Il quadro della BCE
La BCE quindi conferma che l'Eurozona vive una ripresa robusta. La BCE si auto-elogia per le sue misure di politica monetaria, che continuano a sostenere la domanda interna. Sul fronte dei consumi interni, si registra una forte ripresa grazie alla crescita dell’occupazione, a sua volta trainata dalle riforme messe in atto sul mercato del lavoro. Buone notizie anche per quanto riguarda gli investimenti delle imprese, spinti dalle condizioni di finanziamento favorevoli e della solida domanda. Inoltre l'espansione economica diffusa a livello globale sta dando impulso anche alle esportazioni.
Il rischio, come già detto e ribadito altre volte da Draghi, è nella recente volatilità del tasso di cambio. Un euro troppo forte potrebbe innescare un meccanismo frenante su tutti i fattori visti in precedenza. E in special modo spingere giù l'inflazione. il Consiglio Direttivo ha confermato che è necessario continuare a fornire un grado elevato di accomodamento monetario per assicurare un ritorno durevole dei tassi di inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2%.
E l'Italia? L'accenno del bollettino riguarda l'ampliarsi del differenziale dei rendimenti sui titoli di Stato, che viene imputato alle percezioni del mercato sull'acuirsi dell'incertezza politica.
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