mercoledì 27 ottobre 2021

Wall Street, fari accesi su Alphabet che supera anche le previsioni

Continua la raffica di trimestrali a Wall Street. Questa settimana stanno alzando il velo sui conti le grandi aziende della tecnologia. E' toccato anche ad Alphabet Inc (ossia Google) che ha facilmente superato le stime nel terzo trimestre fiscale.
Tuttavia, la marcia in Borsa non è stata altrettanto solida.

Aphabet alza il velo a Wall Street

Partiamo anzitutto dai dati tanto attesi da Wall Street, dove chi adotta la strategia trend following era curioso di sapere se restare o meno nel mercato.

Nel corso del trimestre, Alphabet ha registrato un utile netto di $18,94 miliardi. Significa un guadagno di quasi 28 dollari per azione. La crescita è evidente se si fa un confronto con lo scorso anno, quando il reddito netto fu $11,25 miliardi mentre il l'EPS si fermò a $16,40.

Fatturato e margine operativo

Riguardo al fatturato, la multinazionale americana ha generato 65,12 miliardi di dollari, oltre i 63,34 miliardi previsti dal mercato. Il fatturato del periodo è quindi cresciuto del 41% rispetto a un anno prima. Dopo aver sottratto le commissioni pubblicitarie di Alphabet, i ricavi si sono attesati a $53,62 miliardi di entrate. Anche in questo caso, il confronto con lo scorso anno è eclatante: furono $37,97 miliardi nel 2020.
L’azienda di Mountain View, California, ha affermato che il suo margine operativo si è attestato al 32% nel Q3, un netto aumento rispetto al 24% dello scorso anno.

I dati evidenziano che i timori riguardanti l'impatto delle modifiche alla privacy di Apple, non hanno avuto ripercussioni su Google, come invece era accaduto per Facebook e Snap. L'impatto delle modifiche alla privacy di Apple sulle entrate di YouTube è stato solo “modesto” nel terzo trimestre.

La reazione in Borsa

Eppure a Wall Street le azioni Alphabet inizialmente sono andate in calo. Perché?
Se la crescita del 59% dall’inizio dell’anno è enorme, viene evidenziato che la crescita di YouTube è stata più moderata del previsto.
Tuttavia, nel complesso sono ottimi numeri e gli analisti ritengono che le azioni sono ancora a buon mercato. Diversi segnali opzioni binarie gratis continuano a segnalare "buy", e c'è chi pensa che l'obiettivo di prezzo possa essere superiore al 30% rispetto a quello attuale.

martedì 26 ottobre 2021

Wall Street, Tesla supera 1 trilione di dollari di capitalizzazione

Un importante ordine di Hertz spinge le azioni Tesla a Wall Street, dove la società di Elon Musk per la prima volta supera i 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Entra così nel ristretto club guidato da Apple e Microsoft, con oltre duemila miliardi, seguite da Alphabet e Amazon. Si tratta di una pietra miliare raggiunta dalla compagnia, appena 11 anni dopo essere diventata una società negoziabile dal pubblico.

Il volo di Tesla a Wall Street

Hertz ha deciso di acquistare centomila EV Tesla allo scopo di elettrificare il suo parco veicoli per autonoleggio. L'ordine, secondo Bloomberg, potrebbe valere 4,2 miliardi di dollari, abbastanza per diventare il più grande mai effettuato nel settore dell'auto elettrica. Quando l'ordine sarà stato completato, la flotta EV del gigante dell'autonoleggio sarà del 20% del totale.

Proprio questo aspetto ha spinto i titoli dell'azienda di Musk a Wall Street, ossia il fatto che grandi aziende scommettono sempre di più sui veicoli elettrici e hi-tech.

Scatto in Borsa da record

Malgrado i dettagli finanziari precisi dell'operazione sono in realtà rimasti confidenziali, Tesla ha guadagnato a Wall Street fin da subito oltre il 9%, superando, a metà seduta, i mille miliardi di dollari di market cap e difendendo quel valore nel finale con un’avanzata del 12,66%.

