martedì 23 settembre 2025

Industria del tabacco, chi protegge i giovani dal marketing ingannevole?

Ognuno difende il proprio territorio. E questo vale anche per ogni tipo di settore economico. Lo sta facendo anche l'industria del tabacco, che fattura miliardi di dollari ogni anno e viene dominata da aziende multinazionali che hanno pure una forte influenza politica. 

Il cambiamento nell'industria del tabacco

Negli ultimi anni c'è stato un calo del consumo di sigarette tradizionali, sia perché i messaggi sui danni che provocano alla salute sono diventati sempre più espliciti, sia perché le limitazioni al fumo sono cresciute progressivamente (fino a qualche decennio fa si poteva fumare liberamente pure nei locali pubblici e perfino negli ospedali!).

Ma l'industria del tabacco ha saputo adeguarsi ai nuovi tempo, evolvendosi verso nuovi prodotti come le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato. Ed è qui che nasce un nuovo tipo di allarme, evidenziato da una recente indagine della BBC. L'emittente britannica ha intervistato numerosi esperti indipendenti (ossia senza alcun legame con i big dell'industria del tabacco), chiedendo loro un parere su queste "sigarette2.0".

I rischi delle "nuove" sigarette

Dal punto di vista clinico ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine di tali prodotti, vista la loro recente diffusione. Comunque effetti sulla salute ci sono, ma non si può ancora dire in che misura sono gravi. Serviranno decenni di utilizzo per capirli in fondo.
Ma gli esperti indipendenti sono tutti concordi nel dire che questi prodotti rappresentano un freno alla lotta contro il tabagismo, perché non eliminano il problema bensì creano una nuova fascia di consumatori, quella che affiancano le e-cig alle sigarette tradizionali.

I giovani e le strategie di marketing

Ciò che preoccupa sono alcune strategie di marketing che i big dell'industria del tabacco stanno conducendo, e sembrano rivolgersi deliberatamente ai giovani. Si rischia di creare una nuova generazione di dipendenti dalla nicotina. 

Messaggi di marketing che peraltro - secondo gli esperti - sono ingannevoli, perché fanno credere che questi nuovi prodotti aiutano a smettere di fumare, che il consumo tra i giovani sia basso, che i consumatori duali sono pochi e così via.
Una serie di messaggi che vengono confezionati soprattutto con indagini proprie (non indipendenti), che vengono dati in pasto ai giovani, diffondendo disinformazione.

Il legame politico e l'importanza fiscale

Come si ferma questa escalation? E' difficile farlo, perché l'industria del tabacco continua a essere un'importante fonte di gettito per gli Stati. Quello italiano ad esempio, sta cercando di proteggersi dall'aumento del prelievo UE tramite un aumento dei prezzi delle sigarette dal 2026. Le grandi multinazionali del tabacco e del fumo sono note per interferire con le politiche di controllo del tabacco e con l'elaborazione di normative sanitarie.

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