giovedì 29 giugno 2017

Petrolio in ripresa, ma possiamo davvero dire che la burrasca è finita?

Il mercato del petrolio continua ad avere un andamento altalenante. Nel corso dell'ultimo mese la quotazione del WTI a New York è precipitata da 51 dollari fino sotto ai 43 dollari al barile. Poi piano piano e con molta fatica ha ripreso un poco quota. Il rialzo è più che altro dovuto alle coperture short. Il Wti con scadenza ad agosto oggi si aggira attorno ai 45 dollari al barile, mentre il Brent con scadenza a settembre viaggia sui 48 dollari (vedete i due grafici con l'indicatore Awesome Oscillator trading).

Segni di ripresa sul mercato del petrolio

L'ultima scossa al mercato l'ha data il rapporto pubblicato dall'Agenzia degli Stati Uniti per l'Informazione sull’Energia (Eia). Il suo ultimo rapporto sulle scorte di benzina evidenzia una diminuzione che è andata oltre il previsto (Le scorte di benzina sono diminuite di 894000 barili, invece dei 583000 attesi). Le scorte di greggio sono invece aumentate, ma anche in questo caso il dato è minore di quello segnalato dall'API (American Petroleum Institute). Infatti durante la settimana conclusasi il 23 giugno, le scorte hanno avuto un incremento di 118mila barili, questo per via della riduzione della produzione attuata dalle raffinerie. Le previsioni degli analisti erano per un calo di 2,6 milioni di barili.

Non stupisce quindi che siamo al sesto giorno di fila in cui il petrolio marcia al rialzo. Ma c'è ancora da avere molta prudenza. Non per niente nella giornata di mercoledì la quotazione si è mossa in modo molto più agitato (noi abbiamo usato l'Ichimoku Kinko Hyo strategia). Segno che le turbolenza rimangono.

Il prossimo appuntamento importante è quello con i dati riguardanti il numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti, che verranno pubblicati nella giornata di venerdì. Se si saranno ridotti per la prima volta in 23 settimane, allora forse qualcosa di più concreto in chiave ribassista si potrà dire. Intanto va segnalato che la banca americana Goldman Sachs ha ridotto le sue previsioni sul prezzo del WTI nonostante il recupero delle ultime sedute, portandola a 47 dollari.

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