lunedì 28 novembre 2022

Banche, nel 2023 i buyback saranno meno generosi

Nel corso del 2022 numerosi istituti europei hanno varato importanti programmi di riacquisto di azioni proprie sul mercato. Ma per le banche lo scenario nel 2023 si preannuncia molto diverso.

Come cambia la strategia delle banche

I timori riguardanti un'imminente recessione economica, e anche il contesto generale di grande incertezza che si respira sui mercati, hanno spinto le banche ad un cambio di strategia per i prossimi mesi.

Inoltre le raccomandazioni da parte delle banche centrali, che hanno invitato gli istituti a fare profonde riflessioni sui programmi di riacquisto azioni, anche alla luce dei nuovi coefficienti di patrimonializzazione, sono un ulteriore motivo che ha indotto le banche alla prudenza.

La festa del 2022

Nel corso del 2022 ci sono state operazioni di riacquisto azioni per 33 miliardi di euro.
Un'analisi di Bloomberg intelligence ha evidenziato che almeno 20 delle maggiori banche del vecchio continente hanno fatto ricorso a programmi di acquisto.
Il più importante è stato quello di UBS per 5,4 miliardi di euro. Seguono quelli di Nordea (2,5 miliardi) e Lloyds (2,3 miliardi). Ma l'elenco delle banche che hanno proceduto a programmi del genere è bello lungo. Comprende tanto gli istituti italiani quanto quelli gli altri grandi paesi, come ad esempio il colosso del DAX 40 (Ger40) Deutsche Bank.

Nota bene: le operazioni di buyback interessano molto a chi fa trading online. Anche chi usa il Gator oscillatore trading.

Un taglio ai buy-back

Le cose però nei prossimi mesi cambieranno, senza tuttavia intaccare il ruolo dei programmi di buyback come metodo privilegiato per remunerare gli azionisti, rispetto ai dividendi o alle grandi operazione di fusione o acquisizione.

I programmi di buyback infatti fanno crescere il prezzo delle azioni come effetto degli acquisti stessi. Si tratta di una pratica cominciata dopo il crack del 1929, quando molte imprese che erano quotate a Wall Street cominciarono a ricomprare le proprie azioni per ridare fiato al prezzo dei titoli dopo il collasso del mercato.

mercoledì 23 novembre 2022

Patrimonio di Elon Musk sforbiciato di 100 miliardi nel corso del 2022

Per il magnate australiano Elon Musk il 2022 non è stato un anno semplice, ne' gratificante dal punto di vista economico. Secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg, il suo patrimonio ha infatti perso sulla carta oltre 100 miliardi di dollari.

I conti sul patrimonio

In base a quanto calcolato dalla famosa agenzia statunitense, l'impatto più violento sul patrimonio di Musk è dovuto al crollo delle azioni Tesla. Dall'inizio dell'anno infatti il titolo è precipitato a Wall Street di oltre il 50%, facendo molto peggio dell'indice di riferimento tecnologico (Nasdaq) che ha perso qualcosa in meno del 30%.

Anche altre partecipazioni azionarie hanno subito dei cali più o meno accentuati, che hanno inciso sul patrimonio del ricco imprenditore australiano.

Il caso Twitter

Non c'è dubbio però che Elon Musk abbia subito il peggiore contraccolpo a causa della vicenda dell'acquisizione di Twitter.
Da quando sì propose di di acquisire la famosa piattaforma social, la scorsa primavera, è cominciata una lunga battaglia che ha avuto l'esito finale soltanto poche settimane fa, quando Musk si è rassegnato a dover comprare una società che probabilmente non voleva più.
L'acquisto di Twitter è costato ben 44 miliardi di dollari, ma altri problemi sono nati subito dopo la chiusura dell'operazione.

Problemi su problemi

Da una parte gli investitori di Tesla si sono fatti sempre più preoccupati del fatto che Musk possa dedicare più tempo al colosso social che ha appena comprato, che non alla sua compagnia. E chiaramente hanno finito per vendere parte delle loro quote in Tesla.

