lunedì 27 febbraio 2023

Mercato delle valute, il vento politico spinge la sterlina

Le novità che giungono dal fronte politico hanno dato una spinta alla sterlina sul mercato delle valute. Il cambio GBP-USD risale infatti oltre quota 1,20, riprendendo quota dopo le recenti perdite.

La spinta alla sterlina sul mercato

La grande novità di cui parlavamo è che il primo ministro britannico Rishi Sunak ha firmato una nuova intesa con l'Unione Europea, che dovrebbe superare alcuni dei problemi relativi al protocollo dell'Irlanda del Nord, che da diversi anni crea frizioni e polemiche, sia tra i due blocchi che all'interno dello United Kingdom. 

Il nuovo accordo commerciale - che si chiama Windsor Framework - include la salvaguardia dei flussi commerciali all'interno del Regno Unito, la protezione dell'Irlanda del Nord all'interno stesso del Regno, e che la regione Stormont abbia voce in capitolo sulle nuove regole dell'Unione Europea.

La nuova intesa di fatto riduce sensibilmente i controlli doganali tra Regno Unito e Irlanda del Nord, ed è per questo che sia Sunak che Ursula von der Leyen hanno parlato in conferenza stampa di una nuova era nelle relazioni tra Unione Europea e Regno Unito.

I riflessi sul mercato

Chiaramente questo nuovo scenario ha avuto un immediato impatto sul mercato finanziario, ed in special modo sulla sterlina. La valuta britannica infatti, dopo essere scesa sui minimi di sette settimane venerdì scorso, è rimbalzata con veemenza, come si può vedere sul broker binario Quotex.
Il cambio GBP-USD è risalito infatti oltre quota 1,20. A propiziare questo rimbalzo è stato anche il contemporaneo calo del dollaro, in pausa dopo il recente rally.

La Bank of England

A questo punto il mercato - anche chi fa trading con Fibonacci -  aspetta soprattutto di conoscere le mosse delle banche centrali. La Bank of England dovrebbe alzare il costo del denaro di 25 punti base nella prossima riunione, al fine di contrastare la corsa dell'inflazione. Questa stretta dovrebbe essere però l'ultima del ciclo di inasprimento in corso, che ha portato i tassi di interesse a livello più alto dalla fine del 2008.

mercoledì 22 febbraio 2023

Aziende, in Europa una su 10 si trova in difficoltà

A partire dallo scoppio della pandemia, per le aziende di ogni settore è cominciato un periodo ricco di problematiche. In molti casi tali complessità sono state aggravate dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Alla fine tutti questi problemi presentano un conto salato, visto che il 10% delle aziende europee versa in uno stato di crisi.

La fotografia Europea delle aziende

A tracciare il quadro della situazione è un report della società di consulenza Alvarez e Marsal, dopo aver studiato oltre 4000 del Vecchio Continente. 

Emerge che un'impresa su dieci si trova in grande difficoltà, al punto di necessitare di un turnaround. Rispetto all'anno scorso la situazione si è aggravata di circa mezzo punto percentuale. Se prendiamo in esame con la situazione italiana le cose vanno ancora peggio. Qui da noi questo rapporto sale ad 1 impresa su 8.

Le prospettive peraltro non sono delle migliori, visto che si preannuncia un ulteriore deterioramento a causa dell'indebolimento delle performance, soprattutto per quelle aziende che sono gravate di un altro grado di indebitamento.
Peraltro sta progressivamente finendo l'epoca delle misure di sostegno varate dai governi, e questo significa che le aziende verranno lasciate da sole con le loro difficoltà.

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I settori più colpiti

La tenuta finanziaria delle aziende preoccupa soprattutto in alcuni settori. Quello dei consumi, della sanità e dell'Industria manifatturiera hanno infatti registrato i maggiori aumenti di sofferenze tra il 2021 e il 2022.
Nel settore dei beni di consumo, in particolare, si avverte soprattutto la riduzione della spesa da parte dei consumatori a causa della crisi, nonché l'aumento dei costi operativi. Qui l'aumento delle sofferenze ha toccato livelli del 72% anno su anno.

I segnali più incoraggianti arrivano dalle aziende che operano nel settore viaggi, ospitalità e tempo libero dove le sofferenze sono andate in diminuzione. Qui è evidente l'effetto positivo della ripresa dei viaggi dopo le riaperture post pandemia da Covid.

giovedì 16 febbraio 2023

BCE, Lagarde annuncia: "Nuova stretta da mezzo punto a marzo"

I tassi di interesse nella Eurozona verranno nuovamente ritoccati nel mese di marzo. Ad annunciarlo è stata la presidente della BCE, Christine Lagarde, nel suo intervento al Parlamento europeo per illustrare il rapporto annuale 2022 della Banca.
Il costo del denaro verrà alzato di altri 50 punti base, come accaduto a febbraio.

