Dopo il calo dell'ultimo periodo, il prezzo del petrolio si risolleva lentamente. La spinta giunge dalla riunione dei produttori, che decide di procedere a un incremento della produzione più contenuto rispetto alle previsioni, per evitare che un’ondata di nuovi barili potesse sopraffare una domanda fragile.
La decisione OPEC e il prezzo del petrolio
Nella riunione che si è svolta online domenica scorsa, i paesi dell’OPEC hanno deciso di incrementare le loro quote di produzione di 137.000 barili al giorno nel mese di novembre (rispetto ai tagli volontari di 1,65 milioni di barili al giorno). E' una conferma dell'incremento approvato per il mese di ottobre, ma gli esperti si aspettavano un incremento più sostanzioso, pari a 500mila barili al giorno. Parola d'ordine: prudenza
Il cartello dei produttori ha voluto evitare un'ulteriore pressione sul prezzo del petrolio in una fase in cui la domanda è debole. Settimana scorsa sia il Brent che il West Texas Intermediate (WTI) sono crollati di oltre l’8%, registrando il calo settimanale più ripido in quasi tre mesi.
“I paesi continueranno a monitorare e valutare attentamente le condizioni di mercato - si legge nel comunicato OPEC - e hanno ribadito l’importanza di adottare un approccio cauto e di mantenere la massima flessibilità per sospendere o annullare gli ulteriori aggiustamenti volontari della produzione”.Gli otto paesi dell’organizzazione si riuniranno di nuovo il prossimo 2 novembre.
La pressione ribassista sul mercato
Proprio questa sorpresa ha dato sostegno al prezzo del petrolio. Il Brent dicembre è tornato oltre i 65,5 dollari al barile mentre il WTI risale verso i 62 dollari. Entrambi i benchmark si trovano adesso schiacciati tra livelli di supporto resistenza trading molto importanti.
I mercati petroliferi rimangono sotto pressione a causa dell’aumento della produzione di shale negli Stati Uniti e di un’outlook economico globale contenuto. Il mercato petrolifero potrebbe registrare un surplus record il prossimo anno, stando alle previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE). Secondo le stime dell’AIE, la produzione mondiale supererà i consumi in media di 3,33 milioni di barili al giorno nel 2026, raggiungendo un record storico di surplus.