Dall'altra parte ci sono poi i grossi problemi sul fronte del lavoro, che sono nati subito dopo l'acquisto di Twitter.
Musk ha infatti deciso di ridurre drasticamente la forza lavoro della società, anche se dopo una prima fase di muro contro muro ultimamente si è fatto più conciliante. Resta però il fatto che la riorganizzazione di Twitter impegna tempo e denaro e questo non fa bene al patrimonio di Musk.

mercoledì 16 novembre 2022

Mercato azionario in calo sulla scia delle tensioni geopolitiche

La caduta di alcuni missili in territorio polacco ha accresciuto le tensioni sul fronte internazionale, finendo per spingere ad una maggiore prudenza il mercato azionario.
I listini del vecchio continente hanno così chiuso la seduta con un calo moderato.

Il bilancio del mercato azionario

A Piazza Affari l'indice FTSE MIB ha chiuso la giornata con una perdita di 0,68% a quota 24531 punti. Per il maggiore listino milanese si tratta della prima chiusura in calo dopo una scia di ben 8 guadagni consecutivi.

Al contrario si è mosso al rialzo il FTSE Italia All-Share, che arriva a 26.735 punti.
Depresso il FTSE Italia Mid Cap (-1,52%); come pure, in netto peggioramento il FTSE Italia Star (-2,49%).
Sul resto del mercato azionario europeo ci sono soltanto segni rossi. Francoforte chiude in calo sul Dax dello 0,94%, e molti ne hanno approfittato per fare scalping dax 1 minuto. Londra evidenzia -0,25%, Parigi, -0,52%.

Il bilancio della giornata

Sul mercato azionario milanese gli investitori hanno scambiato un controvalore pari a 2,19 miliardi di euro, con un incremento del 17,52%, rispetto ai precedenti 1,87 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,55 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,61 miliardi.

I singoli titoli del listino

Per quanto riguarda i singoli titoli il migliore è risultato Leonardo che ha ottenuto un guadagno di 2,17% e ha disegnato diamante Diamond pattern.
Performance positiva anche per Hera che ha chiuso a +1,54% e Banco BMP con +1,39%.
Giornata molto negativa per Amplifon che ha chiuso con un bilancio di -3,74%.
La caduta del petrolio spinge ribasso anche Saipem, -2,84%.
Vendite anche su Telecom Italia (-2,75%) penalizzata dal potenziale progetto di Opa di Cdp e pesa il taglio del rating dell'agenzia Fitch.

Gli altri mercati

Se il mercato azionario si è mosso con cautela, quello valutario vede il dollaro continuare la sua fase di debolezza. Il cambio EURUSD continua a muoversi oltre la parità dopo i forti guadagni della settimana scorsa.
Brusco scivolone per il petrolio, che ha perso alcuni punti percentuale.

lunedì 14 novembre 2022

Mercato del food & beverage, l'Italia brinda a risultati straordinari

Il made in Italy si conferma ancora una volta uno dei fattori vincenti sul mercato del food & beverage. Lo dimostrano i numeri che sono stati illustrati nel corso di un evento promosso da Verallia Italia.

I numeri del Food & beverage italiano

La fotografia scattata riguardo questo settore evidenzia infatti che l'Italia è il sesto esportatore al mondo di prodotti alimentari e di bevande. Il valore del nostro export raggiunge infatti 42,3 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche la bilancia commerciale dei prodotti agricoli, questa cifra raggiunge i 50 miliardi di euro.

Nel Food and beverage siamo quindi al sesto posto dietro Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, Francia e Brasile.

La tendenza positiva

Quello che però conforta maggiormente è il trend di breve periodo, ossia calcolato nell'ultimo quinquennio. La crescita dell'export di mercato del food and beverage italiano segna infatti un aumento del 6,2%, più del doppio rispetto alla Germania (2,9%) e è molto di più anche della Francia (+3,8%).

Inoltre negli ultimi sette mesi il mercato del Food & beverage italiano ha realizzato un export da record pari a 28,5 miliardi di euro. Si tratta di un incremento del 21% rispetto all'anno scorso.

