Fanno ancora marcia indietro le borse del Vecchio Continente, che vengono frenate dai timori degli investitori sulla probabile recessione e dalla ripresa del prezzo del gas, che dopo alcuni giorni di calo è risalito a causa dei danni ai gasdotti Nord Stream, probabilmente dovuti a sabotaggio.
La giornata degli investitori
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso la sessione in deciso ribasso: -1,16% a 20.961 punti, risultando la peggiore dei maggiori listini europei. Si è mosso invece la rialzo il FTSE Italia All-Share, che avanza a 23.019 punti. Nel resto d'Europa gli investitori hanno venduto. Il DAX di Francoforte (vedi qui il Ger 40 cos'è) ha chiuso con -0,72%, Parigi perde lo 0,27%, Londra -0,52%. Scende anche Wall Street.
I dati di Piazza Affari
Alla fine della sessione di Milano, risulta un controvalore di titoli scambiati dagli investitori pari a 1,88 miliardi di euro, in ribasso (-11,67%), rispetto ai precedenti 2,13 miliardi. Scendono anche i volumi scambiati, da 0,61 miliardi di azioni a 0,58 miliardi.
I singoli titoli
Per quanto riguarda le singole azioni, a brillare sono state Amplifon (+3,86%) e Saipem (+3,82%, grazie a nuovi contratti in Costa d'Avorio) e Telecom Italia (+3,41%, in attesa dell'offerta di Cdp per la rete). Bene anche Nexi (+2,69%) sull'onda del nuovo piano.
Malissimo le utilities, penalizzate dai timori di carenza di gas. Il più venduto dagli investitori è Terna, -5,49%. Male anche Enel, -5,40%, ed Hera, -5,31%.
Gli altri mercati
Sul mercato valutario non c'è stato grande movimento. L'euro era salito nei confronti del dollaro, ma poi è tornato a scendere sotto 0,96. Molti hanno utilizzato indicatori scalping forex. Ancora debole la sterlina, che ieri è piombata su nuovi minimi di sempre nei confronti del biglietto verde.. Sale infine il prezzo del petrolio.
Sensibile peggioramento dello spread, che raggiunge quota +250 punti base, aumentando di 13 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 4,74%.
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