L'intervento del capo della BCE

Il presidente dell'istituto centrale europeo ha chiarito che la mossa si giustifica "alla luce delle pressioni inflazionistiche sottostanti". Del resto ribadisce che: "Ci impegniamo a riportare l'inflazione al nostro obiettivo a medio termine del 2%, in linea con il nostro mandato, e adotteremo le misure necessarie per farlo".

Sottolinea inoltre che "l'elevata inflazione continua ad avere un forte impatto su tutti i settori della nostra economia e sulla vita quotidiana delle persone, in particolare sulle famiglie a basso reddito".

Il percorso futuro

Se è ormai chiaro quello che succederà a marzo, rimane invece incertezza su quello che sarà il percorso successivo seguito dalla BCE.
Lagarde infatti precisa che tutto dipenderà da come si evolveranno i dati macroeconomici, in special modo l'inflazione. Anche se la maggior parte degli indicatori relativi alle aspettative di inflazione convergono verso il 2% a lungo termine (ossia l'obiettivo prefissato dalla BCE), richiedono un monitoraggio continuo.

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Crescita e rischi

Riguardo al mercato del lavoro, Lagarde evidenzia come la crescita dei salari stia procedendo rapidamente, anche perché sostenuti da una solida dinamica occupazionale.
Per quanto riguarda la crescita economica, il capo della BCE evidenzia che i rischi sono più equilibrati rispetto a dicembre, ma tuttavia la guerra della Russia contro l'Ucraina rappresenta ancora un significativo rischio. Al tempo stesso, una risoluzione più rapida dello shock energetico sosterrebbe la crescita.

La reazione del mercato

Intanto sul mercato valutario l'euro ha perso quota rispetto al dollaro, innescando anche i segnali forex in tempo reale gratuiti. Il cambio EURUSD scende infatti sotto quota 1,07. Gli ultimi dati macro giunti dagli USA hanno infatti mostrato che l'economia americana è solida, e questo potrebbe indurre la FED ad allungare i tempi del suo ciclo di strette monetarie.

martedì 14 febbraio 2023

Bilancio di ITA Airways, ecco come Lufthansa punta al pareggio entro il 2025

Ormai è partito il conto alla rovescia per l'acquisizione da parte di Lufthansa della compagnia di bandiera italiana ITA Airways, nata sulle ceneri di Alitalia. I tedeschi puntano a raggiungere un bilancio in pareggio nella prima metà del 2025. Dall'anno seguente quindi comincerebbero a vedersi i profitti.

I numeri attuali del bilancio

La situazione di ITA Airways non è delle migliori. Quest'anno si punta a chiudere il bilancio con perdite inferiori ai 300 milioni di euro, dopo che nel 2022 il rosso è stato addirittura di 520 milioni di euro.
Per questo motivo l'operazione che porterebbe ITA Airways tra le braccia di Lufthansa ha richiesto tempi lunghi, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del piano industriale per il vettore tricolore.

La strategia

Lufthansa mira alla espansione intercontinentale di ITA Airways, cosa che potrebbe portare benefici - una volta andata a regime - per oltre 900 milioni di euro l'anno in termini ricavi. A bilancio invece finirebbero 130 milioni di profitti.

Si tratta di un piano di rilancio molto impegnativo, che richiede la presenza di un grande gruppo come quello tedesco. Il colosso dei cieli dovrebbe inizialmente entrare in ITA Airways con una quota del 40%. Il tutto avverrà grazie ad un aumento di capitale riservato, che potrebbe esserci nel periodo estivo. Da quel momento Lufthansa - che impiegherà 250-300 milioni di euro - potrà iniziare a gestire l'azienda italiana.

Il piano industriale

La crescita di ITA Airways passa per l'aumento della sua flotta, soprattutto per rafforzare la presenza negli Usa. Sarà fondamentale anche il potenziamento delle rotte verso il sud America.
Questa cosa però potrà avvenire soltanto in maniera graduale. Si mira ad arrivare a 80 aerei nel 2023, poi 93 aerei nel 2027.
Tuttavia già quest’anno i velivoli a doppio corridoio — per i collegamenti intercontinentali — devono diventare un quarto della flotta, rispetto al 20% del 2022.
A livello economico gli esperti fissano in 2,4 miliardi di euro i ricavi minimi di Ita per il 2023 per salire poi progressivamente fino a 3,5 miliardi nel 2027.

mercoledì 8 febbraio 2023

Tassi di interesse, l'Australia decide per un nuovo rialzo

Nella giornata di martedì la Reserve Bank of Australia ha deciso di alzare nuovamente il costo del denaro. I tassi di interesse sono stati spinti più in alto di 25 punti base, con il nuovo livello che è arrivato al 3,35%, il massimo da settembre 2012.

