domenica 3 marzo 2024

Prezzi del petrolio di nuovo in salita verso quota 100 dollari

Durante l'ultima settimana, i prezzi del petrolio sono aumentati di oltre il 4%, recuperando dalla perdita del 2,4% della settimana precedente. I futures del greggio sono saliti al massimo in quattro mesi, spinti soprattutto dalle speculazioni secondo cui l’OPEC+ estenderà i tagli all’offerta e dalle persistenti tensioni in Medio Oriente.

I driver recenti del prezzo del petrolio

Tutti gli occhi sono puntati sull’imminente incontro dell’OPEC+ di marzo, in cui i produttori probabilmente si atterranno a limiti di produzione volontari almeno fino alla riunione ministeriale di giugno, per contribuire a stabilizzare il mercato. 

Attualmente i prezzi del petrolio si aggirano oltre gli 80 dollari al barile (negoziabili anche con lo strumento delle opzioni vanilla), prezzo ritenuto di equilibrio dal cartello dei produttori.

I timori geopolitici

Anche l’incertezza che circonda i colloqui di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, così come gli attacchi Houthi in corso contro le navi del Mar Rosso, hanno aggiunto un premio di rischio ai prezzi del petrolio. Il timore principale dei mercati riguarda la possibilità che la guerra in Medioriente si allarghi a macchia d'olio, e possa danneggiare le infrastrutture petrolifere dell'Opec.

Attualmente c'è stato un impatto minimo e gli unici accadimenti che hanno impattato il greggio sono gli attacchi Houthi alle petroliere in transito nel Mar Rosso, ma la situazione potrebbe ancora peggiorare e condizionare le forniture di Iraq, Iran, Libia, Nigeria e Venezuela.
Poi c'è la "questione russa" e la possibilità di un attacco dell'Ucraina con droni alle infrastrutture petrolifere russe.

NB. Se vi interessa il trading sul petrolio, potreste adottare anche strategie di breakout pullback trading.

Fattori attenuanti e previsioni

Tuttavia, lo slancio al rialzo è stato mitigato dal rapporto dell'EIA, che ha mostrato un aumento maggiore del previsto delle scorte di greggio statunitensi, salite di 4,199 milioni di barili la scorsa settimana a causa di un rallentamento nella lavorazione delle raffinerie.

Citigoup non esclude la possibilità di una impennata delle quotazioni, che porterebbe il suo valore a 100 dollari al barile. La probabilità - sottolinea la banca d'affari - ha a che fare con le tensioni geopolitiche in Medioriente ed altrove e con le conseguenti politiche dell'Opec+.

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