Lo studio di Barclays sulle banche USA
L'analisi di Barclays ha riguardato i 22 maggiori istituti degli USA, e ha evidenziato che la crescita di distribuzione di denari rispetto al 2017 è di circa un quarto (addirittura per Citigroup la quota di distribuzione di utili e capitale ai soci arriva a sfiorare il 130% del profitto registrato sul conto economico). Per la prima volta dalla crisi del 2008, il ritorno di capitale in dividendi e buyback dell'intero settore sarà superiore ai profitti annuali (peraltro a giorni si aspettano i risultati del primo giro di stress test annuale della Federal Reserve).Chiaramente questo evento apre la strada a una polemica velenosa. Gli addetti ai lavori si interrogano su quanto sia stata appresa la lezione della crisi finanziaria, dal momento che dopo anni in cui erano stati tutti molto "formiche", improvvisamente sono tornate ad essere "cicale". Il discorso vale soprattutto per le banche di grosse dimensioni. Quelle che per intenderci vengono considerate "too-big-to-fail". Molti ritengono che proprio ad esse non dovrebbe esser permessa una simile distribuzione di denari. A meno che non si dimostri senza alcun dubbio che non ci sa un pericolo per la società.
In sostanza, la critica dice che prima di rendere ancora più ricchi i soci, i banchieri dovrebbero preoccuparsi di rafforzare il capitale degli istituti in vista di eventuali future crisi. E si ritiene che il Governo dovrebbe intervenire, dal momento che queste crisi finirebbero poi per richiedere i soldi dei contribuenti per la loro gestione.
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