Va però sottolineato che quei livelli di indebitamento, che raggunsero importi a due cifre, difficilmente potranno essere eguagliati visto che la nuova regolamentazione cui sono sottoposti gli istituti di credito fissa dei paletti molto più rigidi. Peraltro le stesse aziende adesso ricorrono meno al canale bancario, facendo più affidamento alla propria generazione di cassa. Rispetto alla rilevazione di marzo, le aziende si dichiarano più ottimiste circa la situazione economica.
Investimenti e prestiti dalle banche
Rimane comunque molto positivo il dato relativo alla propensione a investire. Le imprese industriali e dei servizi hanno indicato ulteriori aumenti nei loro programmi di investimento pari a circa il 2,8% (in termini di spesa). Il dato è comunque spinto soprattutto dai programmi delle aziende di maggiore dimensione. Tuttavia il rapporto ABI evidenzia anche che la dinamica del credito rispetto all'andamento degli investimenti rimane contenuta. Posto pari a 100 il valore reale degli investimenti fissi lordi al primo trimestre 2008 (inizio crisi), nel terzo trimestre del 2017 l'indice si è posizionato a 77,4 con una perdita complessiva di circa 23 punti.Per quanto riguarda le sofferenze nette bancarie, si evidenzia una certa stabilità (66,2 miliardi contro i 65,8 di ottobre) così come un netto calo rispetto allo scorso anno (erano circa 88 milioni). Secondo l'ABI ci si può attendere un ulteriore calo nei prossimi mesi.
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