Lo scorso anno c'è stata una forte crescita degli investimenti per la transizione energetica. Infatti sono stati spesi circa 1800 miliardi di dollari per le tecnologie a zero o basso impatto climatico.
Da dove arrivano gli investimenti
A darci un'immagine della situazione è un outlook fornito da IMPact. Il ruolo cruciale l'ha svolto la Cina, che da sola ha investito il 38% del totale, poco più di 620 miliardi. Insieme all'Europa (che ha investito circa 310 miliardi) e agli Stati Uniti (anch'essi oltre i 300 miliardi spesi), questo trio rappresenta i due terzi degli investimenti totali nelle tecnologie green.Si stima che in Europa gli investimenti pianificati dalle aziende impianti produttivi cresceranno dal 5% al 27% nel prossimo biennio.
Prezzi e competitività
Grazie agli investimenti e all'avanzamento della tecnologia, c'è stato un calo dei prezzi che favorisce la crescita della competitività economica delle tecnologie pulite. Tuttavia all'orizzonte c'è il rischio di subire la forte competizione con l'industria cinese, che sta esercitando un grosso ostacolo nella pressione al ribasso sui costi.
Tutto questo apre ad un bivio per le autorità politiche europee, perché se da un lato l'importazione dei prodotti clean tech dalla Cina accelera il percorso di transizione energetica dell'Europa, dall'altra favorisce sempre di più la penetrazione cinese nel nostro settore industriale.
Il caso dell'industria automobilistica
L'esempio più eclatante di questo conflitto tra Occidente e Cina è dato dal mercato delle auto elettriche. I veicoli alimentati a batteria made in China si stanno diffondendo nel mercato automobilistico europeo. Se nel 2019 non arrivavano neanche al 1% del totale, nel 2023 la quota di veicoli cinesi elettrici in Europa è salita al 8,4%. A tal proposito, basta ricordare la nuova fabbrica BYD che nasce in Ungheria per produrre veicoli elettrici cinesi in territorio europeo.
Una recente stima ha sottolineato che gli investimenti di Pechino in Europa hanno raggiunto già il nuovo record oltre 28 miliardi di dollari, che peraltro sono una cifra sottostimata visto che alcuni investimenti mancano di riscontri dettagliati.
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