Il taglio delle tasse di Trump
Sul finire del 2017 il Congresso Usa ha varato una maxi-riduzione delle tasse sui profitti aziendali, portandoli dal 35 al 21%. Per le persone fisiche invece, il taglio delle imposte sui redditi è stato molto ridotto, dal 39,6 al 37% appena. Per mettere in atto questa politica di riduzione fiscale, il Congresso stimò un costo di 1.900 miliardi di dollari in 10 anni. In campagna elettorale questo maxi-taglio delle tasse venne presentato come un modo per rilanciare gli investimenti, soprattutto da parte delle aziende.Effetti su investimenti
In realtà secondo uno studio del FMI - Fondo Monetario Internazionale - pubblicato prima sul blog del Fmi e poi incluso nel documento istituzionale sull’economia USA, i tagli alle tasse di Trump hanno avuto un impatto molto limitato sugli investimenti. E' vero che dal 2017 ad oggi c'è stato un incremento degli investimenti (superiore alle stime) in tecnologie, macchinari, nuovi software e nello sviluppo di brevetti. Ma secondo la ricerca del FMI, questo incremento è legato non al taglio delle tasse, bensì all'aumento della domanda....e sui dividendi
E allora il taglio delle tasse? Quello è finito quasi tutto nelle tasche degli azionisti. Secondo l'analisi del FMI sulle aziende quotate sull’S&P500, soltanto un quinto dei risparmi fiscali è stato effettivamente investito, mentre circa l'80% è stato destinato a dividendi e riacquisto di azioni proprie (cioè un modo per fare salire il valore del titolo, sempre a beneficio dei soci).Va detto che premiare gli azionisti significa in ogni caso beneficiare fasce di popolazione che possiedono asset finanziari, e comunque è ancora presto per capire con chiarezza tutti gli effetti che la riforma fiscale voluta da Trump ha prodotto.
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