Il settore automobilistico sta vivendo mesi molto complicati. E' vittima di quella che molti hanno definito una "tempesta perfetta" che sta facendo crollare la produzione di veicoli.
Questo mix ha come fulcro la pandemia, che ha portato alla scarsità (e quindi all'aumento dei prezzi) delle materie prime, ma a questo aspetto si aggiunge la transizione epocale verso la mobilità elettrica.
I fattori critici per la produzione di veicoli
Il fattore di crisi più contingente riguarda soprattutto la carenza di microchip e semiconduttori, componenti essenziali nella produzione di veicoli moderni. A causa del Covid 19 molte fabbriche auto hanno dovuto chiudere per alcuni mesi, e quando sono state riaperte hanno ritrovato una brutta sorpresa. Sul mercato infatti non vi erano più semiconduttori, che nel frattempo erano stati "girati" all’industria dell’elettronica di consumo (telefonini, pc, tv, ecc).
Stop forzato anche per i big
La crisi dei chip che si è abbattuta sull'industria automobilistica globale, ha provocato così ovunque un calo della produzione di veicoli. Molte catene di montaggio sono rimaste bloccate, e diversi colossi del settore (si pensi al big del DAX Volkswagen) hanno dovuto chiudere per periodi più o meno prolungati. Con inevitabili conseguenze anche sul piano occupazionale.
“A causa di un chip da 50 centesimi, non siamo in grado di costruire un’auto che si venda a $ 50.000", ha affermato di recente Murat Aksel, responsabile degli acquisti per il Gruppo Volkswagen.
Anche in Italia è crisi
L'industria dell'auto globale produrrà quest'anno 4 milioni di veicoli in meno del previsto. Non fa eccezione l'Italia, dove l'ultimo report rivela che ad agosto sono stati realizzati il 37,4% di veicoli in meno.
Bisogna tuttavia sottolineare che nei mesi precedenti la produzione di autoveicoli era cresciuta su base annua del 43%, ma è altrettanto vero che fino a luglio la carenza dei semiconduttori non si era fatta sentire in modo così sensibile.
Intanto per ovviare all’incertezza della filiera dei chip, caratterizzata da volatilità e colli di bottiglia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è impegnato a finanziare con 37 miliardi di dollari in un piano infrastrutturale per il settore.
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