Trimestrale d'oro

Va evidenziato che Tesla era già in corsa a Wall Street, dopo una trimestrale brillante. Ha infatti riportato un utile netto di $ 1,62 miliardi nel terzo trimestre, in crescita di quasi cinque volte rispetto ai $ 331 milioni guadagnati nello stesso periodo dell'anno scorso. 

Il profitto record è arrivato nonostante una carenza globale di chip e malgrado molti problemi alla catena di fornitura che hanno influito sull'intera industria dell'auto.
La società ha generato $ 13,76 miliardi di entrate nel terzo trimestre, un aumento del 56% dei $ 8,77 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi sono stati del 15% superiori.

giovedì 21 ottobre 2021

Borsa, ritorno shock di Evergrande. Il titolo perde un altro 13%

Il ritorno agli scambi in Borsa del titolo Evergrande è traumatico. Dopo una decina di giorni di sospensione, il colosso immobiliare cinese infatti ha chiuso il primo giorno di contrattazioni sulla Borsa di Hong Kong segnando una perdita del 13%.

Nuovo tonfo in Borsa

A pesare sulla quotazione è il mancato salvataggio da parte di Hopson (che a sua volta guadagna in Borsa circa il 5%). Evergrande avrebbe dovuto cedere il pacchetto del 50,1% della controllata Evergande Property Services, la sua divisione di servizi immobiliari, a Hopson Development Holdings per 2,58 miliardi di dollari (equivalenti a 20 miliardi di dollari di Hong Kong, valuta negoziabile sui migliori siti forex).

Tuttavia, come ha reso noto la società, Hopson non avrebbe il “prerequisito per fare un’offerta generale”. Una formula alla quale però non ha aggiunto ulteriori dettagli.

Negoziati e timori

l titolo Evergrande era stato sospeso in Borsa proprio per condurre questi negoziati, iniziati i primi di ottobre. Ma adesso il fallimento dell'operazione ha allungato nuove ombre sul colosso immobiliare cinese. E' infatti obbiettivamente improbabile che Evergrande tiri fuori un coniglio dal cilindro all’ultimo minuto.

La società immobiliare è gravata da 305 miliardi di dollari di debiti, ed ha detto che "non vi è alcuna garanzia che il gruppo sarà in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari" a causa della situazione critica della liquidità. Evergrande assicura che "farà del suo meglio per negoziare il rinnovo o l’estensione dei suoi prestiti con i creditori".

Rischio contagio

I mercati temono che il default di Evergrande possa innescare una reazione a catena nel settore immobiliare della Cina, dove per la prima volta in sei anni i prezzi delle case sono scesi.
Il 23 ottobre scadrà il periodo di grazie per il pagamento della cedola da 83,5 milioni di dollari su un bond offshore. Senza un colpo di scena, Evergrande verrebbe considerata inadempiente.
Intanto la situazione complessa del colosso cinese ha pesato sulla Borsa di Hong Kong e su Shanghai. L'indice Hang Seng, che ha disegnato una candela inverted hammer trading, cede lo 0,45%.

martedì 19 ottobre 2021

Consumi, boom della pasta durante la pandemia: 17 milioni di tonnellate nel mondo

L'anno della pandemia sarà ricordato anche per diversi picchi per certi tipi di consumi. Abbiamo ancora negli occhi le code ai supermercati agli albori dei primi lockdown, quando gli scaffali vennero assaltati per fare scorta soprattutto di pasta, farina, lievito e conserve.

La crescita dei consumi di pasta

Riguardo ai consumi di pasta, c'è un dato che conferma il vero e proprio boom che si è registrato durante la pandemia.
Lo scorso anno nel mondo sono stati mangiati ben 17 milioni di tonnellate di pasta, un milione in più rispetto al 2019. Ancora più fragoroso il confronto rispetto a un decennio fa, quando le tonnellate consumate nel mondo erano la metà.

