mercoledì 24 maggio 2023

Inflazione shock, l'Argentina introduce la banconota da 2000 pesos

Uno dei drammi dell'Argentina, che si avvicina a grandi passi verso le elezioni presidenziali, è il livello dell'inflazione che ha superato il 108,8%, anche a causa di una valuta nazionale che si deprezza sempre di più.
Per questo motivo il governo ha lanciato una nuova banconota dal valore record di 2000 pesos.

La nuova banconota anti-inflazione

Finora il taglio più grande delle banconote in circolazione era stato di mille pesos, peraltro lanciata appena sei anni fa.
Per capire quanto l'inflazione abbia eroso il potere di acquisto degli argentini, bisogna pensare che la banconota da 1000 pesos all'epoca valeva 55,5 dollari, mentre quella da 2000 pesos che verrà introdotta ha un valore ufficiale di 8,59 dollari americani.

Se però ci riferiamo al rapporto di cambio non ufficiale, usato come riferimento quotidiano, 2000 pesos valgono soltanto 4,08 dollari americani. La nuova banconota serve quindi a malapena per comprarsi un panino e una bibita in un fast food.

Annotazione: il cambio dollaro-peso può essere negoziato su molti broker stp ecn (differenze).

Introduzione anticipata

Il nuovo biglietto mira a risolvere il problema sempre più serio della circolazione, dello stoccaggio e del costo del trasporto di banconote, che hanno un valore sempre più irrisorio. 

La nuova banconota verrà distribuita gradualmente, secondo il programma della banca centrale Argentina, che inizialmente doveva introdurla nel secondo semestre. Tuttavia l'accelerazione della svalutazione del peso, ha reso indispensabile la sua introduzione anticipata. Il cambio USD-ARS negli ultimi tre mesi è salito del 50%, secondo i dati Pocket Option Italia.

Crisi senza fine

L’Argentina si trova in una crisi economica gravissima. L’alta inflazione impoverisce la popolazione e rende sempre più oneroso il debito pubblico espresso in dollari.

Con una serie di interventi il paese prova a evitare il tracollo. La Banca centrale ha annunciato un aumento dei tassi di interesse di 600 punti base, portandoli dal 91 al 97%, dopo il precedente rialzo di 10 punti percentuali autorizzato a fine aprile 2023. La misura sarà accompagnata da un importante intervento sul mercato dei tassi di cambio.

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