E nel 2017 le emissioni hanno raggiunto la cifra record di quasi 350 miliardi. Il fenomeno peraltro non accenna ad esaurirsi, tant'è che nel 2018 si ritiene che l'indebitamento in dollari possa arrivare oltre i 400 miliardi.
Il mercato dell'indebitamento
E' chiaro che una corsa del genere all'indebitamento spinge in tanti a salire sul carro. Con una crescita a tali ritmi è chiaro che tutti vogliono esserci. Ecco allora che è schizzato anche il numero di istituti d’affari attive sul mercato dei bond asiatici in dollari. Siamo passati da una cinquantina attive nel 2012, a circa 170 che hanno operato nell'ultimo anno.Peralto è cresciuto anche il numero di banche che sono impegnate come bookrunner, passate da una media di 3 fino a 4/5, con la conseguente riduzione delle commissioni pagate dagli emittenti per l’arrangement e il collocamento (fee). A tal proposito va segnalato il caso di Barclays e Standard Chartered. I due colossi hanno fatto parte del pool che ha collocato 1,3 miliardi di dollari di debito da parte di tre compagnie di stato indiane, e come commissione hannno ricevuto... 1 dollaro. Questo fa capire quanto la voglia di esserci sia più importante del desiderio di guadagnarci. Le banche d’affari infatti sperano di generare ricavi da business collegati (ad esempio con i currency swap o le commissioni sul trading), e quindi sono disponibili a intermediare anche gratis.
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