L'Italia è una potenza pastaiola

Il dato sui consumi di pasta è stato reso noto da Ipo (International Pasta Organisation), e Uif (Unione Italiana Food), a pochi giorni dalla festività del World Pasta Day, che si terrà il 25 ottobre.
E' facilmente intuibile che l'Italia è una delle prime potenze al mondo quando si tratta di pasta. Tanto per consumi quando per business, visto che secondo ati Istat le esportazioni della nostra pasta nel mondo sono cresciute di circa il 25% lo scorso anno.
Da noi la mangiano regolarmente quasi nove persone su dieci (88%). Una persona su tre la mangia ogni giorno. Del resto stiamo parlando del piatto simbolo della Dieta Mediterranea.

Solidarietà

Eppure, proprio nell'anno della pandemia, una grossa fetta di italiani ha dovuto fare grosse rinunce tagliando i consumi, a causa delle ripercussioni economiche del Covid.
Anche per questo motivo, il World Pasta Day di quest'anni verrà accompagnato da una iniziativa dei pastai italiani: donare un piatto di pasta ai meno fortunati. Per partecipare, basterà postare sui propri canali social, fino al 25 ottobre, lo scatto di un piatto di pasta usando l’hashtag #Haveagoodpasta.
Ogni foto verrà condivisa sul sito dedicato Al Dente e «caricherà» un contatore online fino al raggiungimento di 300 mila piatti di pasta, che gli addetti doneranno alle mense Caritas delle quattro grandi città Milano, Roma, Napoli e Palermo.

giovedì 14 ottobre 2021

Acquisti di titoli, la Fed comincerà il tapering tra poco. Ma per la stretta c'è tempo

Uno degli appuntamenti più attesi della settimana, era il verbale della riunione del comitato monetario della FED del 21-22 settembre. In quella circostanza la banca centrale ha confermato il tasso di riferimento da zero a 0,25% e aperto la strada al tapering, confermando che la riduzione del ritmo degli acquisti di titoli potrebbe 'essere presto giustificata'.
Attualmente il ritmo di acquisti mensili di asset è pari a 120 miliardi di dollari.

Come e quando si agirà sugli acquisti di titoli

La FED avvierà quindi il tapering tra metà novembre e metà dicembre, e i partecipanti hanno concordato che il processo durerà fino alla metà del prossimo anno

L'incontro ha incluso anche una discussione su come potrebbe procedere il rallentamento dell'attuale ritmo di acquisti di titoli. Il tapering dovrebbe essere di circa 15 miliardi di dollari al mese, con riduzioni mensili del ritmo degli acquisti per 10 miliardi di titoli del Tesoro e 5 miliardi di titoli garantiti da ipoteca.

La FED tornerà a riunirsi il prossimo 2-3 novembre, e in quella circostanza annuncerà con precisione i suoi piani di tapering. Secondi molti osservatori, le riduzioni mensili programmate potrebbero essere accelerate o ridotte in un secondo momento.

Nota di approfondimento: Chi non conosce fx trading cos'è e come funziona dovrebbe prima studiare bene questa nozione.

Tassi di interesse e inflazione

Tuttavia la banca centrale americana ha precisato che il processo di riduzione degli acquisti di titoli non è un segnale per un aumento dei tassi di interesse. La stretta monetaria infatti sarà basata su un test diverso e più rigoroso relativo alle condizioni economiche.
Riguardo al tema caldissimo dell'inflazione, i membri del Fomc ritengono che il livello rimarrà ancora molto elevati per diversi mesi, prima di imboccare la via della discesa. Tuttavia, dalle minuti si evidenzia anche la preoccupazione di alcuni membri riguardo la possibilità che l'inflazione possa rimanere alta a più lungo termine.