La decisione sui tassi di interesse

L'istituto centrale australiano non ha deluso le aspettative del mercato. Gli esperti si aspettavano infatti che ci sarebbe stato il nono rialzo consecutivo dei tassi di interesse. 

Durante il ciclo di inasprimento, che è cominciato a maggio dello scorso anno, la Banca Centrale Australiana ha complessivamente aumentato il costo del denaro di 325 punti base. Si è trattato del ciclo di strette più feroce dal 1989.

La lotta all'inflazione

I membri del consiglio di politica monetaria della Reserve Bank of Australia hanno preannunciato che ci saranno ulteriori mosse restrittive nel prossimo futuro. Questo perché l'inflazione nel paese rimane ancora elevata. Nel trimestre che si è concluso a dicembre, il tasso di crescita dei prezzi è stato di 7,8%, ben oltre le previsioni del mercato di 7,5%. Si è trattato peraltro del livello maggiore dal 1990.
Va ricordato che L'obiettivo della Riserva Bank of Australia e quello di un'inflazione tra 2-3%.

Previsioni

Oltre a decidere di alzare i tassi di interesse, la Banca Centrale australiana ha aggiornato le sue previsioni su inflazione e crescita.
La lettura si attesterà al 4-3/4% quest'anno e intorno al 3% entro la metà del 2025. La crescita del prodotto interno lordo dovrebbe invece raggiungere una media di circa l'1-1/2% nel 2023 e nel 2024, dopo una robusta crescita nel 2022.

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La reazione dei mercati

La mossa restrittiva della banca centrale sui tassi di interesse, ma soprattutto la prospettiva di ulteriori mosse aggressive in futuro, ha consentito al dollaro australiano di guadagnare terreno rispetto a quello americano. Il cambio AUD-USD sale a 0,69, rimbalzando dai minimi di un mese, e adesso l'indicatore Alligator trading forex sembra pronto a spalancare le sue fauci.
L'Aussie è stata l'unica valuta che ha guadagnato quota sul biglietto verde statunitense.

lunedì 6 febbraio 2023

Prezzi della benzina, scatta l'allarme rincari dopo l'embargo alla Russia

Questo lunedì comincia ufficialmente l'embargo europeo sui prodotti petroliferi raffinati russi. Una novità che rischia di mettere nuovamente il turbo ai prezzi della benzina, e di conseguenza all'inflazione generale.

Cosa succederà ai prezzi della benzina?

L'embargo che comincia oggi fa seguito al divieto di importare il greggio russo che cominciò ad inizio dicembre, in conseguenza dell'invasione russa in Ucraina.

Questo provvedimento rischia in special modo di bloccare il diesel russo, che vale la pena ricordare che rappresenta il 50% di fabbisogno dell'intera Unione Europea. Inevitabilmente i prezzi della benzina crescerebbero. E parliamo non solo dei carburante che alimenta milioni di auto, ma anche di quello che alimenta i trasporti via nave.

Il prezzo del gasolio in alcune aree di servizio italiane è già tornato oltre 2,5 euro per litro.
Chiaramente la preoccupazione non riguarda solo la crescita consequenziale dei prezzi della benzina, ma anche le manovre speculative che come sempre ci sono in questi casi.

La contromossa della UE

L'Unione Europea da tempo sta muovendosi per far fronte all'emergenza. Gli stock di gasolio sono stati riempiti tramite flussi che sono giunti al massimo nell'ultimo anno. Allo stesso tempo l'Europa sta diversificando le forniture, rivolgendosi in special modo a Medio Oriente ed Asia. In primo luogo le richieste sono indirizzate in Cina. Si tratta di nuove rotte del carburante che non solo saranno volte a fronteggiare l'emergenza contingente, ma ridisegneranno anche il futuro.

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Timore non immediato

La vera paura non è tanto rivolta ai tempi brevi, quanto al medio lungo periodo. Ad un certo punto le scorte che ha fatto l'Unione Europea potrebbero cominciare a scarseggiare. Questo inevitabilmente spingerebbe verso l'alto i prezzi della benzina.
Inoltre le nuove rotte delle forniture sono più lunghe di quelle precedenti, e questo spingerà verso l'alto i costi di trasporto e di conseguenza il prezzo alla pompa.