Prodotti di qualità

Quello che fa la differenza è senza dubbio la qualità dei prodotti a marchio italiano, una eccellenza del nostro Food and beverage che viene riconosciuta in tutto il mondo.

A cominciare dalla pasta e dalle conserve di pomodoro, dove abbiamo un Market share rispettivamente al 29% e al 44%. L'Italia inoltre è seconda nella classifica degli esportatori di vino, con una quota del 24% per gli spumanti e del 21% per i fermi. Ottimi anche i risultati per quanto riguarda l'export di olio EVO (market Share del 20%).

Sfide e difficoltà

Questi risultati estremamente lusinghieri si confrontano tuttavia con un contesto estremamente difficile. Il mercato del food & beverage in italiano infatti è molto esposto ai rincari energetici e al tempo stesso alle fortissime tensioni sui prezzi delle materie prime che spesso vanno fuori controllo.

mercoledì 9 novembre 2022

Investitori fanno acquisti sulle borse del vecchio continente

È stata una giornata positiva per i listini azionari del vecchio continente, che hanno strappato un piccolo rialzo. In attesa del dato statunitense sull'inflazione (in calendario giovedì), la giornata è stata caratterizzata soprattutto dall'importantissimo appuntamento negli Stati Uniti, dove è in corso la tornata del Mid-term, che ripropone la sfida Biden-Trump.

Gli esperti credono che se i repubblicani si aggiudicheranno almeno una delle due Camere, lo scenario per il mercato azionari migliorerà, perché questo bloccherà i piani di spesa del presidente Joe Biden e dei democratici, provocando un possibile calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro e un rialzo dei titoli azionari.

Il bilancio per gli investitori

Alla fine della seduta odierna gli investitori hanno visto l'indice MIB chiudere con un guadagno di 0,86% a quota 23694 punti. Il listino milanese ha preso forza da metà giornata in poi.
Sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna lo 0,98% rispetto alla seduta precedente, chiudendo a 25.442 punti.

Nel resto d'Europa brilla soprattutto in listino di Francoforte che chiude con un guadagno di 1,15%, mentre un rialzo più moderato ha avuto Parigi (+0,39%). Chiude poco mossa Londra (+0,08%). Amsterdam +1,17%, Madrid +0,48%.

I dati di Milano

Gli investitori di Piazza Affari hanno premiato soprattutto CNH Industrial (+5,73%), spinta dai dati trimestrali e dall'aumento della guidance 2022.
Performance degna di nota anche per STMicroelectronics (+4,36%), che ha sfruttato la giornata positiva dei tecnologici. Risultati buoni per Amplifon (+3,90%) e Interpump (+3,18%).

Al contrario, gli investitori hanno venduto soprattutto Bper (-7,7%), sul quale si concentrano le prese di beneficio fisiologiche dopo il +40% dell'ultimo mese. Siamo vicini a un breakout del Pattern pennant trading analisi tecnica.
Seduta negativa per Telecom Italia, che mostra una perdita del 2,18% dopo il +10,7% di ieri.

Gli altri mercati

Sul mercato valutario, il cambio euro-dollaro è tornato sopra la parità, e chi fa forex intraday strategie ha puntato deciso sulla valuta unica. Corre l’oro, consegna immediata, che si apprezza oltre a 1715 dollari l’oncia.
Frena il greggio dopo due sedute in rialzo, mentre si segnala il tonfo delle criptovalute: Bitcoin precipita a quota 18500 dollari ed Etherum perde circa il 15%.

lunedì 7 novembre 2022

Lavoro, si preannuncia un inverno caldissimo per le Big Tech

L'inverno è alle porte ma per le grandi aziende tecnologiche americane si preannuncia una stagione caldissima, almeno sul fronte del lavoro. Twitter è solo uno dei casi, magari il più eclatante, di quelli sul tavolo.

Periodo durissimo per il lavoro nelle Big Tech

L'aria che si respira nella Silicon Valley si è fatta molto pesante, come dimostrano anche le ultime trimestrali pubblicate dalle grandi aziende tecnologiche.
I bilanci hanno evidenziato i bruschi effetti dell'inflazione, della crisi internazionale, del rallentamento della crescita. Fattori che hanno indotto molte aziende a stringere la cinghia sul mercato del lavoro.