Il dollaro perde quota

La reazione del mercato ai verbali della FED è stata tiepida. L'indice del dollaro è sceso al di sotto di 94, dopo aver sfiorato 95 poco prima che venissero resi noti i verbali della banca centrale. L'indicatore Zig Zag trading ha avuto qualche sbalzo sul grafico intraday.
Gli investitori inoltre hanno digerito i recenti dati sull'inflazione, che sono stati più ati del previsto ma più bassi di quanto si temesse.

martedì 12 ottobre 2021

Produzione di veicoli, la crisi globale si sente anche in Italia. 37,4% in meno

Il settore automobilistico sta vivendo mesi molto complicati. E' vittima di quella che molti hanno definito una "tempesta perfetta" che sta facendo crollare la produzione di veicoli.

Questo mix ha come fulcro la pandemia, che ha portato alla scarsità (e quindi all'aumento dei prezzi) delle materie prime, ma a questo aspetto si aggiunge la transizione epocale verso la mobilità elettrica.

I fattori critici per la produzione di veicoli

Il fattore di crisi più contingente riguarda soprattutto la carenza di microchip e semiconduttori, componenti essenziali nella produzione di veicoli moderni. 

A causa del Covid 19 molte fabbriche auto hanno dovuto chiudere per alcuni mesi, e quando sono state riaperte hanno ritrovato una brutta sorpresa. Sul mercato infatti non vi erano più semiconduttori, che nel frattempo erano stati "girati" all’industria dell’elettronica di consumo (telefonini, pc, tv, ecc).

Stop forzato anche per i big

La crisi dei chip che si è abbattuta sull'industria automobilistica globale, ha provocato così ovunque un calo della produzione di veicoli. Molte catene di montaggio sono rimaste bloccate, e diversi colossi del settore (si pensi al big del DAX Volkswagen) hanno dovuto chiudere per periodi più o meno prolungati. Con inevitabili conseguenze anche sul piano occupazionale.

A causa di un chip da 50 centesimi, non siamo in grado di costruire un’auto che si venda a $ 50.000", ha affermato di recente Murat Aksel, responsabile degli acquisti per il Gruppo Volkswagen.

Anche in Italia è crisi

L'industria dell'auto globale produrrà quest'anno 4 milioni di veicoli in meno del previsto. Non fa eccezione l'Italia, dove l'ultimo report rivela che ad agosto sono stati realizzati il 37,4% di veicoli in meno.
Bisogna tuttavia sottolineare che nei mesi precedenti la produzione di autoveicoli era cresciuta su base annua del 43%, ma è altrettanto vero che fino a luglio la carenza dei semiconduttori non si era fatta sentire in modo così sensibile.

Intanto per ovviare all’incertezza della filiera dei chip, caratterizzata da volatilità e colli di bottiglia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è impegnato a finanziare con 37 miliardi di dollari in un piano infrastrutturale per il settore.

giovedì 7 ottobre 2021

Banca centrale di Polonia, ecco la svolta: rialzo dei tassi dopo 9 anni

Arriva una mossa a sorpresa da parte della banca centrale della Polonia. Al termine del meeting di politica monetaria che si è svolto mercoledì, l'istituto centrale ha infatti deciso di dare una svolta restrittiva dopo ben 9 anni.
La Narodowy Bank Polski ha infatti alzato il costo del denaro di 40 punti base, portandolo allo 0,5%.
Gli analisti erano convinti che il board di politica monetaria avrebbe lasciato tutto invariato almeno fino al primo trimestre del 2022.

La stretta della banca centrale

Era da novembre 2012 che la banca centrale di Polonia non alzava il costo del denaro, all'epoca era 4,75%. Da quell'anno gli unici ritocchi sono sempre stati in diminuzione.  

Soprattutto nell'ultimo anno, la NBP era stata costretta a sforbiciare il tasso di interesse per contrastare gli effetti della crisi economica innescata dal Covid. Questi interventi erano stati pari a un totale di 1,40% (suddivisi in due tagli).

