giovedì 14 ottobre 2021

Acquisti di titoli, la Fed comincerà il tapering tra poco. Ma per la stretta c'è tempo

Uno degli appuntamenti più attesi della settimana, era il verbale della riunione del comitato monetario della FED del 21-22 settembre. In quella circostanza la banca centrale ha confermato il tasso di riferimento da zero a 0,25% e aperto la strada al tapering, confermando che la riduzione del ritmo degli acquisti di titoli potrebbe 'essere presto giustificata'.
Attualmente il ritmo di acquisti mensili di asset è pari a 120 miliardi di dollari.

Come e quando si agirà sugli acquisti di titoli

La FED avvierà quindi il tapering tra metà novembre e metà dicembre, e i partecipanti hanno concordato che il processo durerà fino alla metà del prossimo anno

L'incontro ha incluso anche una discussione su come potrebbe procedere il rallentamento dell'attuale ritmo di acquisti di titoli. Il tapering dovrebbe essere di circa 15 miliardi di dollari al mese, con riduzioni mensili del ritmo degli acquisti per 10 miliardi di titoli del Tesoro e 5 miliardi di titoli garantiti da ipoteca.

La FED tornerà a riunirsi il prossimo 2-3 novembre, e in quella circostanza annuncerà con precisione i suoi piani di tapering. Secondi molti osservatori, le riduzioni mensili programmate potrebbero essere accelerate o ridotte in un secondo momento.

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Tassi di interesse e inflazione

Tuttavia la banca centrale americana ha precisato che il processo di riduzione degli acquisti di titoli non è un segnale per un aumento dei tassi di interesse. La stretta monetaria infatti sarà basata su un test diverso e più rigoroso relativo alle condizioni economiche.
Riguardo al tema caldissimo dell'inflazione, i membri del Fomc ritengono che il livello rimarrà ancora molto elevati per diversi mesi, prima di imboccare la via della discesa. Tuttavia, dalle minuti si evidenzia anche la preoccupazione di alcuni membri riguardo la possibilità che l'inflazione possa rimanere alta a più lungo termine.

Il dollaro perde quota

La reazione del mercato ai verbali della FED è stata tiepida. L'indice del dollaro è sceso al di sotto di 94, dopo aver sfiorato 95 poco prima che venissero resi noti i verbali della banca centrale. L'indicatore Zig Zag trading ha avuto qualche sbalzo sul grafico intraday.
Gli investitori inoltre hanno digerito i recenti dati sull'inflazione, che sono stati più ati del previsto ma più bassi di quanto si temesse.

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