Lo stallo sul Recovery Fund che pesa sull'euro
In questo venerdì, gli occhi di tutti gli investitori erano puntati a Bruxelles, dove si sono riuniti virtualmente i leader dei 27 Stati dell'area Euro. Il confronto è durato quattro ore scarse, ma alla fine la situazione di stallo su Recovery Fund è rimasta tale. Di buono c'è che almeno non sono stati fatti passi indietro. Il problema è che bisogna accelerare i tempi, se si vuole arrivare ad un accordo concreto in autunno in modo da dare davvero un aiuto vero ai paesi per affrontare la crisi economica da Covid.Le divergenze tra gli Stati
Ma non è semplice trovare un compromesso tra gli interessi di 27 Stati intorno ad uno strumento inedito come il recovery fund. Ci sono vedute molto divergenti tra l'ammontare dei sussidi a fondo perduto (500) rispetto ai prestiti (250). C'è una divergenza sulla ripartizione delle risorse tra gli Stati. C'è una divergenza sull’aumento del tetto delle risorse proprie. Insomma la strada è lunga e tortuosa. Molti paesi sperano che possa essere decisiva la Merkel, che dal primo luglio sarà presidente di turno dell’Ue per il semestre che tocca alla Germania. Bisogna convincere Austria e Olanda, che finora hanno guidato la ‘rivolta’ dei frugali contro il recovery fund. Ma pure la Finlandia e la Danimarca. Sembra ammorbidita la Svezia, mentre Polonia e Slovacchia sono più vicine alla proposta della Commissione.Suggerimento operativo: le notizie macroeconomiche e internazionali sono molto importanti per coloro che adottano tecniche di trading forex intraday. Quindi bisogna essere molto informati, sempre.
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