mercoledì 26 marzo 2025

Prezzi dei dolci Pasquali in crescita.... le feste saranno salate

Mancano poche settimane alle festività Pasquali, che si caratterizzano anche per i dolci tipici del periodo. Ma quest'anno il loro sapore sarà decisamente più salato, perché i prezzi saranno più elevati.

I rincari dei prezzi

Molte materie prime alimentari stanno vivendo rincari da diverso tempo, e questo si riflette sui prezzi dei dolci Pasquali. Questo riguardo in special modo i prodotti più gettonati del periodo, uova di cioccolata e colombe, ma anche le pietanze tradizionali delle varie Regioni. Niente sarà immune dalla nuova ondata di rincari.

Perché aumentano i prezzi

La crescita dei prezzi dei dolci Pasquali deriva anzitutto dalla crisi delle materie prime. Una tonnellata di cacao ha raggiunto il prezzo record di 12.000 dollari sul finire del 2024, ossia quattro volte in più del prezzo che aveva a marzo 2023. 
Anche il burro ha registrato feroci aumenti di prezzo, superiori al 80% su base annua. Aumenti più deboli, ma diffusi, interessano anche altri prodotti (basta pensare all'aumento dello zucchero).

Brutta sorpresa nell'uovo di Pasqua

Rispetto al passato, i prezzi più alti riguarderanno in modo importante soprattutto le uova di Pasqua, a causa del forte aumento delle quotazioni sul mercato del cacao. Che si tratti di uova di Pasqua al cioccolato al latte oppure quello fondente, il rincaro medio dovrebbe essere di circa il 30% rispetto all'anno scorso, secondo un'indagine condotta dal Codacons. 

Ma per alcuni prodotti di marca più nota l'aumento potrebbe addirittura giungere al 40% (in particolare facciamo riferimento a un noto marchio svizzero). Anche le uova di cioccolato di formato più piccolo, destinate prevalentemente ai bambini, subiranno un rincaro di circa l'8%. Ma per quei prodotti che sono legati in licenza a società sportive, cartoni animati, serie TV, l'aumento può arrivare a superare il 30% rispetto all'anno passato.

Volano i prezzi... per le colombe

Un altro tipico dolce quali delle festività pasquali sono le colombe, anche loro subiranno rincari non indifferenti. Ciò vale sia per quelle tradizionali che per quelle farcite. La crisi del burro, l'aumento dei prezzi delle uova comporteranno rincari dell'ordine del 21% rispetto all'anno scorso. Quelle farcite al cioccolato potrebbero segnare aumenti ben più pesanti, superiori anche al 30%.

giovedì 20 marzo 2025

Inflazione troppo alta, la BoJ non tocca il costo del denaro

L'approccio della Bank of Japan rispetto alla politica monetaria resta meno accomodante a causa di una inflazione persistente. Così l'istituto centrale nipponico, al termine della riunione che si è svolta mercoledì, ha deciso di lasciare tassi di interesse invariati allo 0,5%.

Le preoccupazioni riguardo l'inflazione

La decisione di politica monetaria che conferma l'attuale livello del costo del denaro è stata presa all'unanimità, e giunge dopo il terzo aumento del costo del denaro, determinato nella riunione di gennaio. Nel comunicato ufficiale di accompagnamento l'istituto centrale giapponese ha sottolineato soprattutto il livello ancora elevato dell'inflazione, che varia tra il 3% e il 3,5% su base annuale (fonte dati broker eToro). Inoltre anche le aspettative sui prezzi futuri sono aumentate moderatamente.

L'effetto Trump

Quello che preoccupa i policy maker giapponesi è il possibile impatto della guerra dei dazi innescata da Donald Trump, che potrebbe avere effetti importanti sul commercio internazionale e sull'inflazione stessa. Per questo motivo - si legge nello statement - è necessario "prestare grande attenzione agli sviluppi dei mercati finanziari e dei cambi e a loro impatto sull'attività economica e sui prezzi in Giappone".

Il quadro economico del Giappone

L'outlook economico dell'economia giapponese è abbastanza statico, con l'export e la produzione industriale che evidenziano un andamento piatto mentre crescono i profitti delle imprese, gli investimenti fissi delle aziende e i consumi privati, nonostante l'impatto degli aumenti dei prezzi e di altri fattori. 
Intanto l'ultimo report macro ha evidenziato anche che il saldo commerciale del Giappone ha registrato un surplus nel mese di febbraio, guidato soprattutto dalla crescita delle esportazioni.

La reazione del mercato

La decisione dell'Istituto centrale giapponese era ampiamente attesa dai mercati finanziari, e di conseguenza ha avuto un impatto marginale su questi ultimi. Sul mercato valutario il cambio dollaro-yen (USDJPY) è rimasto attorno a quota 150, con una leggera salita dopo la riunione della Federal Reserve americana avvenuta nella serata di mercoledì, ed un leggero recupero la parte della valuta giapponese nelle ore successive. Uno scenario perfetto per chi adotta una strategia breakout pullback trading.

Il mercato azionario nipponico invece ha chiuso a quota 37.700 punti la sessione di mercoledì sull'indice Nikkei 225. Oggi invece i mercati giapponesi sono chiusi per le vacanze dell'equinozio di primavera.

martedì 18 marzo 2025

Industria nautica, l'Italia continua a volare (e per questo spaventano i dazi)

Uno dei settori in cui l'Italia brilla all'interno del panorama globale è certamente quello della nautica. Anche gli ultimi dati resi noti da Confindustria lo confermano: l'industria nautica italiana continua a volare all'estero, tanto che nel 2024 è stato raggiunto il nuovo massimo storico di vendite.

Le vendite all'estero della nostra industria nautica

Se nel 2023 erano stati raggiunti 4 miliardi di euro di vendite all'estero, già a ottobre 2024 la cifra delle vendite era salita a 4,5 miliardi (dati Fondazione Edison). L'industria nautica italiana non ha eguali al mondo, visto che è il primo esportatore mondiale di unità da diporto.

Eppure il contesto degli ultimi trimestri non è stato positivo, perché la crisi economica ha ridotto la domanda, finendo per normalizzare una crescita che procedeva a ritmi sostenuti da parecchio tempo. Il calo è stato evidente soprattutto la parte che riguarda le barche fino ai 20-22 metri, che sconta l'incertezza in alcuni mercati e per alcune tipologie.

Brilla il segmento dei superyacht

Anche riguardo alle prospettive finora regnava un grande ottimismo. In particolare il segmento dei superyacht (oltre 24 metri) continua ad essere quello con il maggior numero di ordini. Ci sono 572 unità in costruzione su un totale di 1138. Il portafoglio ordini in questo segmento dell'industria nautica è cresciuto per il 34% delle aziende, mentre circa un terzo segnala invece una riduzione minima (inferiore al 5%). Un altro terzo infine segnala una riduzione compresa tra il 5 e il 10%.

Il fattore Trump

A sporcare il quadro tuttavia è ciò che si sta manifestando all’orizzonte dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La battaglia dei dazi intrapresa dal presidente statunitense rischia di incidere notevolmente sull'industria nautica italiana. 

In primo luogo perché gli Stati Uniti restano il più importante mercato a livello globale dei cantieri italiani (le cui tipologie di imbarcazioni non sono sovrapponibili a quelle americane). Nel 2023 (ultimo dato disponibile) l’Italia ha esportato verso il continente americano 770 milioni di euro, quasi tutti negli Stati Uniti. 
In secondo luogo perché Invia in diretta genera problemi riguardo agli approvvigionamenti e ai loro costi.