Il caso Twitter

La notizia più discussa degli ultimi giorni è quella riguardante Twitter. Dopo aver concluso l'acquisto della famosa piattaforma social, il magnate australiano Elon Musk ha infatti annunciato l'intenzione di tagliare del 50% della forza lavoro della società. Parliamo di una sforbiciata che coinvolgerà 3700 dipendenti sui 7500 totali.

Secondo quanto riportato dal New York Times, a molti dipendenti sarebbe arrivata una email dalla compagnia che li congedava già da venerdì scorso, ordinando di non presentarsi perché sarebbero divenuti operativi i primi tagli al personale.

Twitter non è un caso isolato

Elon Musk si trova però in buona compagnia, visto che anche Amazon ha fatto un intervento forte sul mercato del lavoro, comunicando il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato. La motivazione di questa scelta è individuata in un "ambiente macroeconomico insolito", che potrebbe comportare il congelamento delle assunzioni per diversi mesi.

Nelle scorse settimane anche Microsoft, Alphabet e Meta hanno fatto intendere un piano di razionalizzazione delle risorse, che inevitabilmente significa tagli ai posti di lavoro.
Google ha invitato alcuni dei suoi dipendenti a cercare un'altra occupazione all'interno dell'azienda.

A fine ottobre altre società tecnologiche hanno tagliato posti di lavoro, come Lyft (mobilità) e Stripe (pagamenti). I co-fondatori di Lyft John Zimmer e Logan Green hanno fatto sapere giovedì scorso che la società taglierà il 13% del personale, quasi 700 posti di lavoro. Lyft ha più di 5.000 dipendenti, esclusi i conducenti.

martedì 1 novembre 2022

Costo del denaro, la RBA decide un aumento di 25 pb

La corsa dell'inflazione ha spinto la banca centrale australiana a effettuare la settima stretta consecutiva. La Reserve Bank of Australia ha infatti deciso di alzare il costo del denaro di 25 punti base, come si aspettavano i mercati.

La mossa della RBA sul costo del denaro

L'istituto centrale australiano ha ritoccato all'insù il costo del denaro di 275 punti base dallo scorso maggio, e dopo l'ultimo aumento lo ha portato al 2,85%, un livello che non si vedeva dall'aprile 2013.

Peraltro il board di politica monetaria ha preannunciato che saranno necessari ulteriori aumenti in futuro, dal momento che l'inflazione in Australia è troppo alta. Il consiglio ha ribadito di essere risoluto nel suo impegno a portare l'inflazione ai livelli target. Tuttavia, entità e tempistica dei prossimi interventi saranno decisi in base ai dati macro dei prossimi mesi.

L'outlook sull'inflazione

L'istituto centrale australiano ha rivisto al rialzo le previsioni riguardo all'inflazione del quarto trimestre. Adesso si stima una crescita dell'8%, mentre in precedenza era stimato un aumento del 7,75%. La corsa dei prezzi dovrebbe scendere al 4,75% nel 2023 e calare ulteriormente poco sopra il 3% nel 2024.
La RBA sta inoltre monitorando l'economia globale, la spesa delle famiglie, i salari e il comportamento nella fissazione dei prezzi.

NB. Se volete negoziare il dollaro australiano, potreste sfruttare le Bande di Bollinger (come usare).

La reazione del mercato

Dopo che la RBA ha deciso di alzare il costo del denaro di 25 punti base, il mercato valutario ha spinto al rialzo il dollaro australiano rispetto alla valuta americana, come si vede sui broker opzioni binarie no Esma. Il cambio AUDUSD era salito fino a 0,645, ma poi ha perso buona fetta dei guadagni, dal momento che gli investitori restano prudenti in vista del meeting della FED, che domani dovrebbe alzare il costo del denaro di 75 pb.
La valuta australiana ha toccato il minimo di oltre due anni tre settimane fa, a quota 0,62.