mercoledì 20 novembre 2024

Prezzo dell'olio d'oliva, si prevede uno shock nei prossimi mesi

Nell'ultimo biennio c'è stata una forte crisi produttiva nelle campagne olearie, che hanno contribuito a far impennare i prezzi dell'olio d'oliva, in particolare quello dell'extravergine. Ma a giudicare dalle previsioni degli esperti, nei prossimi mesi le cose potrebbero drasticamente cambiare.

Previsioni produttive ed effetti sul prezzo dell'olio d'oliva

La nuova campagna olearia in Spagna - dove si è avvertita in special modo una forte crisi produttiva - dovrebbe tornare a livelli regolari, come quelli che c'erano fino a qualche anno fa. 

Al tempo stesso si prevede che in altri paesi chiave ci dovrebbe essere una forte ripresa. La conseguenza è che l'offerta di mercato è destinata a crescere notevolmente, con inevitabili conseguenze ribassiste sul prezzo dell'olio d'oliva.

Si tratta di uno scenario che alimenta forti preoccupazioni per l'intero comparto, dal momento che l'olio d'oliva italiano è di grande qualità ma anche di maggior prezzo. Se questi ultimi dovessero calare in maniera forte sul mercato, è plausibile che si ridurranno notevolmente le vendite di uno dei nostri prodotti alimentari di eccellenza.

Alcuni numeri

La previsione per la campagna olearia del 2024-2025 dovrebbe vedere la Spagna collocarsi attorno a 1,2-1,3 milioni di tonnellate, quasi il doppio rispetto alle 700 mila dell'ultimo biennio. Sul mercato tornerà Inoltre anche l'olio prodotto in Turchia, circa 350.000 tonnellate, dopo la fine dello stop imposto da Ankara alle esportazioni per via della carenza di prodotto sul mercato interno. Da Tunisia e Grecia arriveranno rispettivamente 300mila e 250mila tonnellate. La produzione italiana invece dovrebbe arrivare sulle 200mila tonnellate, rendendoci così il quinto produttore mondiale.

Del prezzo

Quali conseguenze avrà tutto questo sul prezzo dell'olio d'oliva? Potrebbe ampliarsi la forbice tra quello italiano, che a ottobre raggiungeva i 9,17 euro, e quello degli altri paesi. In Spagna era precipitato a 6,8 euro, mentre in Grecia e Tunisia superava di poco i 7 euro. Ma verso la fine della campagna di raccolta questa forbice potrebbe aumentare ulteriormente

Nonostante ci sia stato un rimbalzo nei consumi di olio (dopo la frenata provocata dal forte rialzo dei prezzi), i produttori italiani potrebbero perdere quote di mercato a beneficio degli olii di provenienza straniera.

giovedì 14 novembre 2024

Vendita azioni MPS, il ministero dell'Economia incassa 1,1 miliardi di euro

Lo Stato italiano ha proceduto ad una nuova vendita di azioni di Monte Paschi Siena, ricavandone oltre un miliardo di euro. L'operazione ha portato il Ministero delle Finanze a liberarsi di un altro 15% del capitale azionario dell'istituto.

Le ragioni di questa vendita

Banca MPS è l'istituto più antico del mondo, visto che venne fondata nel 1472. Dopo una serie di vicissitudini abbastanza pesanti, lo Stato italiano intervenne per salvarla nel 2017, tramite una ricapitalizzazione precauzionale, autorizzata da Bruxelles.

Tuttavia l'impegno preso con l'UE era di procedere alla vendita di gran parte della sua partecipazione entro la fine del 2024. Per questo motivo negli ultimi tempi lo Stato ha effettuato tre operazioni di collocamento di azioni sul mercato, che hanno portato profitti per circa 2,7 miliardi di euro.

NB. Il titolo MPS può essere oggetto di acquisti e vendite anche sui Consob broker autorizzati per fare trading online.

I dettagli dell'operazione

L'ultima operazione (Accelerated bookbuilding) è stata rivolta a investitori italiani ed esteri, come ha dichiarato il dicastero di Via XX Settembre in un comunicato. La vendita ha riguardato azioni equivalenti al 15% del capitale sociale di Banca Monte Paschi di Siena, per un importo di circa 1,1 miliardi di euro (ognuna è stata venduta a 5,792 euro). La partecipazione dello Stato si riduce così all'11,7% del capitale sociale della banca.

Inizialmente il ministero aveva pensato a un collocamento del 7%, ma l’operazione si è poi chiusa con la vendita del 15% perché la domanda è stata oltre il doppio dell’offerta.

La reazione del mercato

La vendita da parte dello Stato ha messo le ali al titolo di Banca MPS, che ha guadagnato oltre il 13,8% in mattinata (facendo breakout da un testa e spalle rovesciato). Avanza anche Banco BPM BAMI (+3,7%), che ha acquistato azioni MPS pari al 5% del capitale. L’istituto milanese ha però precisato che non vuole presentare alle autorità competenti l’istanza autorizzativa per superare la soglia del 10% dell’istituto senese.

martedì 12 novembre 2024

Industria del gaming sempre più ricca. Il giro d'affari salirà oltre 500 miliardi

Tutti i numeri confermano che l'industria del gaming continua a crescere, tanto in Italia quanto a livello globale. Crescono i giocatori, crescono le piattaforme, cresce il giro d'affari, che secondo una recente indagine potrebbe arrivare a cifre iperboliche nei prossimi anni.

I numeri dell'industria del gaming

Un'analisi condotta da Klecha & Co, una investment bank europea specializzata nei settori tech, mostra che il mercato nel 2022 valeva 336 miliardi di dollari, ma nel 2027 potrebbe superare i 500 miliardi. Il numero di giocatori ha raggiunto i 3,2 miliardi, la metà dei quali in Asia, e dovrebbe salire a 3,5 entro la fine del prossimi anno. 

Ciò che ha maggiormente influito sulla crescita del settore del gaming è l’espansione del mobile gaming, grazie a smartphone sempre più potenti e alla diffusione delle reti 5G.

In Italia

Anche in Italia l'industria del gaming vanta numeri impressionanti. Il giro d’affari del mercato di videogiochi ha superato i 2,3 miliardi di euro, con una crescita superiore al 5% rispetto allo scorso anno (contro i poco meno di 1,8 dell’ultimo anno prepandemico, il 2019). I 2,3 miliardi di euro contengono sia il valore delle vendite di software - i videogiochi propriamente detti - sia la componente hardware.

Il nostro Paese è uno dei cinque mercati più importanti in Europa per l'industria del gaming. Da noi ci sono circa 13 milioni di giocatori. In pratica, gioca un individuo su tre che rientra tra i 6 e i 64 anni. A giocare sono soprattutto giovani tra i 15 e i 24 anni e adulti tra i 45 e i 65: queste due fasce di età coprono da sole il 49% della comunità dei videogiocatori italiani.

Prospettive enormi

Va detto che l'industria dei videogiochi ha un panorama di offerte enorme, e potenzialmente illimitato. Grandi aziende e sviluppatori indipendenti immettono di continuo titoli per milioni di giocatori. E per molti i videogames sono molto di più di un passatempo

Questo vale in particolar modo per i “serious gaming” (il loro valore di mercato è 8-10 miliardi di dollari), ossia quei giochi che prevedono simulazioni reali molto complesse, come in ambito sanitario, militare e aerospaziale.
Il livello di realtà raggiunto da queste simulazioni è tale che vengono utilizzate anche dalle forze armate (eclatante è l'utilizzo di Fortnite da parte dell'esercito UK), come piattaforma di reclutamento o addestramento.