La situazione dell'euro-dollaro
Come detto, l'euro-dollaro ha illuso tutti a inizio settimana, con un recupero nelle prime due sedute che l'aveva portato oltre l'area 1,16. Anche la media mobile trading sembrava lasciar intravedere qualche ulteriore spunto rialzista, che invece è stato disatteso. La moneta unica ha ripreso a indietreggiare rispetto al biglietto verde, finendo nuovamente sotto il livello 1.16. Siamo quindi in presenza di un nuovo tentativo di assalto alla importante soglia psicologica di 1.15? Forse. Di sicuro oltre questo livello ci sarebbe il rischio di una forte deriva ribassista.Molti trader stanno già scandagliando il mercato alla ricerca del broker con spread più basso forex, proprio in vista di un ingresso forte sul mercato se ciò dovesse succedere.
I fattori che zavorrano l'euro
La pesantezza dell'euro dipende da diversi elementi. Prima tra tutte è la differente impostazione di politica monetaria tra le due sponde dell'Atlantico. La FED ha appena effettuato il secondo ritocco dei tassi, mentre la BCE ha rinviato questo tipo di discorsi all'estate 2019. Il mercato prevedeva invece una prima stretta monetaria nel secondo trimestre del prossimo anno. A questo vanno aggiunti anche i timori relativi all'incertezza politica del Governo Merkel in Germania, nonché le gravi preoccupazioni per l'escalation della guerra dei dazi tra Cina e Usa.Ecco perché gli analisti di diversi istituti famosi (come Bank of America-Merrill Lynch), ritengono che sia il caso avere una view ribassista sull'euro, consigliando di vendere la moneta unica sui rialzi. Stessa posizione di quelli di Commerzbank. Non manca però chi considera l'attuale trend rialzista del biglietto verde un evento transitorio. Chi avrà ragione?
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