Il mercato delle criptovalute ha ritrovato di nuovo slancio negli ultimi tempi, grazie soprattutto al rinnovato appetito al rischio che si respira tra gli investitori. Nonostante il clima resti incerto per via della battaglia commerciale innescata dagli USA, qualche segnale distensivo ha favorito il ritorno verso gli asset più rischiosi.
Lo scenario sul mercato delle criptovalute
Venerdì scorso la notizia che la Cina sta valutando la possibilità di aprire a colloqui commerciali con gli Stati Uniti ha dato una spinta al mercato. Il Bitcoin è risalito così fino a 97.000, dopo aver fatto un deciso breakout oltre la resistenza chiave a quota 95.000. Anche se in questo avvio di settimana c'è stata una piccola marcia indietro, abbozzando un uncino di Ross 123 high low, se lo slancio rialzista dovesse riprendere allora il Bitcoin potrebbe avvicinarsi alla soglia dei 100mila dollari.
L'importanza del fattore tassi di interesse
Una spinta al prezzo della criptovaluta più importante è arrivata anche dalla prospettiva di futuri ulteriori tagli dei tassi da parte delle banche centrali. Con i costi di finanziamento che si abbassano, l'investimento nel reddito fisso diventa meno remunerativo e questo aumenta l'attrattività degli asset finanziari più rischiosi.
Nel frattempo, l'interesse verso gli etf spot su Bitcoin continua ad essere crescente. Sono ormai tre settimane che gli afflussi di capitale sono in crescita costante. Questa tendenza rappresenta una spinta rialzista importante per le criptovalute.
NB. Le criptovalute sono asset che si prestano bene all'utilizzo del demarker indicator, uno strumento di trading molto efficace.
La grande novità in Arizona
Un piccolo slancio al Bitcoin è arrivato anche dalla decisione dello stato americano dell'Arizona di approvare un disegno di legge che autorizza il tesoriere dello Stato ed il sistema pensionistico un investimento fino al 10% dei propri fondi disponibili in asset digitali, in particolare Bitcoin.
Il disegno di legge adesso dovrà essere firmato dalla governatrice democratica Katie Hobbs, che potrebbe così prendere l'Arizona il primo stato americano a detenere Bitcoin come asset di riserva. Questa autorizzazione ha rafforzato la domanda istituzionale di criptovalute.
Incertezze
È chiaro tuttavia che lo scenario attuale potrebbe cambiare radicalmente in relazione all'evoluzione dei negoziati commerciali, soprattutto quelli tra Stati Uniti e Cina. Una guerra a colpi di tariffe potrebbe spingere l'economia americana in una fase di stagflazione, ossia crescita stagnante e inflazione elevata. Tale condizione probabilmente finirebbe per alimentare l'avversione al rischio, con inevitabili conseguenze sugli asset come Bitcoin e le valute digitali. Peraltro l'inflazione elevata potrebbe rallentare il percorso accomodante della Federal reserve, e tassi più alti non favoriscono gli asset più rischiosi.
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