valuta digitale più famsoa al mondo, il cui primo blocco venne creato il 3 gennaio del 2009, ha festeggiato i suoi 12 anni a quota 34mila dollari. Un record assoluto, ma anche una cifra shock se si pensa che a metà dicembre non aveva ancora abbattuto la soglia de 20mila dollari.

Breve storia della valuta digitale

Ed è altrettanto scioccante pensare che nel 2009, quel primo blocco comprendeva appena 50 bitcoin, il cui valore era praticamente pari allo zero. Con 10mila Bitcoin un programmatore degli Stati Uniti acquistò due pizze nel maggio 2010. E' bastato poco più di un decennio per cambiare la storia.

Il prezzo di Bitcoin ha cominciato a crescere da subito, raggiungendo in due mesi il valore di un dollaro, poi 100 dollari nell'aprile del 2013, poi 1000 e così via. Il primo boom è stato nel 2017, quando un'ondata di euforia spinse il prezzo verso i 20mila. Fu allora che il mondo capì l'estrema volatilità della valuta digitale, che alla fine dell'anno seguente chiuderà ad 'appena' 3.200 dollari. Chi aveva seguito una strategia Fibonacci forex vide saltare i ritracciamenti uno dopo l'altro.

Nota: se volete fare investimenti in Cfd sul Bitcoin, dovete prima leggere trading online recensioni dei broker e opinioni, per comprendere quale sia l'operatore migliore con cui fare affari.

L'interesse dei big della finanza

Ma ormai l'interesse che cominciava a suscitare la valuta digitale anche nel mondo della grande finanza cresceva. Ci sono voluti tre anni prima di rivedere quota 20mila, a dicembre 2020. Il resto è storia assai recente. 

Il Bitcoin infatti non è soltanto una valuta digitale dal contenuto fortemente speculativo. E' anche un pilastro dell'innovazione del mondo della finanza. Infatti offre trasparenza e sicurezza, legate alla tecnologia blockchain. Due fattori che il mondo della finanza cerca da sempre, ma non solo. Per fare un esempio, basta pensare che con la tecnologia blockchain le banche potranno offrire investimenti immobiliari garantendo transazioni più affidabili o creare smart contract innovativi.