lunedì 9 dicembre 2019

Borsa di Tokyo, la settimana è cominciata con un rialzo del Nikkei

Comincia con il segno positivo la settimana alla Borsa del Giappone. Il Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,33%, a 23.430,70 punti, grazie ai solidi dati sull’occupazione Usa resi noti venerdì, anche se i guadagni sono stati frenati dai dati deludenti sull'economia cinese.

Driver della Borsa di Tokyo

Il Dipartimento del Lavoro americano ha evidenziato la crescita occupazionale maggiore degli ultimi 10 mesi, con il tasso di disoccupazione sceso ai minimi degli ultimi 50 anni circa. A novembre i nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli (Non Farm Payrolls), sono cresciuti di 266 mila unità da 156 mila unità precedenti (rivisto da 128 mila). Il dato è nettamente superiore alle attese degli analisti: 186 mila. La Borsa giapponese ha anche festeggiato i dati sul PIL, rivisto al rialzo, nel terzo trimestre.

Alla Borsa di Tokyo, dove l’indice di riferimento ha chiuso positivo per la terza seduta in fila, i comparti dei beni di consumo ed industriale hanno fatto la parte del leone. Il più ampio Topix ha guadagnato lo 0,51% a 1.722,07. I migliori titoli del listino principale sono stati la compagnia petrolifera IDEMITSU KOSAN (+4,19%) e il produttore di apparecchiature di collaudo JGC HOLDINGS (+3,31%). I peggiori invece sono stati il produttore di apparecchiature per il collaudo di semiconduttori ADVANTEST (-2,95%) e il gruppo di componenti elettroniche TAIYO YUDEN (-2,57%).

Appunto tecnico: tra gli indicatori poco usati ma molto utili, c'è l'accumulation distribution trading, che può riservare segnali interessanti.

I timori legati alla trade war

Tuttavia i guadagni sono stati limitati da timori sull’economia cinese. Gli investitori sui Broker stp o ecn rimangono infatti cauti dopo che l’export cinese ha registrato una flessione per il quarto mese consecutivo, zavorrato dai dazi già esistenti (le importazioni sono invece salite per la prima volta da aprile). Si guarda inoltre con molta attenzione al termine ultimo per l’entrata in vigore di dazi statunitensi su beni del Paese, il prossimo 15 dicembre. L'unica possibilità per scongiurarli è un compromesso tra Washington e Pechino.

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