Cosa cambia per le banche
Per promuovere l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, viene poi confermato e generalizzato il divieto di applicare un sovrapprezzo per l'utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cd. divieto di surcharge). Questo dovrebbe semplificare il pagamento con carte di credito anche di piccoli importi (tipo caffè al bar, giornale in edicola, biglietto dell’autobus) che attualmente vengono fatti solo in contati. La norma inclusa in un decreto legislativo dovrà però passare al vaglio del Parlamento - in via consultiva - prima di entrare in vigore.
Non c'è però nessun accenno alle eventuali sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici, cosa che dovrebbe esserci in un provvedimento che vedrà la luce entro i prossimi mesi. Molti esercenti (tramite le loro associazioni) hanno però fatto sapere che ci sarà battaglia contro l'ipotesi delle multe comprese tra i 10 e i 30 euro.
In realtà il tema resta ancora complesso. C'è un esempio di pochi anni fa che lo dimostra. Per agevolare il pagamento elettronico, ai distributori di carburante fa reso esente da commissioni l'utilizzo dei Pos. Questa misura incontrò la pronta risposta delle banche, che ritirarono immediatamente tutti i dispositivi perché non potevano più lucrare sul loro utilizzo. Va precisato inoltre che la norma va a intervenire sul rapporto tra le banche emittenti di carte e i gestori dei dispositivi. I primi vengono pagati dai loro clienti, i secondi scaricano le commissioni sui negozianti utilizzatori del Pos. Il punto è che American Express e Diners sono le uniche ad emettere carte di credito/debito e ad essere anche gestori di Pos, e per questo motivo spesso vengono rifiutate dagli esercenti.
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