I dati messo sulla spesa per amministrazione pubblica
Ci sono anche fattori positivi. Ad esempio l'Italia viene dietro solo alla Germania per quanto riguarda l'indipendenza delle autorità di regolamentazione dei principali settori di rete. C'è un lieve miglioramento anche nei conti, visto che il deficit è passato dal 5,3% del 2009 al 2,7% nel 2015 (meglio della media OCSE al 2,8%). Tuttavia, a causa della duplice recessione il debito resta altissimo, visto che nel 2015 ha toccato quota 157,5% rispetto al Pil, contro una media Ocse del 112%. Gli interessi da pagare sul debito sono giunti a quota 4% del Pil, meglio solo rispetto al Portogallo ultimo in classifica.Ci sono alcuni fattori critici messi in rilievo dal OCSE. Ad esempio agli investimenti pubblici è andato solo il 2,1% del Pil nel 2016, in calo dal 2,3% del 2015, contro una media Ocse del 3,2%. Siamo indietro per quel che riguarda la spesa tramite appalti pubblici: solo il 20,5% del totale della spesa. La media OCSE è del 29%. Problemi riguardo il lavoro nella pubblica amministrazione. L'Italia ha la più alta quota di dipendenti statali ultra-55enni. Da noi sono il 45%, nel resto dei paesi più evoluti è al 24% medio. Inoltre c'è la quota più bassa di tutti circa i giovani tra i 18-34 anni che lavorano per il Governo centrale. Sono appena il 2%.
Inoltre la retribuzione è più elevata rispetto alla media, a maggior ragione se si arriva alle posizioni dirigenziali. I senior manager italiani in media prendono un compenso annuo lordo di 395.400 dollari. Siamo secondi solo all'Australia. La media invece è di 231.500 dollari, poco più della metà. La cosa paradossale è che per le mansioni di segreteria siamo oltre la media Ocse, mentre per i compensi ai professionisti siamo molto sotto la media: 67.900 dollari contro 88.700. Un ultimo aspetto: la soddisfazione dei cittadini nei confronti dei servizi pubblici è pessima.
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