Le altre manovre della NBP

Oltre al tasso di interesse, la NBP ha ritoccato anche il tasso Lombard, alzandolo di 50 punti base all'1,0%. Rialzi di 40 pb anche per il tasso di risconto, che è stato portato allo 0,51% e per quello di sconto che è stato alzato allo 0,52%. Rimane invece immutato tasso di deposito, sullo zero.

Il problema dell'inflazione sui massimi di 20 anni

La decisione della banca centrale di effettuare una stretta, è motivata dal forte aumento dell'inflazione in Polonia, i cui indicatori di momentum sono tutti rialzisti.
A settembre il tasso di inflazione annuale è arrivato al 5,8%, una cifra che non si vedeva addirittura da un ventennio. L'ideale obiettivo della NBP è 2,5%, con un punto percentuale di tolleranza. siamo quindi molto più su della fascia obiettivo.
A provocare questo brusco rialzo dei prezzi è soprattuto l'aumento dei prezzi dei carburanti.

Lo Zloty migliora

Sul fronte valutario, la decisione della NBP ha risollevato un po' l'andamento dello Zloty polacco. Il cambio con il dollaro infatti è sceso, dopo che di recente aveva toccato un massimo di oltre un anno. Chi sa come usare Fibonacci trading, può verificare come ci stiamo avvicinando a uno dei ritracciamenti.

Il calo rispetto al dollao USD era avvenuto dopo che erano aumentate le aspettative di FED più aggressiva sul fronte del tapering e dell'aumento dei tassi.

lunedì 4 ottobre 2021

Carburanti, i prezzi corrono e il metano supera addirittura 2 euro al chilo

L'aumento del costo del gas e la corsa continua del petrolio, contribuiscono alla crescita forte anche dei prezzi dei carburanti. Ne fanno le spese soprattutto i proprietari di veicoli a metano, visto che oggi un pieno costa oltre il doppio rispetto a inizio anno.

I prezzi dei carburanti al distributore

A fornirci un quadro riguardo alla situazione dei prezzi dei carburanti sulla nostra rete di rifornimenti, è Quotidiano Energia.
La benzina in modalità self costa in media 1,691 euro/litro, quella in modalità servito è circa 1,827 euro/litro. Il carburante diesel in modalità self costa a 1,544 euro/litro (venerdì 1,536), il servito diesel è a 1,688 euro/litro (venerdì 1,683). 

Il Gpl va da 0,724 a 0,745 euro/litro (no logo 0,725), con variazioni piuttosto importanti a seconda del marchio.
Il prezzo medio praticato del metano auto si posiziona tra 1,157 a 1,631 euro/kg (no-logo 1,257).

Il "caso" metano

Se in generale i prezzi dei carburanti sono tutti cresciuti, quelli più penalizzati sono specialmente gli utilizzatori del metano, e quindi specialmente gli autotrasportatori.
Il fortissimo rincaro del gas ha infatti spinto il prezzo in molte stazioni di rifornimento del centro-nord oltre i 2 euro al chilo, più del doppio rispetto a inizio anno. Infatti a gennaio il prezzo medio nazionale del metano era pari a 0,981 euro/kg.

Approfondimento: qui sono indicati i maggiori produttori petrolio al mondo.

Danno e beffa

Si tratta oltre che un danno pure di una beffa, perché chi acquista auto alimentate con tale tipologia di carburante, solitamente sopporta un prezzo maggiore del veicolo proprio per sfruttare il minore costo dei rifornimenti, un costo ridotto del ‘pieno’. L’aumento repentino dei prezzi, che per decenni sono sempre stati stabili, negli ultimi giorni ha messo tutto in discussione.
Bisogna infatti ricordare che l'alimentazione a metano consente di percorrere 100 km spendendo la metà rispetto al diesel, ma al tempo stesso la manutenzione dell'auto è sensibilmente più complessa e costosa rispetto ai veicoli tradizionali. Quei vantaggi tanto cercati, sono quasi annullati.