giovedì 22 febbraio 2018

I verbali del Fomc spingono su il dollaro e deprimono la Borsa

La pubblicazione dei verbali del Fomc è stato certamente l'appuntamento settimanale più atteso dai mercati. I verbali si riferiscono al meeting avvenuto a gennaio, quando la FED decise di lasciare i tassi invariati. Peraltro quella riunione è stata l'ultima presieduta da Janet Yellen, che poi ha lasciato il testimone a Jerome Powell. Dai verbali del FOMC è emersa la convinzione che bisogna andare avanti con una politica monetaria prudente. Sì alla normalizzazione, quindi, ma comunque il tutto va fatto in modo graduale.

La reazione dopo i verbali del Fomc

L'economia USA marcia a buon ritmo, secondo i verbali del Fomc, e l'inflazione al momento non rappresenta una preoccupazione. A meno che la dinamica dei prezzi non procederà in modo spedito, generando quindi un surriscaldamento dell'economia, non ci si muoverà dal programma di 3 rialzi dei tassi nel corso del 2018. Il prossimo dei quali dovrebbe esserci a marzo. Secondo la Banca centrale Usa l'economia americana nel 2018 potrebbe crescere anche oltre le attese, grazie anche alla riforma fiscale varata dal presidente americano Trump.

La reazione sui mercati è stata immediata, spingendo ancora più su il dollaro come abbiamo visto su i migliori broker forex italiani autorizzati. A scontare la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi più aggressivi è stato anche il mercato dei Treasury (i decennali sono saliti al nuovo record in quattro anni), ma pure l’azionario a stelle e strisce che è andato in discesa.

Dal momento che appare quasi scontato che la FED di Powell nel meeting del mese di marzo alzerà i tassi di interesse, i trader hanno già cominciato a prezzare l'evento spingendo su il biglietto verde. Occhio però ad adottare questa strategia, occorre prima sapere bene come fare trading sicuro Forex. Il rafforzamento del dollaro si fa sentire anche sul prezzo del petrolio. I contratti sul greggio Wti con scadenza a aprile cedono 93 centesimi a 60,74 dollari al barile. Il Brent perde 46 centesimi a 64,96 dollari al barile. L'oro scende a 1322 dollari l'oncia.

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