sabato 1 luglio 2017

Export agricolo: stop verso lo Russia, danno miliardario per l'Italia

Altri danni in arrivo per l'economia italiana. L'export di prodotti agricoli verso la Russia infatti si fermerà, dal momento che il presidente Vladimir Putin ha firmato il decreto che proroga il contro-embargo rispetto alle sanzioni UE. In sostanza scatta di nuovo il divieto di importare prodotti agricoli, lattiero-caseari, carne e altri alimenti fino al 31 dicembre 2018.
Il Cremlino ha preso questa decisione come risposta immediata alla decisione presa il 28 giugno scorso in Consiglio Ue (assunta all’unanimità), che ha allungato il termine di scadenza delle sanzioni economiche fino al gennaio 2018, per via della mancata attuazione degli accordi di Minsk.

Situazione delicata che compromette l'export

Le relazioni tra Russia e Occidente sono peggiorate per la situazione in Crimea e Ucraina. Nell'estate del 2014 la UE e gli Stati Uniti avevano introdotto sanzioni contro interi settori dell'economia russa, dopo aver in precedenza imposto misure afflittive individuali contro funzionari e rappresentanti d'impresa.

In base alle sanzioni, la Russia viene isolata dal punto di vista diplomatico e inoltre viene limitato l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’Ue. Oltre a questo viene vietato anche l’import/export di armi, vengono limitati gli accessi a servizi e tecnologie sensibili Ue, vietano visti e congelano beni a cittadini e società russe e, infine, prevedono misure restrittive alla sola Crimea, per l’annessione condotta da Mosca.

Se la sanzione UE durerà altri 6 mesi, Mosca ha risposto raddoppiando: altri 12 mesi. Questo doppio bando secondo Coldiretti finora è costato al made in Italy 1 miliardo di euro. viene fortemente penalizzato il made in Italy e sta mettendo in crisi i rapporti commerciali di molte aziende con Mosca, rendendo ancora più complessa una situazione già precaria. La beffa è che questo blocco giunge proprio nel momento in cui il mercato russo fa segnare un incremento record delle esportazioni Made in Italy del 26,7% (nei primi 5 mesi del 2017). Insomma il prodotto italiano tira, ma non potremo incrementare la sua vendita all'estero.

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